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Serie-A-femminile-calcio-professionismo
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Barbara Bonansea, calciatrice della Juventus e della nazionale azzurra, celebra l'importante svolta con una story su Instagram in cui si dà la notizia del passaggio al professionismo a partire da luglio 2023 (Instagram)
Le resistenze iniziali e il voto della Figc
"Siamo la prima federazione in Italia ad avviare e ad attuare questo percorso" ha detto il presidente Gabriele Gravina, soddisfatto dopo il voto, durante il quale, si viene a sapere, c'è stato anche qualche momento di incomprensione. "Erano tutti d'accordo, tranne qualche piccola resistenza sempre dalla Lega di A che riteneva di proporre un ulteriore rinvio del professionismo, ma su questo poi abbiamo raggiunto l'accordo perché non si poteva tornare indietro. Quando si delibera qualcosa bisogna essere coerenti" ha aggiunto il numero uno della Figc, che ha poi ricordato i 18 milioni erogati negli ultimi tre anni dalla Federcalcio alla Divisione calcio femminile. Proprio la massima serie calcistica italiana, a sorpresa, inizialmente ha votato contro il passaggio, nonostante nella propria assemblea interna si fosse espressa a favore. Un momento di incomprensione che ha acceso la discussione e ha portato a un secondo voto, questa volta positivo. "C'è stato solo un malinteso" ha detto uscendo di Claudio Lotito, presidente della Lazio e consigliere federale.
Gabriele Gravina, presidente della Figc, esulta per il voto che decide il passaggio al professionismo delle calciatrici di Serie A
"Un passaggio epocale" e "un punto di partenza"
"Con l'approvazione delle Norme organizzative interne (Noif) in Consiglio federale, abbiamo dato concretezza e una definitiva base giuridica al passaggio al professionismo previsto per l'1 luglio" afferma il presidente dell'Assocalciatori, Umberto Calcagno. "Soprattutto, abbiamo portato a compimento un lungo e prezioso lavoro fatto in questi mesi con la Divisione calcio femminile, le società, gli uffici federali e tutte le componenti a cui vanno i nostri ringraziamenti – commenta il voto in Figc –. Sarà l'inizio di una nuova sfida che ci vedrà come sistema impegnati a cogliere tutte le opportunità di questo epocale passaggio, anche per allargare ulteriormente la pratica del calcio nel nostro Paese".Cosa comporta il professionismo
Dal 1° luglio 2023 fare la calciatrice diventerà una professione vera e propria, a norma di legge. Un lavoro, insomma. Il calcio di Serie A femminile, insomma, non sarà inquadrato più come dilettantistico come avvenuto fino ad ora, con compensi elargiti sotto forma di rimborsi, accordi privati tra società e giocatrice e zero tutele. Dall'estate del prossimo anno le ragazze della massima serie avranno diritto ad un contratto che assicura loro compensi adeguati, il versamento dei contributi previdenziali e le varie tutele assicurative. “Cosa cambia? Le tutele: in caso di maternità, ma anche di assistenza e previdenza – ha dichiarato l'ex calciatrice Carolina Morace –. Io ho le ginocchia rovinate, avrei avuto diritto alla pensione dopo tanti anni di professionismo. E avrei avuto la pensione e sicuramente dei punti per l'invalidità".Le reazioni
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Valentina Giacinti, calciatrice che milita in Serie A con la maglia della Fiorentina e nella nazionale di calcio femminile
e l'onorevole dem, ex presidente della Camera dei Deputati, Laura BoldriniDalla @FIGC una decisione storica, che rompe un altro soffitto di cristallo: dal primo luglio inizia il percorso del professionismo del calcio femminile. Grazie al presidente Gravina e a chi non ha mai smesso di credere in questa vittoria, che è di tutto il Paese! @VVezzali pic.twitter.com/GNrlUcQT5r
— Elena Bonetti (@elenabonetti) April 26, 2022
e infine non poteva mancare la nota di Valentina Vezzali, campionessa olimpica di scherma e oggi Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, che ha twittato: "Il passaggio al professionismo è per il calcio femminile una grande conquista. Ora tutti insieme al lavoro per trovare le risorse adeguate".Dopo ben 124 anni è arrivato il professionismo per il #calciofemminile di serie A.
Un primo passo importante, assai meritato. Ora però anche le altre federazioni seguano l’esempio. Basta con la #disparitàdigenere nello sport! pic.twitter.com/pIeMdTJFJb — Laura Boldrini (@lauraboldrini) April 26, 2022
Il commento di Assist
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Luisa Rizzitelli, presidente di Assist: "Bene la scelta della Figc ma lo sport italiano non ha ancora aperto il professionismo delle donne"