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Yoko Ono: genio, strega, vestale. Chi è la donna accusata di aver separato i Beatles?

La musa che ha reinventato John Lennon festeggia oggi 90 anni: le nozze tra i due vennero celebrate a Gibilterra il 20 marzo 1969. Il regalo virtuale del figlio Sean

di CHIARA DI CLEMENTE -
18 febbraio 2023
Lennon e Yoko fotografati da Allan Tannenbaum il 26 novembre 1980

Lennon e Yoko fotografati da Allan Tannenbaum il 26 novembre 1980

Il primo incontro avvenne la sera del 9 novembre 1966, a Londra. Lei aveva 33 anni, lui 26. Lui aveva terminato a fine agosto un tour negli Usa con la sua band (sarebbe stata l’ultima tournée) e aveva appena finito di girare il film di Richard Lester Come ho vinto la guerra nei panni del soldato semplice Gripweed. Lei era lì, arrivata da New York, perché il giorno dopo, all’Indica Gallery, si sarebbe inaugurata una sua mostra, mostra che John Lennon stava visitando quella sera in anteprima: tra le opere d’arte “interattive“ create da Yoko Ono, quelle che incuriosirono di più Lennon furono – raccontano le cronache – una mela esposta con tanto di targhetta “Mela“ (e che grazie alla targhetta arrivava a costare 200 sterline), una scala con specchietti che formavano la parola “Yes“ e un muro sul quale i visitatori sarebbero stati invitati a piantare dei chiodi.

Il primo incontro

Quella sera Lennon insistette per piantare il primo chiodo, Yoko non voleva, dopo una lunga discussione Yoko cedette dicendo a John: "Ok, piantalo ma dammi 5 scellini", alché John le rispose: "Ti darò 5 scellini immaginari se tu mi farai piantare un chiodo immaginario". Le nozze tra i due vennero celebrate, a Gibilterra, il 20 marzo 1969.

Chi è Yoko Ono

Milioni di fan dei Fab Four l’hanno odiata, dipinta come una strega: oggi Yoko Ono compie 90 anni

Milioni di fan dei Fab Four l’hanno odiata, dipinta come una strega: oggi Yoko Ono compie 90 anni

Nata a Tokyo nel ’33, figlia di un membro di una delle più importanti famiglie di banchieri giapponesi e di una pianista classica, bambina che in Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale pativa la fame e con il fratellino Keisuke immaginava di leggere menu tra le nuvole ("Quella - aveva commentato una volta - è stata la mia prima opera d’arte"), poi cresciuta negli Stati Uniti e dal ’61 impegnata come artista concettuale d’avanguardia al lavoro con Fluxus, Yoko Ono oggi compie 90 anni.

Il regalo del figlio Sean

Per festeggiarla, il figlio Sean Ono Lennon (47 anni) le regalerà una sua creazione, un “albero dei desideri” virtuale, una installazione online ispirata al primo “albero dei desideri” creato da Yoko nel 1996. E’ un’antica usanza giapponese quella di scrivere un desiderio su un foglietto e poi appenderlo al ramo di un albero: "Da lontano, con quei foglietti mossi dal vento, sembrano alberi in fiore", aveva spiegato l’artista all’epoca della installazione originaria.
Lennon e Yoko Ono nel Bed-in pacifista

Lennon e Yoko Ono nel Bed-in pacifista

Da allora la vedova di John Lennon ha raccolto quasi due milioni di desideri, sepolti alla base della Imagine Peace Tower in Islanda, da oltre 200 alberi piantati in musei e gallerie di 35 Paesi: nel 2003 uno di questi alberi, un olivo, fu donato dall’artista alla Guggenheim Collection di Venezia ed esposto nel giardino del museo ("To Peggy with Love") vicino alla tomba della fondatrice Peggy Guggenheim di cui Yoko era diventata amica quando le aveva fatto da guida durante una visita in Giappone. Oltre ad aprire la pagina online wishtreeforyokoono.com "per dare al mondo intero la possibilità di esprimere un desiderio", Sean Lennon ha incoraggiato gli ammiratori della madre a piantare veri alberi. "Mia mamma non può passare accanto a un albero senza abbracciarlo con entusiasmo", ha spiegato il figlio di John e Yoko.
Yoko e John ritratti da Annie Leibowitz per la famosa copertina di Rolling Stone: la foto fu scattata poco prima della morte di Lennon

Yoko e John ritratti da Annie Leibowitz per la famosa copertina di Rolling Stone: la foto fu scattata poco prima della morte di Lennon

Gli auguri degli amici superstar

Per i suoi 90 anni le sono già arrivati, in questi giorni, gli auguri di tanti amici superstar, a partire dal Beatle Ringo Star e da Elton John col marito David Furnish, Liam Gallagher, la fotografa Annie Leibovitz - che la immortalò abbracciata a Lennon nudo per la celebre copertina di “Rolling Stones”, scatto rubato poco prima della morte di John - fino a Julian Lennon, avuto dal cantautore con la prima moglie Cynthia. Moglie che Lennon lasciò più di cinquant’anni fa, poco dopo aver incontrato Yoko. L’avvento della Ono nella vita di John è stato definito "l’ingresso ufficiale di Edipo nel rock": prima dell’arrivo di Yoko, Paul McCartney e John Lennon oltre a condividere l’enorme talento artistico, condividevano il trauma della perdita, da adolescenti, della propria madre. E ambedue, John e Paul, avrebbero poi scelto per il dopo-Beatles delle compagne madri: Yoko era più vecchia di John di 7 anni, e quando lui ha iniziato a cantare di lei nelle sue canzoni, lei è stata fin da subito – oltreché la compagna dell’amore e del sesso – una superpotenza ultraterrena, una dea madre.
John Lennon e Yoko Ono in Olanda nel 1969

John Lennon e Yoko Ono in Olanda nel 1969

La donna che ha distrutto i Beatles

Passata al mito come la donna (finanche la “strega“) che ha distrutto i Beatles, Yoko ha attraversato con la stessa impassibile spavalderia e le ondate di odio che l’hanno sommersa, e quelle di entusiasmo cresciute con la maturità. Con il documentario kolossal del 2021 di Peter Jackson, “Get Back”, che ricostruisce minuto per minuto – grazie a una quantità gigantesca di materiale inedito – i 21 giorni del gennaio 1969 in cui nacquero l’album “Let it Be” e il famoso concerto sul tetto degli uffici della Apple Corps, al numero 3 di Savile Row, ovvero l’ultimo concerto dei Beatles, Yoko Ono è recentemente tornata protagonista, e ancora una volta in negativo, agli occhi dei fan. Dalle immagini è evidente che Lennon l’adora, è evidente che Macca la vive come un’intrusa nella storia d’amore – artistico ma appassionatissimo – tra lui e John, è evidente che lei non fa assolutamente niente per integrarsi col gruppo, anzi. Tolte le urla in cui si produce quando improvvisa le sue “performance“, Yoko è per tutta la registrazione una presenza tanto muta quanto incombente e dilagante, spesso censoria: è evidente che John è Yoko-dipendente, poiché è evidente che ha individuato in lei, e solo in lei, il viatico verso un nuovo se stesso, un se stesso più consapevole politicamente e artisticamente, quel se stesso che di lì a qualche anno – al fianco della donna/musa tra un bed-in e l’altro – avrebbe creato “Imagine” o “Give Peace a Chance”, diventando, nell’immaginario ufficiale “il“ contestatore, “il“ pacifista, il perseguitato dell’Fbi.
Yoko Ono commemora il marito, 2005

Yoko Ono commemora il marito, 2005

Il paradosso

L’autentico paradosso è che però, morto John, ucciso davanti alla loro casa newyorkese a Central Park l’ 8 dicembre 1980, da protagonista assoluta nella vita e nell’arte del suo uomo, Yoko si è trasformata in vestale, custode – prossimo impegno il doc “Daytime Revolution” sulla coppia alla conduzione del programma tv del ’72 “Mike Douglas Show” – della sua eredità.

L'ultimo atto

L’ultimo atto? È stata lei a comprare la casa d’infanzia di John a Newcastle Road, Wavertree, Liverpool: la notizia è venuta fuori solo in questi giorni, in seguito a un’inchiesta su alcune proprietà offshore. Yoko l’acquistata nel 2013: probabilmente per salvarla da speculazioni di estranei è arrivata a pagarla – nel massimo segreto – 480.000 sterline. Più cinque scellini. Immaginari.