Orlando March: attivist* trans* sfilando alla Festa del cinema di Roma

Una camminata civile per rivendicare diritti e mettere al centro il desiderio di cambiamento. L'occasione è la presentazione del film d'esordio dello scrittore e filosofo spagnolo Paul B. Preciado

di CAMILLA PRATO -
28 ottobre 2023
young person with a transgender pride flag

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L3 attivist3 trans* al centro della scena alla Festa del Cinema di Roma, che si conclude domani. Sabato 28 ottobre, in occasione della presentazione del film d’esordio dello scrittore Paul B. Preciado, Orlando, My political biography, l’associazione di persone trans e non binarie Gender X prende parte all’Orlando March, camminata militante sul tappeto rosso del festival. La marcia, sul palcoscenico romano, è realizzata con il coordinamento del MIT (Movimento Identità Trans) di Bologna, insieme al filosofo e attivista spagnolo e a diverse realtà dell’attivismo operanti su tutto il territorio nazionale: Fuori Luogo, Sunderam Identità Transgender Torino Onlus, Associazione Trans Napoli, Associazione Libellula, con l’adesione di 100 autori, associazione autoriale del settore audiovisivo. Un’iniziativa a cui saranno presenti anche personaggi del mondo dello spettacolo, del cinema, dell’editoria e dell’attivismo che si occupano di identità di genere e tematiche Lgbtq+.

Attivist3 trans* alla Festa del cinema di Roma

Una marcia poetica e un atto civile che mette al centro il desiderio di cambiamento: promossa da Fandango, è scattata alle 19.00 di sabato 28 settembre sul red carpet della Festa, in programma dal 18 al 29 ottobre all'Auditorium Parco della Musica. Si tratta, in sostanza, di una camminata militante per tutt3 coloro che oggi, a cento anni dalla pubblicazione dell'omonimo romanzo di Virginia Woolf, si sentono Orlando.
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Una marcia poetica e un atto civile che mette al centro il desiderio di cambiamento

"Siamo entusiasti dell’invito di Paul B. Preciado a condividere questo spazio, coinvolgendo direttamente e mettendo al centro la comunità di cui è parte, così riconoscendo il significato collettivo delle nostre identità, delle nostre storie e delle nostre battaglie”, ha detto Gioele Lavalle, presidente di Gender X, alla vigilia dell'evento. E prosegue: "Una scelta particolarmente significativa, in quanto la nostra realtà viene accolta e accettata soltanto quando a rappresentarla è un personaggio famoso, mentre lontano dai riflettori le persone comuni continuano a essere discriminate quotidianamente. Tutte le persone trans meritano lo stesso rispetto e riconoscimento". “L’Orlando March vedrà presente la comunità trans e non binaria a 360° e in tutte le sue sfumature, dalle personalità che hanno fatto la storia alle nuove generazioni - ha concluso Lavalle -. E in particolare gli attivisti, che portano avanti il proprio impegno a testa alta, assumendosene personalmente ogni giorno i rischi, la fatica e, soprattutto, le gioie”.

Il film di Paul B. Preciado

Al centro della marcia, Paul B. Preciado, filosofo e attivista iberico, che proprio per l'occasione, presenta in anteprima nazionale il suo esordio cinematografico Orlando, My political biography, vincitore del Premio speciale della giuria alla Berlinale 2023 e nelle sale italiane a febbraio 2024, distribuito da Fandango. Il film è una lettera per immagini indirizzata alla scrittrice britannica Virginia Woolf per dirle che il sogno del suo personaggio si è avverato: il mondo sta diventando 'orlandesco'. Una storia collettiva, intessuta da milioni di persone in tutto il mondo.
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Lo scrittore, filosofo e attivista spagnolo Paul B. Preciado

Se nel film di Preciado sono 25 le persone del cast, tutte trans e non binarie che interpretano il protagonista immaginario mentre raccontano le proprie vite, sul tappeto rosso della Festa del Cinema di Roma sfileranno con il regista altrettante voci, volti e corpi, provenienti da diverse associazioni coinvolte e coordinate dal Mit, in lotta per il riconoscimento e la visibilità insieme a personaggi del mondo dello spettacolo, del cinema, dell'editoria e dell'attivismo. "Ma chi sono gli Orlando contemporanei?" Si chiede il regista alle prese con la prima pellicola della sua carriera, che per B. Ruby Rich, leggendaria critica e studiosa di cinema statunitense, è il "primo vero capolavoro trans".