Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

Che Flores rivoluziona l'NBA: chi è il primo arbitro trans non binario

Direttore di gara in vari campionati importanti, ha rivelato la sua identità di genere "perché i giovani sappiano che anche noi esistiamo"

di GIOVANNI PIEROZZI -
26 ottobre 2023
flores-che-102323

flores-che-102323

Che Flores è il primo arbitro di NBA dichiaratamente trans non binario. Partiamo dalle parole, in questo caso fondamentali per capire: le persone trans non binarie non si identificano con il genere assegnato loro alla nascita e hanno un’identità di genere non classificabile nel classico binarismo maschile o femminile. Queste persone non si identificano né solo uomo né solo donna, così come possono percepirsi in entrambi oppure in nessuno dei due generi.

L'arbitro Che Flores

È con questa spiegazione che si presenta Che Flores. In un’intervista rilasciata al settimanale statunitense GQ, il primo direttore di gara nella storia del più importante campionato di basket al mondo precisa il motivo alla base della scelta di utilizzare il pronome neutro “they” per identificarsi. Una rivelazione che, come dichiara, non punta alla visibilità sfruttando la sua posizione, ma che ha l’obiettivo di “far sì che i giovani sappiano che anche noi esistiamo e che possiamo avere successo in ogni campo della vita”. Flores sta iniziando la sua seconda stagione come arbitro dello staff NBA, dopo aver diretto 35 partite nella scorsa, oltre a lavorare per altri campionati di basket, anche femminili. "Un tassello che mi mancava era che nessuno sapeva come mi identificavo", ha raccontato Flores a GQ.

Il primo arbitro trans non binario del massimo campionato di basket americano (GQ/Instagram)

Questo è quindi un vero e proprio inizio di vita professionale e non solo. Nell’intervista ha infatti raccontato che negli anni ha sofferto il fatto che gli altri non comprendessero la sua identità, come si autodefiniva. “Mi hanno sempre chiamato con pronomi femminili o maschili, ma il fraintendimento del mio genere è sempre stato duro da affrontare, come una costante coltellata allo stomaco. Ora posso affrontare il mondo e il mio lavoro in modo molto più confortevole”.

Un modello per i giovani

Un esempio, insomma, per tutte quelle persone che fanno fatica ad aprirsi e a mostrare il proprio essere, la propria identità di genere percepita, o a dichiarare il proprio orientamento sessuale, che purtroppo ancora oggi vengono viste come “diverse” in senso dispregiativo. Purtroppo le persone hanno sempre paura o riserbo per ciò che non conoscono e tendono purtroppo spesso a porsi in modo ostile. Alcuni dirigenti dell'NBA conoscono il modo in cui Che Flores si identifica da diversi mesi. Molti colleghi l'hanno saputo quando l'hanno rivelato durante le riunioni di precampionato del mese scorso.
che-flores-arbitro-trans-nba

Che Flores chiede di essere identificat* con il pronome "they"

"Penso solo che i ragazzi più giovani guardino a qualcuno che è su un palcoscenico di alto profilo e non lo sfrutta", ha detto ancora a GQ. "E non sto usando il campionato per trarne vantaggio in alcun modo. È solo per far sapere ai ragazzi che possiamo esistere, che possiamo avere successo in tutti i modi più disparati". La conoscenza e il confronto verso queste tematiche è ancora relegata nell’ombra: sarebbe opportuno aprire e aprirsi di più a queste delicate questioni, non solo per promuovere maggiore inclusività, ma per aiutare chi le vive direttamente e soprattutto coloro che non ne sono a conoscenza. È importante, quando si parla di esseri umani, guardare oltre il proprio naso, altrimenti non può esservi inclusione e crescita sociale.