Sta facendo discutere la vicenda che ha visto protagonista la ciclista ventottenne Lotte Kopecky. Il video nel quale si vede un tifoso che dà una manata sul sedere della campionessa del mondo belga ha fatto in pochissimo tempo il giro dei social, scatenando l’indignazione degli utenti che hanno parlato di “sessismo”.
Ma facciamo un passo indietro. Kopecky – una delle cicliste più forti sul panorama internazionale – era impegnata nella gara femminile Gand-Wevelgem nelle Fiandre (un tracciato da oltre 230 chilometri) quando, durante l’ultima e impegnativa salita del Kommelberg, uno dei tifosi a bordo strada le ha tirato una manata sul sedere. La ventottenne, lanciata all’inseguimento dell’olandese Lorena Wiebes, in un primo momento non si era accorta del gesto. La scena, ripresa dalle telecamere, non è però sfuggita ai tantissimi telespettatori e appassionati di ciclismo che hanno scatenato una vera e propria bufera social.
Gli utenti hanno scatenato la loro rabbia e indignazione per quanto successo durante la gara sottolineando non tanto la maleducazione del pubblico, quanto il fatto che il gesto sia sessista e maschilista. "Non si deve tollerare assolutamente. Davvero no” è uno dei tanti commenti che hanno accompagnato il frammento video della gara. Poi ancora: “A un corridore uomo tutto questo non sarebbe mai successo”.
Ultimamente, un altro episodio aveva scatenato non poche polemiche. Al termine della Ex Saxo Classic, alcuni tifosi si erano scagliati contro Mathieu van der Poel. Il campione olandese è stato subissato di fischi, insulti e lanci di oggetti da parte di sostenitori belgi. In passato, in un contesto simile, il ciclista aveva addirittura reagito sputando contro il pubblico che lo insultava. Tornando a quanto accaduto durante la Gand-Wevelgem, il comportamento del tifoso è stato definito «inaccettabile», «sbagliato» e «oltraggioso».
Il tifo è bello, ma ci sono dei limiti che non devono essere superati.