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Un vecchio proverbio dice che “
una mezza verità non è altro che una bugia intera”. Questa volta però la frottola è stata a
fin di bene: i piloti di Formula 1,
Sebastian Vettel e il compagno di team della Aston Martin,
Lance Stroll,
Valtteri Bottas della Mercedes e
Carlos Sainz della Ferrari si sono giustificati dai rimproveri della
FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) per aver tenuto un
abbigliamento non consono durante l’esecuzione dell’inno nazionale ungherese, pochi istanti prima del via della gara dicendosi di essersi: “dimenticati di toglierle a causa della pioggia” Per Sainz, Bottas e Stroll il rimprovero era relativo alla maglia che ormai da un anno a questa parte veicola il messaggio di inclusione del mondo dell'automobilismo: quel "
We Race As One" che campeggia su tutte le tute e sulle livree delle auto in gara. Oltre alle dichiarazioni di facciata, è chiaro che il messaggio fosse diretto al
governo di Budapest e alle
leggi omotransfobiche promosse da
Viktor Orban. Diverso il discorso per
Vettel, autore di un fantastico fine settimana, condito da un secondo posto poi revocato per un’irregolarità con il carburante: i commissari di gara non hanno potuto prelevare: “il corretto campione di carburante post-corsa” e l’hanno quindi squalificato. Ma il campione del mondo tedesco non è passato alla cronaca solo per le controversie legate al podio. Infatti l’ex ferrarista dal primo giorno di prove libere in Ungheria, sul circuito dell’Hungaroring, ha fatto sentire il suo
appoggio alla comunità Lgbt+, sia a parole che negli abiti: “Trovo che sia imbarazzante che un paese dell’Unione europea voti leggi come questa. Ognuno è libero di fare ciò che vuole e questo è il punto. La mia idea si posiziona sulla falsariga del ‘vivi e lascia vivere’. Non spetta a noi fare le leggi, ma solo esprimere il sostegno a coloro che ne sono colpiti”. Poi il vestiario: Sebastian si è presentato nella conferenza stampa di presentazione del week end con indosso scarpe da ginnastica adornate con
una bandiera arcobaleno. In più, domenica, si è presentato in griglia con
mascherina e maglia arcobaleno. Sulla t-shirt del campione della Aston Martin campeggiava la scritta “
same love” chiaramente a supporto della comunità Lgbtq+ magaira, vessata dalle leggi del primo ministro Orban. Per la violazione del codice sportivo internazionale, la Fia ha deciso di
ammonire i piloti senza appesantire la sanzione con conseguenze sul punteggio. Una bugia che non ha avuto conseguenze per nessuno, e che ha portato sugli schermi di tutto il mondo la causa della comunità omosessuale ungherese.