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Home » Spettacolo » Renee, dalla Sicilia alla nuova vita in Toscana: “È qui che mi sento A Casa Mia”

Renee, dalla Sicilia alla nuova vita in Toscana: “È qui che mi sento A Casa Mia”

Il produttore musicale e cantautore Renato D'Amico, 23 anni: "Sono partito appena ho compiuto 18 anni, ora sogno di alzare il livello degli artisti con cui lavoro"

Giovanni Ballerini
1 Marzo 2022
Renee

Renee

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“Vivo in Toscana da 5 anni, ora a San Giovanni Valdarno. Ma, in precedenza sono stato un anno a Empoli, uno a Livorno, poi di nuovo a Empoli. Ho avuto la fortuna di poter girare questa regione che mi ha accolto benissimo”. Quando si parla di migrazioni, di fuori sede, vengono in mente gli operai agricoli, gli studenti, quasi mai si pensa insomma che il fenomeno possa riguardare anche la musica, la creatività. E invece c’è chi ha scelto la Toscana come terra ideale per focalizzare la sua e l’altrui identità creativa. È il caso di Renato D’Amico, in arte Renee, 23 anni e già richiestissimo produttore artistico siciliano, che lavora nella nostra regione perché ha un underground molto fertile e i giovani artisti hanno voglia e modo di lavorare su se stessi. Poi però Renee ha voluto chiamare il suo album d’esordio come cantautore ‘A Casa Mia’, che ha inciso per l’etichetta valdarnese Ferramenta dischi, distribuzione Artist First. E ora questo ‘A Casa Mia’ ha una doppia valenza, visto che il titolo per il suo autore rappresenta sia la sua Toscana, che la sua Sicilia.

Renato D’Amico, in arte Renee, 23 anni

“Ho fatto una ventina di dischi negli ultimi tre, quattro anni – sottolinea Renee -. Ho iniziato a lavorare in studio a Montelupo Fiorentino, poi mi sono spostato a Livorno, poi a San Giovanni per conoscere artisti con vissuti differenti, per carpire la musica dei luoghi e lavorarci su. Con questi presupposti ho prodotto Il postino, Emma Nolte, entrambe empolesi, ma anche altri gruppi toscani, come Floridi, Ilaria Rastrelli, MTsolo”.

Come le sembra la scena musicale toscana?

“Molto attiva. Io vengo dalla Sicilia e da noi un artista emergente ha il problema di riuscire a trovare la giusta base economica per iniziare. Anche nella registrazione di un disco ci sono tantissimi addetti ai lavori, quindi bisogna avere dei fondi ben solidi. Una delle cose belle della Toscana è il buon tenore di vita e i ragazzi possono fare esperienza in studi ben attrezzati che ti fanno crescere subito a livello musicale e di vita. Anche dal punto di vista dei contenuti ho trovato una scena musicale attiva su molti generi. Per questo ho deciso di rimanere qui per molto tempo e di titolare il mio album per la valdarnese Ferramenta Records, che è nato qui, ‘A Casa Mia’. Sono felice di aver trovato una sorta di base dove poter lavorare, produrre, visto che in Sicilia non era possibile. Mi dispiace di non avere vicino la famiglia e gli amici con cui sono cresciuto, ma in Toscana cerco di lavorare il più possibile, di impegnarmi tanto, di entrare in contatto con altri artisti da produrre e, allo stesso tempo, lavorare per il mio debutto da cantautore”.

In questo disco che problematiche affronta?

“Il mio presente, le tante sfaccettature del vissuto fuori casa, parlo del fatto di essere venuto via dalla Sicilia a 18 anni e di essere diventato uomo altrove. In quella Toscana che è diventata casa mia. Sono brani autobiografici in cui ho messo davvero tanto di me stesso”.

Renee si sta guadagnando il lavoro sul campo ma vuole prendere un po’ di tempo per promuovere il nuovo album e scrivere nuovi brani senza smettere di fare il produttore.

“Mi piace troppo. Spero di alzare il livello degli artisti con cui lavoro. Quando fai il produttore devi per forza avere identità differenti, ovvero riuscire a lavorare generi musicali diversi. Mettere da parte i propri gusti e cercare di capire i pensieri dell’artista che ci troviamo davanti. È complicato fare il produttore di se stesso, ti serve un punto di vista esterno sia sonoro, che sulla scrittura”.

Come si fa insomma a produrre un album?

“Da me arrivano dei ragazzi che scrivono le loro cose per chitarra e voce. Non hanno la capacità di costruire quello che sta attorno a una canzone, dalla strumentazione al ritmo, alla registrazione. A quel punto arriva il produttore che inizia a lavorare su quel provino definendo le parti di tutti gli strumenti: la ritmica, i sintetizzatori, le tastiere e tutto il resto. Dopo questo inizia la parte in studio di registrazione, che implica scegliere i microfoni e i musicisti giusti per valorizzare il lavoro dell’artista”.

Quando la vedremo in concerto?

“Ci saranno presto un po’ di date. La prima sarà qui in zona Valdarno, il 18 marzo all’Auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini, il 19 marzo saremo alla Limonaia di Fucecchio, il 20 marzo all’Officina Giovani di Prato, poi suoneremo in altre città, anche fuori dalla Toscana. Saremo in due sul palco, insieme a me ci sarà un altro produttore – cantautore, Toru. Di Casciana Terme, che suona un po’ di strumenti. Io mi alternerò alla chitarra, alle tastiere e alla batteria, lui agli altri strumenti, per ricreare il sound del disco”.

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Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
"Vivo in Toscana da 5 anni, ora a San Giovanni Valdarno. Ma, in precedenza sono stato un anno a Empoli, uno a Livorno, poi di nuovo a Empoli. Ho avuto la fortuna di poter girare questa regione che mi ha accolto benissimo". Quando si parla di migrazioni, di fuori sede, vengono in mente gli operai agricoli, gli studenti, quasi mai si pensa insomma che il fenomeno possa riguardare anche la musica, la creatività. E invece c’è chi ha scelto la Toscana come terra ideale per focalizzare la sua e l’altrui identità creativa. È il caso di Renato D’Amico, in arte Renee, 23 anni e già richiestissimo produttore artistico siciliano, che lavora nella nostra regione perché ha un underground molto fertile e i giovani artisti hanno voglia e modo di lavorare su se stessi. Poi però Renee ha voluto chiamare il suo album d’esordio come cantautore 'A Casa Mia', che ha inciso per l’etichetta valdarnese Ferramenta dischi, distribuzione Artist First. E ora questo 'A Casa Mia' ha una doppia valenza, visto che il titolo per il suo autore rappresenta sia la sua Toscana, che la sua Sicilia.
Renato D'Amico, in arte Renee, 23 anni
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