Un momento emozionante, di quelli che ti arriva e ti scalda il cuore. Siamo a Madrid, precisamente a Plaza de Cibeles, e la nazionale spagnola di calcio sta festeggiando l'Europeo vinto in Germania. Tutto accade quando il capitano Alvaro Morata, dopo aver preso in giro l'Inghilterra urlando che "è spagnola", cambia completamente espressione sul volto, come se dovesse fare un annuncio importante. Annuncio che infatti non tarda ad arrivare. L'attaccante chiama vicino a sé il calciatore del Villareal, Álex Baena. Ma quest'ultimo non è solo. Ad accompagnarlo c'è María Camaño, una bimba malata di cancro, la cui storia è davvero speciale.
“Ci insegni tanto”
Fin da piccola María convive con il sarcoma di Ewing, una rara forma di neoplasia che può interessare il tessuto osseo e in casi più rari le parti molli. La bimba è tifosissima dell'Atletico Madrid, squadra dove milita, anche se per poco viste le continue voci di un passaggio al Milan, Alvaro Morata. E proprio il 31enne, una volta che la sua più grande fan è salita sul palco con tanto di maglia della nazionale iberica, si è lasciato andare, dedicandole delle dolci parole: "Siamo così felici di averti qui con tutti noi. Noi giochiamo solo a calcio, tu invece insegni ogni giorno, ad Álex, a me, a tutti noi cosa significa combattere nella vita e cosa vuol dire essere un supereroe".
Poi le è stata consegnata la coppa, mentre i tifosi hanno intonato il suo nome. Con un gran sorriso la bimba ha alzato il trofeo, come il suo idolo ha fatto domenica scorsa in quel di Berlino, dopo il 2-1 sull'Inghilterra.
L'incontro precedente tra Morata e María
Morata però non è la prima volta che incontra la piccola. I due si erano già visti a novembre quando il classe '92 aveva invitato la bimba ad assistere alla partita tra Atletico Madrid-Alaves, dopo che aveva saputo che quest'ultima era a Madrid per il ciclo di chemioterapia. In quell'occasione, al triplice fischio, lo spagnolo le aveva regalato un pallone e la sua maglia da gioco con tanto di autografo. Questa volta l'attaccante si è superato, facendole alzare la coppa. Un gesto che María difficilmente scorderà. Un gesto da vero campione fuori e dentro al campo.