Hussein come Mustafa, dalla foto simbolo alla nuova vita del bambino che leggeva in un cassonetto della spazzatura

di REMY MORANDI -
13 febbraio 2022
Hussein

Hussein

Una foto può fare la differenza. Lo abbiamo imparato con Mustafa, il bambino siriano nato senza arti e salvato dall'Italia. Da una fotografia può nascere una nuova vita, si può voltare pagina. E così anche la vita di Hussein, il bambino siriano che legge un libro sopra un cassonetto della spazzatura in Libano, sembra essere arrivata a un punto di svolta.

Hussein, il profugo siriano di 10 anni che legge un libro sopra un cassonetto della spazzatura a Beirut (Foto di Rodrigues Mghames)

Hussein ha 10 anni, è un profugo siriano rifugiato in Libano. Ha dovuto abbandonare il suo Paese, la sua casa, i suoi amici a causa della guerra, e insieme alla famiglia si è ritrovato da un giorno all'altro in un altro Paese, il Libano. Un posto a lui sconosciuto, dove non conosceva nessuno e dove non aveva amici. Per aiutare la famiglia ad andare avanti, Hussein è costretto a rovistare tra i rifiuti in cerca di qualcosa di utile o di poter rivendere. Plastica, rottami, qualsiasi cosa. Un giorno Hussein entra in una viuzza di Beirut e trova un cassonetto della spazzatura. Ci entra dentro e inizia a cercare. Trova qualcosa di insolito nell'immondizia. Un libro. Sorpreso, Hussein inizia a leggerlo. Seduto sopra al cassonetto. Le pagine del libro lo catturano immediatamente. Hussein è rapito da quel libro. Gli occhi sono incollati al testo, il collo è talmente ricurvo sul libro che Hussein è costretto ad appoggiare il mento sul petto per sostenere il peso della testa. Passano i minuti e Hussein continua a leggere. Innamorato di quel libro. Tutto il resto scompare. Non importa se è seduto sopra un cassonetto della spazzatura.

Hussein nella macchina dell'ingegnere libanese Rodrigues Mghames

Un uomo, uscito da lavoro, passa per quella viuzza e vede quella scena. È l'ingegnere Rodrigues Mghames che, colpito da quella immagine, decide di scattare a Hussein una foto che condivide subito sui social. Mai avrebbe immaginato che con quello scatto sarebbe riuscito a cambiare la vita del piccolo lettore. Ma non si limita solo a fotografarlo. L'ingegnere si avvicina al bambino, gli chiede che cosa sta facendo. Capisce che è un profugo costretto a rovistare nell'immondizia per sopravvivere. E che tra la spazzatura aveva trovato quel libro che lo aveva appassionato molto. L'ingegnere invita il bambino a salire nella sua auto di lusso, una Maserati. Lo accompagna nel suo ufficio dove il piccolo di 10 anni gli racconta la sua storia. Nel frattempo, la foto diventa virale sui social e tutti iniziano a parlare di Hussein e del suo libro.

Hussein nell'ufficio di Rodrigues Mghames

La fotografia arriva fino all'Xposure International Photography Festival, un festival della fotografia che si tiene ogni anno all'Expo Centre Sharjah negli Emirati Arabi Uniti. Gli organizzatori del Festival contattano l'ingegnere Rodrigues Mghames e lo invitano a partecipare all'evento. Mercoledì 9 febbraio l'ingegnere prende un aereo diretto negli Emirati Arabi Uniti e arriva al Festival. Qui durante la cerimonia di apertura del Festiva arriva la sorpresa: l'Xposure, in collaborazione con l'organizzazione umanitaria The Big Heart Foundation annuncia all'ingegnere che avrebbe pagato l'istruzione di Hussein fino al liceo. E inoltre il Festival decide di premiare Rodrigues Mghames per aver condiviso la storia del bambino siriano con il mondo.
 
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"Evidenziando la sofferenza e le ingiustizie di questo mondo, la fotografia di Rodrigues Mghames ci offre una visione delle diverse condizioni delle persone. Xposure, sostenendo gli studi di Hussein, vuole che la sua foto diventi un messaggio rivolto a tutto il mondo. Un messaggio affinché la fotografia, oltre al suo ruolo di osservazione e documentazione della realtà, diventi uno strumento per cambiarla in meglio e un mezzo per cercare soluzioni ai problemi evidenziati dai fotografi", ha dichiarato così Tariq Saeed Allay, il direttore generale dello Sharjah Government Media Bureau, il comitato che ogni anno organizza il Festival della fotografia.

Munzir e Mustafa, la foto-simbolo "Hardship of Life" / Credit Mehmet Aslan

Hussein come Mustafa, il bambino siriano senza arti salvato dall'Italia

La storia di Hussein non può che farci venire in mente quella di Mustafa, il bambino siriano di 6 anni nato senza arti, arrivato insieme alla sua famiglia in Italia grazie alla fotografia del turco Mehmet Aslan. Il piccolo, nel celebre scatto, stava giocando in un giorno di aprile 2021 con il padre Munzir, rimasto anche lui mutilato dai bombardamenti in Siria. Quella foto, "Hardship of Life" vinse il Siena International Photo Awards 2021. Il moto di solidarietà che scattò per Mustafa fu talmente forte che l'ambasciata italiana ad Ankara e la Farnesina si attivarono per trovare la sua famiglia e portarla in Italia. Parallelamente fu aperta dal Siena Awards una raccolta fondi che oggi ha raggiunto i 170mila euro. Venerdì 21 gennaio Mustafa e la sua famiglia sono atterrati in Italia. Oggi si trovano a Siena, in una casa messa a disposizione dalla Caritas. La famiglia El Nezzel ha passato i primi dieci giorni in Italia in quarantena e finalmente venerdì 4 febbraio è potuta uscire per la prima volta. Le prime parole di Mustafa, che adesso è in attesa insieme al padre di ricevere cure mediche e protesi al Centro Vigorso di Budrio (Bologna), sono state: "Mi piace stare in Italia". E lo stesso giorno, il primo dopo la quarantena, anche il padre parlò, e alla stampa disse: "Quella foto ha cambiato la nostra vita". A conferma che sì, una foto può fare la differenza. Lo ha fatto per Mustafa, lo ha fatto per Hussein. [video width="642" height="360" mp4="https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/02/Siena-il-saluto-del-piccolo-Mustafa-allItalia-VIDEO-Cronaca-lanazioneit.mp4"][/video]