Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Sport » Breakdance: Alessandra Chillemi sarà la prima italiana della storia a competere alle Olimpiadi?

Breakdance: Alessandra Chillemi sarà la prima italiana della storia a competere alle Olimpiadi?

La 23 enne siciliana è il talento azzurro della disciplina (chiamata breaking) che debutterà a Parigi 2024: "Ci meritiamo i Giochi perché balliamo come artisti, ma ci alleniamo come veri atleti"

Doriano Rabotti
3 Gennaio 2023
Alessandra Chillemi ha 23 anni e si allena a Padova: la 23 enne siciliana è il talento azzurro nella disciplina (chiamata breaking) che debutterà a Parigi 2024

Alessandra Chillemi ha 23 anni e si allena a Padova: la 23 enne siciliana è il talento azzurro nella disciplina (chiamata breaking) che debutterà a Parigi 2024

Share on FacebookShare on Twitter

E’ ancora presto, ma è possibile che Alessandra Chillemi sia la prima italiana della storia a competere in una Olimpiade nella breakdance, o come viene chiamata a livello sportivo, nel breaking. 23 anni, siciliana di Messina trapiantata a Padova, la Chillemi è l’astro nascente azzurro in uno sport che debutterà ai Giochi sotto la Torre Eiffel.

Alessandra Chillemi durante una delle sue esibizioni: ha 23 anni e si allena a Padova
Alessandra Chillemi ha 23 anni e si allena a Padova: la 23 enne siciliana è il talento azzurro nella disciplina (chiamata breaking) che debutterà a Parigi 2024

Alessandra, perché ha scelto la breakdance?

“Ballo da quando avevo sei anni, ho iniziato grazie ai miei vicini di casa. Vivevo in una base della Marina Militare, mio padre era in Marina, e potevo sempre girare libera. Un giorno ho visto due ragazzi che stavano facendo strane acrobazie ed è stato un colpo di fulmine, io facevo danza classica e sono rimasta stregata, mi sono detta: voglio fare questo. Ho iniziato a spiarli. È iniziato tutto così, oggi loro fanno parte del mio stesso gruppo, anche se sono riuscita a dire che li copiavo solo dopo qualche anno”.

Che differenza c’è tra breaking e breakdance?

“Il termine corretto è breaking, la breakdance è più commerciale. Stiamo cercando di fare attenzione, è una questione culturale”.

Alessandra Chillemi durante una delle sue esibizioni: ha 23 anni e si allena a Padova
Alessandra Chillemi durante una delle sue esibizioni: ha 23 anni e si allena a Padova

Come funziona la gara?

“Il format per le Olimpiadi prevede l’uno contro uno davanti a una giuria di esperti. Per i Giochi sono stati dati criteri di valutazione precisi: giudicano la prestazione fisica, quella tecnica e la varietà; la musicalità, l’anima e la performance; la creatività e la personalità”.

Come vi sfidate?

“Balliamo su una canzone a sorpresa messa su da un dj, non la conosciamo prima. Dobbiamo interpretarla senza regole, non ci sono coefficienti di difficoltà come in altri sport con la giuria. Tutto si rivolve in pochi minuti, nell’uno contro uno si fanno round da 40 secondi a testa, parte un concorrente e l’altro deve rispondere. Poi dipende molto dalla giuria”.

Alessandra Chillemi durante una delle sue esibizioni: ha 23 anni e si allena a Padova
Alessandra Chillemi è siciliana ed ha 23 anni: “Ci meritiamo i Giochi perché balliamo come artisti, ma ci alleniamo come veri atleti”

E quindi ci sono valutazioni soggettive. E rabbia…

“A volte succede, ma è una ruota che gira. I giurati sono ex ballerini che hanno superato un esame per prendere un brevetto. È tutto nuovo”.

Chi sono i più forti al mondo?

“Nel maschile gli americani e i giapponesi, tra le ragazze le giapponesi. Noi ce la giochiamo, nell’ultima Red Bull BC one che raduna i migliori al mondo io e l’altra azzurra Anty Lai siamo arrivate tra le prime sedici”.

Alessandra Chillemi durante una delle sue esibizioni: ha 23 anni e si allena a Padova
Alessandra Chillemi, siciliana, ha 23 anni e si allena a Padova

Diciamoci la verità: ha senso che la breakdance sia uno sport olimpico?

“Bella domanda, il dibattito è aperto anche tra di noi, perché veniamo dalla strada e alle nuove generazioni spieghiamo che se si avvicinano alla breaking per andare alle Olimpiadi, non va bene. Per noi ha senso essere ai giochi perché balliamo come artisti, ma ci alleniamo come atleti. Io lavoro sei ore al giorno, ed è una cosa in più che non cambia i nostri valori, possiamo continuare a fare i nostri eventi underground. Sono sicura che lo spettacolo piacerà al pubblico”.

Potrebbe interessarti anche

Panoramica del Mato Grosso in Brasile
Scienze e culture

L’allarme: i pesticidi stanno avvelenando gli indigeni del Mato Grosso

22 Gennaio 2023
Beyonce in duetto con la figlia Blue Ivy Carter
Spettacolo

Beyoncé torna in scena a Dubai e duetta con la figlia Blue Ivy Carter. Ma c’è chi critica

23 Gennaio 2023
L'imprenditore e attivista algerino Rachid Nekkaz
Attualità

Algeria, liberato Rachid Nekkaz, l’attivista imprenditore che difende “le donne velate”

23 Gennaio 2023

Instagram

  • Nicoletta Sipos, giornalista e scrittrice, ha vissuto in Ungheria, in Germania e negli Stati Uniti, prima di raggiungere Milano e lì restare. Il suo romanzo “La guerra di H”, un romanzo fortemente ispirato a fatti realmente accaduti.

L’autrice indaga in maniera del tutto nuova e appassionante un momento drammatico, decisivo della storia del nostro continente: la Seconda guerra mondiale. A raccontare l’ascesa e la disfatta del Nazismo è stavolta la voce di un bambino tedesco, che riporta con semplicità e veracità le molte sofferenze patite dal suo popolo durante il conflitto scatenato da Hitler, focalizzando l’attenzione del lettore sul drammatico paradigma che accomuna chiunque si trovi a vivere sulla propria pelle una guerra: la sofferenza. Pagine toccanti, le sue, tanto più intense perché impregnate di fatti reali, emozioni provate e sentite dai protagonisti e condivise da quanti, tuttora, si trovano coinvolti in un conflitto armato. La memoria collettiva è uno strumento potente per non commettere gli stessi errori. 

"Imparai poco alla volta – scrive il piccolo Heinrich Stein, protagonista del romanzo – che nel nostro strano Paese la verità aveva più volti con infinite sfumature”.

👉Perché una storia così e perché ora?
“Ho incontrato il protagonista di questa mia storia molto tempo fa, addirittura negli anni ’50, ossia in un’epoca che portava ancora gli strascichi della guerra. Diventammo amici, parlammo di Hitler e della miseria della Germania. Poco per volta, via via che ci incontravamo, lui aggiungeva ricordi, dettagli, confessioni. Per anni ho portato dentro di me la testimonianza di questa storia che si arricchiva sempre più di dettagli. Molte volte avrei voluto scriverla, magari a quattro mani con il mio amico, ma lui non se la sentiva. Io stessa esitavo ad affrontare questa storia che racconta una famiglia tedesca in forte sofferenza in una Germania ferita e umiliata. La gente ha etichettato tutto il popolo tedesco durante il nazismo come crudele per antonomasia. Non si pensa mai a quanto la gente comune abbia sofferto, alla fame e al freddo che anche il popolo tedesco ha patito”.

✍ Caterina Ceccuti

#lucenews #giornodellamemoria #27gennaio
  • È dalla sua camera con vista affacciata sull’Arno che Ornella Vanoni accetta di raccontare un po’ di sé ai lettori di Luce!, in attesa di esibirsi, sabato 28 gennaio sul palco della Tuscany Hall di Firenze, dov’è in programma una nuova tappa della nuova tournée Le Donne e la Musica. Un ritorno atteso per Ornella Vanoni, che in questo tour è accompagnata da un quintetto di sole donne.

Innanzitutto come sta, signora Vanoni?
“Stanca, sono partita due mesi dopo l’intervento al femore che mi sono rotto cadendo per una buca proprio davanti a casa mia. Ma l’incidente non mi ha impedito di intraprendere un progetto inaspettato che, sin da subito, mi è stato molto a cuore. Non ho perso la volontà di andare avanti. Anche se il tempo per prepararlo e provare è stato pochissimo. E poi sono molto dispiaciuta“.

Per cosa?
“La morte dell’orso Juan Carrito, travolto e ucciso da un’auto cercava bacche e miele: la mia carissima amica Dacia (Maraini, ndr) l’altro giorno ha scritto una cosa molto bella dedicata a lui. Dovrò scrollarmi di dosso la malinconia e ricaricarmi in vista del concerto“.

Con lei sul palco ci sarà una jazz band al femminile con Sade Mangiaracina al pianoforte, Eleonora Strino alla chitarra, Federica Michisanti al contrabbasso, Laura Klain alla batteria e Leila Shirvani. Perché questa scelta?
“Perché sono tutte bravissime, professioniste davvero eccezionali. Non è una decisione presa sulla spinta di tematiche legate al genere o alle quote rosa, ma nata grazie a Paolo Fresu, amico e trombettista fantastico del quale sono innamorata da sempre. Tempo fa, durante una chiacchierata, Paolo mi raccontò che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante musiciste bravissime. E allora ho pensato: ’Se sono così brave perché non fare un gruppo di donne? Certo, non l’ha fatto mai nessuno. Bene, ora lo faccio io“.

Il fatto che siano tutte donne è un valore aggiunto?
“In realtà per me conta il talento, ma sono felice della scelta: è bellissimo sentire suonare queste artiste, vederle sul palco intorno a me mi emoziona“.

L
  • Devanshi Sanghvi è una bambina di otto anni che sarebbe potuta crescere e studiare per gestire l’attività di diamanti multimilionaria appartenente alla sua facoltosissima famiglia, con un patrimonio stimato di 60 milioni di dollari.

Ma la piccola ha scelto di farsi suora, vivendo così una vita spartana, vestita con sari bianchi, a piedi nudi e andando di porta in porta a chiedere l’elemosina. Si è unita ai “diksha” alla presenza di anziani monaci giainisti. La bimba è arrivata alla cerimonia ingioiellata e vestita di sete pregiate. Sulla sua testa poggiava una corona tempestata di diamanti. Dopo la cerimonia, a cui hanno partecipato migliaia di persone, è rimasta in piedi con altre suore, vestita con un sari bianco che le copriva anche la testa rasata. Nelle fotografie, la si vede con in mano una scopa che ora dovrà usare per spazzare via gli insetti dal suo cammino per evitare di calpestarli accidentalmente.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #india #DevanshiSanghvi
  • Settanta giorni trascorsi in un mondo completamente bianco, la capitana dell’esercito britannico Harpreet Chandi, che già lo scorso anno si era distinta per un’impresa tra i ghiacci, è una fisioterapista che lavora in un’unità di riabilitazione regionale nel Buckinghamshire, fornendo supporto a soldati e ufficiali feriti. 

Ha dimostrato che i record sono fatti per essere battuti e, soprattutto, i limiti personali superabili grazie alla forza di volontà e alla preparazione. E ora è diventata una vera leggenda vivente, battendo il record del mondo femminile per la più lunga spedizione polare – sola e senza assistenza – della storia.

Il 9 gennaio scorso, 57esimo giorno del viaggio che era cominciato lo scorso 14 novembre, la 34enne inglese ha raggiunto il centro del Polo Sud dopo aver percorso circa 1100 chilometri. Quando è arrivata a destinazione nel bel mezzo della calotta polare era felice, pura e semplice gioia di aver raggiunto l’agognato traguardo: “Il Polo Sud è davvero un posto incredibile dove stare. Non mi sono fermata molto a lungo perché ho ancora un lungo viaggio da fare. È stato davvero difficile arrivare qui, sciando tra le 13 e le 15 ore al giorno con una media di 5 ore di sonno”.

Di Irene Carlotta Cicora ✍

#lucenews #lucelanazione #polosud #HarpreetChandi #polarpreet
E’ ancora presto, ma è possibile che Alessandra Chillemi sia la prima italiana della storia a competere in una Olimpiade nella breakdance, o come viene chiamata a livello sportivo, nel breaking. 23 anni, siciliana di Messina trapiantata a Padova, la Chillemi è l’astro nascente azzurro in uno sport che debutterà ai Giochi sotto la Torre Eiffel.
Alessandra Chillemi durante una delle sue esibizioni: ha 23 anni e si allena a Padova
Alessandra Chillemi ha 23 anni e si allena a Padova: la 23 enne siciliana è il talento azzurro nella disciplina (chiamata breaking) che debutterà a Parigi 2024
Alessandra, perché ha scelto la breakdance? "Ballo da quando avevo sei anni, ho iniziato grazie ai miei vicini di casa. Vivevo in una base della Marina Militare, mio padre era in Marina, e potevo sempre girare libera. Un giorno ho visto due ragazzi che stavano facendo strane acrobazie ed è stato un colpo di fulmine, io facevo danza classica e sono rimasta stregata, mi sono detta: voglio fare questo. Ho iniziato a spiarli. È iniziato tutto così, oggi loro fanno parte del mio stesso gruppo, anche se sono riuscita a dire che li copiavo solo dopo qualche anno". Che differenza c’è tra breaking e breakdance? "Il termine corretto è breaking, la breakdance è più commerciale. Stiamo cercando di fare attenzione, è una questione culturale".
Alessandra Chillemi durante una delle sue esibizioni: ha 23 anni e si allena a Padova
Alessandra Chillemi durante una delle sue esibizioni: ha 23 anni e si allena a Padova
Come funziona la gara? "Il format per le Olimpiadi prevede l’uno contro uno davanti a una giuria di esperti. Per i Giochi sono stati dati criteri di valutazione precisi: giudicano la prestazione fisica, quella tecnica e la varietà; la musicalità, l’anima e la performance; la creatività e la personalità". Come vi sfidate? "Balliamo su una canzone a sorpresa messa su da un dj, non la conosciamo prima. Dobbiamo interpretarla senza regole, non ci sono coefficienti di difficoltà come in altri sport con la giuria. Tutto si rivolve in pochi minuti, nell’uno contro uno si fanno round da 40 secondi a testa, parte un concorrente e l’altro deve rispondere. Poi dipende molto dalla giuria".
Alessandra Chillemi durante una delle sue esibizioni: ha 23 anni e si allena a Padova
Alessandra Chillemi è siciliana ed ha 23 anni: "Ci meritiamo i Giochi perché balliamo come artisti, ma ci alleniamo come veri atleti"
E quindi ci sono valutazioni soggettive. E rabbia... "A volte succede, ma è una ruota che gira. I giurati sono ex ballerini che hanno superato un esame per prendere un brevetto. È tutto nuovo". Chi sono i più forti al mondo? "Nel maschile gli americani e i giapponesi, tra le ragazze le giapponesi. Noi ce la giochiamo, nell’ultima Red Bull BC one che raduna i migliori al mondo io e l’altra azzurra Anty Lai siamo arrivate tra le prime sedici".
Alessandra Chillemi durante una delle sue esibizioni: ha 23 anni e si allena a Padova
Alessandra Chillemi, siciliana, ha 23 anni e si allena a Padova
Diciamoci la verità: ha senso che la breakdance sia uno sport olimpico? "Bella domanda, il dibattito è aperto anche tra di noi, perché veniamo dalla strada e alle nuove generazioni spieghiamo che se si avvicinano alla breaking per andare alle Olimpiadi, non va bene. Per noi ha senso essere ai giochi perché balliamo come artisti, ma ci alleniamo come atleti. Io lavoro sei ore al giorno, ed è una cosa in più che non cambia i nostri valori, possiamo continuare a fare i nostri eventi underground. Sono sicura che lo spettacolo piacerà al pubblico".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto