Inclusione. Vorrei leggere sempre di più questa parola. Perché un futuro è migliore se racchiude al suo interno tanti significati diversi, e tante storie che si legano e ci legano. Nel mio piccolo ho provato, in questi anni, a utilizzare la mia popolarità anche per parlare di questi argomenti, per sottolineare alcune delle tante sfumature che sono contenute nel termine inclusione: parità di genere, disabilità, razzismo. Un nuovo spazio dedicato a questi temi, il cui nome, Luce!, trovo particolarmente indovinato, ha la possibilità di illuminare le zone d’ombra in cui sono finite in passato queste problematiche, una disattenzione che avviene sempre meno per fortuna. Recentemente, durante la mia partecipazione a Italia’s Got Talent, mi sono imbattuta in una di queste storie, quella di Giorgia Greco, la giovanissima ginnasta disabile, alla quale ho dato il golden buzzer che l’ha portata direttamente in finale. Credo sia stato uno dei momenti più emozionanti di questa edizione, ma l’inevitabile commozione legata all’esibizione di Giorgia non deve distrarre da un aspetto importante: lei è andata oltre la sfortuna che l’ha privata della gamba, ha lottato duramente per continuare a praticare il suo sport, la ginnastica ritmica, nel solco di esempi straordinari come Alex Zanardi e Bebe Vio. La domanda che le ho rivolto era se la sua fosse stata un’esibizione fine a se stessa oppure se avesse la possibilità di fare competizioni a livello agonistico in una categoria specifica. Purtroppo non può e, dopo averla vista sul palco, la prima cosa che ho pensato è che persone come Giorgia hanno asciugato le proprie lacrime per andare avanti e per inseguire un sogno. Sarebbe bello che il mondo dello sport, il mio mondo, fosse in prima linea da questo punto di vista, per consentire a Giorgia di poter esprimere la sua passione in un contesto ufficiale, dove possa tradurre i suoi sacrifici e il suo impegno in un momento di competizione vera. Sono una persona che prova a mettere insieme sogni e sano pragmatismo: non è semplice, ma credo sia l’unico modo per raggiungere grandi risultati, anche quelli che sembrano impossibili. Nei prossimi anni ci aspettano sfide complesse sotto tutti i punti di vista, aggravate dall’emergenza che stiamo affrontando: voglio pertanto fare il mio personale in bocca al lupo a Luce!, perché la nascita di una nuova voce, che sia in prima linea per raccontare e spingere i cambiamenti in atto nella società, è un segnale importante e merita il massimo appoggio.