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XFactor, Luce e la sua Atlantide: un luogo immaginario dove chiunque può fare "festa"

di FRANCESCO LOMMI -
1 ottobre 2021
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Si chiama Luca Costantino, ma per tutti ormai è solo “Luce”. L’artista con cui condividiamo il nome è salito sul palco di XFactor nella seconda puntata del talent targato Sky riuscendo subito ad attirare l’attenzione dei quattro giudici: “Mi chiamo Luce. La Luce che intendo io è quella che hanno i bambini. Poi si cresce e arrivano un sacco di problemi: il confronto con gli altri, con il proprio corpo” attacca il ragazzo: “Ricordo di una volta, mia mamma, che amo, è tornata a casa tutta contenta, orgogliosissima ‘Luca, la maestra è contentissima di te perché ha notato che hai iniziato a giocare a calcio’, ovviamente la mia reazione è stata quella di non toccare più un pallone per il resto della mia vita: non mi sentivo libero di essere chi sono, e pur essendo ancora piccolo questo messaggio mi è arrivato chiaramente. Ma ho saputo sfruttare questa cosa a mio vantaggio per essere più forte e farmi portavoce” Dopodiché Luce ha iniziato la sua esibizione. Un brano originale, intitolato Atlantide che racconta di una festa in un luogo che non esiste “è una metafora. Una festa è un posto dove si sta bene e si è felici e spensierati. Questo brano è per tutte le persone che nel mondo reale di feste non riescono a farne perché non si sentono a loro agio da nessuna parte. Per tutte le persone a cui questa realtà sta stretta e ha bisogno di fare questa festa ai confini del mondo, ad Atlantide”. I giudici, oltre alla sua bella voce, hanno subito notato la forte urgenza di esprimersi e comunicare che Luce trasmetteva: il risultato sono stati 4 si convinti per Luca, che avrà ancora possibilità di far vedere chi è davvero e di portare il suo, e il nostro, nome a fare luce sulle situazione di tante persone che non hanno ancora trovato la loro “Atlantide”.