Cosa vuol dire vivere con la sclerosi multipla? Lo spiega il docufilm “Fra destino e libertà”

Una pellicola, presentata a Giffoni, in cui si intrecciano la vita e i racconti di Ivan Cottini, Antonella Ferrari, Fiamma Satta ed Elisa Flaminio

24 luglio 2024
Progetto senza titolo - 1

Alcuni frame del docufilm "Fra destino e libertà", dal trailer

Quattro vite, quattro storie, quattro persone che convivono con la sclerosi multipla. Sono i protagonisti “Fra Destino e Libertà”, realizzato da Donatella Romani e Roberto Amato, presentato oggi alla 56a edizione del Giffoni Film Festival.

Le storie sono quelle: del ballerino Ivan Cottini; di Antonella Ferrari, attrice, che in uno spettacolo ha spiegato con leggerezza come si possa restare protagonisti della propria vita nonostante tutto; di Fiamma Satta, giornalista RAI che dopo la diagnosi ha intrapreso un lungo percorso di accettazione e di conoscenza di se stessa; e infine di Elisa Flaminio, psicologa che su Instagram ha dato vita ad una community di giovani pazienti.

"Oggi siamo in grado di impedire la progressione della patologia e la conseguente disabilità - spiega Claudio Gasperini, Direttore UOC Neurologia e Neurofisiologia AO San Camillo Forlanini Roma e Coordinatore Gruppo di Studio SM della Società Italiana di Neurologia SIN -. Però sulla sclerosi multipla pesano ancora forti pregiudizi. Molti sono convinti che sia causa di un progressivo e irreversibile declino fisico e psichico. In realtà i successi ottenuti negli ultimi anni sono innumerevoli ed è possibile contrastarla in modo efficace”.

Sono oltre 140 mila le persone che convivono con la malattia. Il 53% dei malati prova ansia e disagio, mentre uno su cinque dichiara di sentirsi solo ed abbandonato. "Le prime manifestazioni compaiono soprattutto tra i 20-40 anni - aggiunge Carla Tortorella, Responsabile Centro Sclerosi Multipla AO San Camillo Forlanini Roma -. Sebbene non sia ancora stata scoperta una cura definitiva, la gestione della malattia è migliorata grazie a terapie efficaci in grado di mutare favorevolmente il suo decorso e contrastare l'impatto dei sintomi”.

Per Gianluca Pedicini, Presidente della Conferenza delle persone con sclerosi multipla, NMOSD, MOGAD e patologie correlate, "l nuovo docufilm riesce a comunicare i progressi che sono stati ottenuti e dà voce alle testimonianze di chi vive ogni giorno con una malattia che non può essere sottovalutata”.