Coast to Costa: "Il riscatto dei bambini con lo sport, uno sguardo al futuro dove tutto sembra un privilegio"

di GIOVANNA ROMANO
6 aprile 2022

Basket

progetto Coast to Costa

L'idea di Coast to Costa è di l’idea di due amici senesi, Emiliano Cottini e Filippo Amari

“Il basket è l’unico sport che tende al cielo. Per questo è una rivoluzione per chi è abituato a guardare sempre a terra”. Sono queste parole di Bill Russell, leggenda dell’NBA degli anni Sessanta e Settanta, che hanno ispirato il lancio del progetto Coast to Costa. Si tratta di una campagna di crowdfunding promossa dal Gruppo Abele (onlus fondata e presieduta da don Luigi Ciotti a Torino) e dalla Communauté Abel (progetto di Cooperazione internazionale del Gruppo Abele in Africa) per portare lo sport del riscatto per antonomasia ai bambini di Grand Bassam, cittadina di circa 90mila abitanti situata a poco meno di 50km da Abidjan, capitale della Costa d’Avorio. Partner del progetto, due realtà senesi, la Mens Sana Basketball Academy e l’associazione Corte dei Miracoli, e l’idea di due amici, Emiliano Cottini e Filippo Amari, impiegato in un’azienda farmaceutica e allenatore delle giovanili della Mens Sana che è appena rientrato dalla Costa d’Avorio. [video width="640" height="352" mp4="https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/04/maglie-mens-sana-1.mp4"][/video] Filippo come è nata l’idea di portare il basket a Grand Bassam? "Ho viaggiato molto per lavoro fino allo stop imposto dalla pandemia: un cambiamento che mi ha portato a riflettere sull’impatto che le nostre azioni hanno sulle vite degli altri. Ho pensato che la mia passione per il basket potesse essere condivisa anche oltre le mura della mia città, Siena, per aiutare i più giovani a guardare 'in alto', a vedere la vita con una luce diversa".
Filippo Amari

Filippo Amari con i bimbi di Grand Bassam, in Costa d'Avorio

  Filippo come è nata l’idea di portare il basket a Grand Bassam? "Ho viaggiato molto per lavoro fino allo stop imposto dalla pandemia: un cambiamento che mi ha portato a riflettere sull’impatto che le nostre azioni hanno sulle vite degli altri. Ho pensato che la mia passione per il basket potesse essere condivisa anche oltre le mura della mia città, Siena, per aiutare i più giovani a guardare 'in alto', a vedere la vita con una luce diversa". Perché ha scelto la Costa d’Avorio? "Ne ho parlato con il mio amico Emiliano Cottini, referente del settore internazionale di Libera. È nata l’idea di creare una scuola basket a Grand Bassam, all’interno della Communauté Abel, che da 35 anni è attiva in processi di alfabetizzazione, lotta alle discriminazioni e alla tratta, formazione lavorativa, collaboriamo con ONG e associazioni locali".
basket ragazza ivoriana

Una ragazza ivoriana che gioca a basket. Il prossimo anno grazie al crowdfunding partirà il primo camp di pallacanestro a Grand Bassam

In cosa consiste il progetto Coast to Costa? "Coast to Costa vuole promuovere a Grand Bassam il gioco del basket come strumento di educazione, aggregazione ed accesso alla pratica sportiva per giovani di ambo i sessi, attraverso la costruzione di spazi di gioco e di apprendimento. Dove tutto sembra un privilegio. Vogliamo portare loro quello che qualcuno potrebbe pensare essere uno svago: una sfida che è un mattoncino di diritto in più e che vuole generare relazione, educazione, cura del corpo attraverso lo sport". Perché avete scelto questo nome? "Nel basket il termine coast to coast identifica l’azione in cui il giocatore palleggia da un lato del campo fino all’opposto facendo il possibile per fare punteggio per la propria squadra. Noi l’abbiamo mixato con Costa d’Avorio e così è nato Coast to Costa". Quali sono le tappe per la realizzazione del Basketball camp? "L’obiettivo è raccogliere 8 mila euro per comprare materiali, allestire strutture, pagare gli allenatori che gestiranno, la prossima estate, il primo camp di pallacanestro di due settimane aperto a tutte le bambine e i bambini ivoriani e dar loro la possibilità di sperimentare un agonismo diverso rispetto a quello che li obbliga, spesso, solo a lottare contro le mancanze della vita. Ci aspettiamo la partecipazione di almeno 50 bambini e bambine al giorno per un totale di 600 giovani. L’idea è quella di costituire una vera e propria società sportiva nel 2023". Come è possibile contribuire al progetto? "La campagna, attiva sulla piattaforma Gofundme dalla metà di febbraio, ha superato quota 4 mila euro e si chiuderà, con un doppio evento pubblico a Siena, sabato 9 aprile. Si comincia alle 11, con una conferenza stampa nella sede del Gruppo Stampa Autonomo di Siena, che ci sostiene, e a seguire ci sarà un pranzo sociale di raccolta fondi all’Orto de’ Pecci (via Porta Giustizia 39). Chi volesse approfondire può trovare informazioni e contatti su Facebook, alla pagina Coast to Costa".