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Home » Spettacolo » Netflix, Disney e Warner Bros contro la guerra di Putin: niente più film e serie tv in Russia

Netflix, Disney e Warner Bros contro la guerra di Putin: niente più film e serie tv in Russia

Le case cinematografiche hanno deciso di sospendere le uscite delle loro pellicole in seguito all'invasione dell'Ucraina. Nel 2021 il mercato di Hollywood ha registrato incassi per 601 milioni di dollari

Remy Morandi
1 Marzo 2022
The Batman

The Batman

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Niente The Batman e Morbius in Russia. Le immagini della guerra in Ucraina stanno sconvolgendo tutto il mondo. E da ogni angolo della terra arriva la solidarietà al popolo ucraino, in seguito all’invasione russa. Anche le case cinematografiche decidono di fare la loro parte. Disney, Netflix, Warner Bros, Sony e altre ancora hanno deciso di interrompere l’uscita di nuovi film in Russia e di fermare le proprie piattaforme di streaming.

La prima casa cinematografica ad aver “dichiarato guerra” alla Russia è stata la Disney, che ha sospeso tutte le uscite cinematografiche nel Paese, incluso il film della Pixar in uscita ‘Turning Red‘ . Con un tweet la Walt Disney Company ha spiegato la decisione: “A causa della ingiustificata invasione dell’Ucraina e della tragica crisi umanitaria, stiamo sospendendo l’uscita di film in Russia, compreso ‘Turning Red’ che sarebbe dovuto uscire a breve (l’anteprima era prevista in Russia per il 10 marzo, ndr). Prenderemo nuove decisioni in base all’evolversi della situazione. Nel frattempo, data la portata dell’emergente crisi dei rifugiati, stiamo lavorando con le organizzazioni non governative per provvedere a fornire aiuti urgenti e a fornire altra assistenza umanitaria ai rifugiati”.

Era prevista per questo venerdì l’uscita in Russia del film ‘The Batman‘, attesissimo in tutto il mondo. Ma poche ore dopo l’annuncio della Disney sulla sospensione dei film, anche la Warner Bros ha annunciato le sue ‘sanzioni’ alla Russia: “Alla luce della crisi umanitaria in Ucraina, WarnerMedia ha sospeso l’uscita del suo film ‘The Batman’ in Russia. Continueremo a monitorare la situazione mentre si evolve. Speriamo in una soluzione rapida e pacifica a questa tragedia”. Tra gli altri film della Warner Bros che i russi non potranno vedere nelle sale cinematografiche ci sono anche ‘Animali Fantastici – I Segreti di Silente‘ e ‘DC League of Super-Pets’.

Il film ‘The Batman’ non uscirà in Russia. Così ha deciso la Warner Bros

Dopo la Disney e la Warner Bros anche Sony Pictures ha annunciato l’intenzione di sospendere tutte le sue uscite cinematografiche in Russia. Tra i film che i russi non potranno vedere ci sarà anche ‘Morbius‘, la cui uscita era prevista per il prossimo 24 marzo. “Data l’azione militare in corso in Ucraina e la crisi umanitaria che si sta verificando in quella regione, sospenderemo le nostre uscite nelle sale cinematografiche in Russia, inclusa l’imminente uscita di Morbius”, ha fatto sapere un portavoce della Sony Pictures. “Il nostro pensiero – conclude – e le nostre preghiere vanno a tutti coloro che sono stati colpiti e speriamo che questa crisi si risolva rapidamente”.

Anche il film ‘Morbius’ non uscirà in Russia. La decisione della Sony Pictures

Anche Netflix ha deciso di non diffondere più sulla propria piattaforma di streaming i venti canali russi di informazione e di intrattenimento previsti obbligatoriamente in Russia. Secondo la legge infatti ogni piattaforma con più di 100mila iscritti operante in Russia deve pubblicare anche venti canali russi di informazione e intrattenimento. Netflix ha dunque deciso di non seguire più questa legge, spiegando: “Data la situazione attuale non abbiamo in programma di aggiungere questi canali al nostro servizio” ha dichiarato un portavoce di Netflix all’Hollywood Reporter.

Tutte queste decisioni avranno significativi riflessi sul mercato cinematografico russo. Sebbene inatti quello di Hollywood non sia un mercato cruciale per la Russia, gli incassi al botteghino registrati nel 2021 si aggirano intorno ai 601 milioni di dollari. Ovvero, circa il 2,8% delle vendite mondiali di biglietti, per un totale di 21,4 miliardi di dollari, secondo Comscore. Negli ultimi dieci anni, la Disney ha preso di mira sempre più il pubblico russo con film realizzati per il mercato locale, con Disney Russia che lo scorso dicembre ha rilasciato ‘The Last Warrior: A Messenger of Darkness“. Terzo film di una popolare serie fanyasy, The Last Warrior è diventato il nono film in lingua locale con il maggior incasso di tutti i tempi in Russia: 25,5 milioni di dollari.

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  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Niente The Batman e Morbius in Russia. Le immagini della guerra in Ucraina stanno sconvolgendo tutto il mondo. E da ogni angolo della terra arriva la solidarietà al popolo ucraino, in seguito all'invasione russa. Anche le case cinematografiche decidono di fare la loro parte. Disney, Netflix, Warner Bros, Sony e altre ancora hanno deciso di interrompere l'uscita di nuovi film in Russia e di fermare le proprie piattaforme di streaming. La prima casa cinematografica ad aver "dichiarato guerra" alla Russia è stata la Disney, che ha sospeso tutte le uscite cinematografiche nel Paese, incluso il film della Pixar in uscita 'Turning Red' . Con un tweet la Walt Disney Company ha spiegato la decisione: "A causa della ingiustificata invasione dell'Ucraina e della tragica crisi umanitaria, stiamo sospendendo l'uscita di film in Russia, compreso 'Turning Red' che sarebbe dovuto uscire a breve (l'anteprima era prevista in Russia per il 10 marzo, ndr). Prenderemo nuove decisioni in base all'evolversi della situazione. Nel frattempo, data la portata dell'emergente crisi dei rifugiati, stiamo lavorando con le organizzazioni non governative per provvedere a fornire aiuti urgenti e a fornire altra assistenza umanitaria ai rifugiati". Era prevista per questo venerdì l'uscita in Russia del film 'The Batman', attesissimo in tutto il mondo. Ma poche ore dopo l'annuncio della Disney sulla sospensione dei film, anche la Warner Bros ha annunciato le sue 'sanzioni' alla Russia: "Alla luce della crisi umanitaria in Ucraina, WarnerMedia ha sospeso l'uscita del suo film 'The Batman' in Russia. Continueremo a monitorare la situazione mentre si evolve. Speriamo in una soluzione rapida e pacifica a questa tragedia". Tra gli altri film della Warner Bros che i russi non potranno vedere nelle sale cinematografiche ci sono anche 'Animali Fantastici - I Segreti di Silente' e 'DC League of Super-Pets'.
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Anche il film 'Morbius' non uscirà in Russia. La decisione della Sony Pictures
Anche Netflix ha deciso di non diffondere più sulla propria piattaforma di streaming i venti canali russi di informazione e di intrattenimento previsti obbligatoriamente in Russia. Secondo la legge infatti ogni piattaforma con più di 100mila iscritti operante in Russia deve pubblicare anche venti canali russi di informazione e intrattenimento. Netflix ha dunque deciso di non seguire più questa legge, spiegando: "Data la situazione attuale non abbiamo in programma di aggiungere questi canali al nostro servizio" ha dichiarato un portavoce di Netflix all'Hollywood Reporter. Tutte queste decisioni avranno significativi riflessi sul mercato cinematografico russo. Sebbene inatti quello di Hollywood non sia un mercato cruciale per la Russia, gli incassi al botteghino registrati nel 2021 si aggirano intorno ai 601 milioni di dollari. Ovvero, circa il 2,8% delle vendite mondiali di biglietti, per un totale di 21,4 miliardi di dollari, secondo Comscore. Negli ultimi dieci anni, la Disney ha preso di mira sempre più il pubblico russo con film realizzati per il mercato locale, con Disney Russia che lo scorso dicembre ha rilasciato 'The Last Warrior: A Messenger of Darkness". Terzo film di una popolare serie fanyasy, The Last Warrior è diventato il nono film in lingua locale con il maggior incasso di tutti i tempi in Russia: 25,5 milioni di dollari.
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