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Home » Attualità » “A Great British Spraycation”: Banksy arricchisce di opere le città nell’est dell’Inghilterra

“A Great British Spraycation”: Banksy arricchisce di opere le città nell’est dell’Inghilterra

L'artista di Bristol ha pubblicato un video sul suo profilo Instagram in cui ha mostrato parte del "making of" delle opere, che hanno colorato i muri di diverse città britanniche, rivendicandone così la paternità

Francesco Lommi
16 Agosto 2021
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Con un video su Instagram, poco più lungo di tre minuti, Banksy, l’artista di strada più famoso della Gran Bretagna, ha rivendicato la paternità delle molte opere apparse nelle ultime settimane nell’est dell’Inghilterra. In particolare, le attenzioni dello street artist di Bristol si sono concentrate sulle città di mare del Norfolk, dove Great Yarmouth, Gorleston e Lowestoft hanno presentato una candidatura congiunta per diventare le Città della Cultura del Regno Unito nel 2025.

Nel video l’artista si muove in camper per fermarsi e regalarci dei fantastici dietro le quinte del ‘making of’ delle opere. Sono diversi, tra graffiti e vere e proprie installazioni, i pezzi d’arte che Banksy ha disseminato nelle sue vacanze: ci sono un topo che sorseggia un cocktail su una sedia a sdraio, un bambino che scava vicino a un marciapiede, persone che ballano su una pensilina dell’autobus e la tipica “claw crane“, la gru delle macchinette delle sale giochi.

Sopra un ingombrante cassonetto, l’artista ha fatto apparire un gabbiano pronto a banchettarci, chiaro riferimento agli sprechi alimentari . Facendo eco alla crisi climatica, un graffito mostra tre bambini su una barca di lamiera ondulata, con la scritta “Siamo tutti sulla stessa barca”. Nella piccola cittadina di King’s Lynn, Banksy regala alla statua dell’ingegnere Frederick Savage, famoso per le sue macchine a vapore, un cono gelato e una lingua per assaporarlo. E su un modello di un cottage trovato dai gestori del Merrivale Model Village di Great Yarmouth, un parco in miniatura del Norfolk, campeggia la firma dello street artist e la scritta “go big or go home”, affiancata da un piccolo roditore.

Nei giorni scorsi già diversi esperti si erano pronunciati a favore dell’attribuzione dei murales e delle istallazioni in questione a Banksy. Alcuni caratteristiche delle opere facevano presagire che una rivendicazione sarebbe arrivata presto: il tratto dei murales in bianco e nero, la presenza di topi, soggetti molto cari all’artista, ma anche la vena di denuncia sociale, tipica di Banksy.
L’artista britannico ha anche scelto un titolo per il video che sembra alludere al suo giro turistico per “rivendicare” le opere: “A Great Britain Spraycation”, dove l’ultima parola non è altro che una crasi tra le parole inglesi vacation (vacanza) e la vernice spray utilizzata per i suoi graffiti.

Negli ultimi anni, l’artista di Bristol, che abilmente nasconde la sua identità, ha mantenuto alta l’attenzione del mondo dell’arte contemporanea con i suoi commenti e le sue opere d’arte a sfondo sociale: migranti, opposizione alla Brexit, denuncia dei radicali islamisti sono solo alcuni dei temi toccati nei suoi ultimi lavori. A marzo, per esempio, un’opera in onore degli operatori sanitari è stata venduta all’asta alla cifra record di 20 milioni di euro, cifra interamente destinata al servizio sanitario pubblico britannico.  

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  • Aumentano, purtroppo, gli episodi di bullismo e cyberbullismo. 

I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta sono il 54%, contro il 44% del 2020. Un incremento significativo, di ben 10 punti, che deve spingerci a riflettere. 

Per quanto riguarda il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020. Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato. Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. 

Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono a episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. 

Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

I giovanissimi sono sempre più iperconessi, ma sono ancora in grado di legarsi?

#lucenews #giornatacontroilbullismo
  • “Non sono giorni facilissimi, il dolore va e viene: è molto difficile non pensare a qualcosa che ti fa male”. Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, una delle influencer più amate del web si mette ancora una volta a nudo raccontando le sue insicurezze e fragilità. In un post su Instagram parla della tricodinia. 

“Se fosse tutto ok, per questa tricodinia rimarrebbe solo lo stress come unica causa e allora dovrò modificare qualcosa nella mia vita. Forse il mio corpo mi sta parlando e devo dargli ascolto."

La tricodinia è una sensazione dolorosa al cuoio capelluto, accompagnata da un bruciore o prurito profondo che, in termini medici, si chiama disestesia. Può essere transitoria o diventare cronica, a volte perfino un gesto quotidiano come pettinarsi o toccarsi i capelli può diventare molto doloroso. Molte persone – due pazienti su tre sono donne – lamentano formicolii avvertiti alla radice, tra i follicoli e il cuoio capelluto. Tra le complicazioni, la tricodinia può portare al diradamento e perfino alla caduta dei capelli. 

#lucenews #lucelanazione #camihawke #tricodinia
  • Dai record alle prime volte all’attualità, la 65esima edizione dei Grammy Awards non delude quanto a sorprese. 

Domenica 5 febbraio, in una serata sfavillante a Los Angeles, la cerimonia dell’Oscare della musica della Recording Academy ha fatto entusiasmare sia per i big presenti sia per i riconoscimenti assegnati. 

Intanto ad essere simbolicamente premiate sono state le donne e i manifestanti contro la dittatura della Repubblica Islamica: “Baraye“, l’inno delle proteste in Iran, ha vinto infatti il primo Grammy per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo. Ad annunciarlo dal palco è stata nientemeno che  la first lady americana Jill Biden.

L’autore, il 25enne Shervin Hajipour, era praticamente sconosciuto quando è stato eliminato dalla versione iraniana di American Idol, ma la sua canzone è diventata un simbolo delle proteste degli ultimi mesi in Iran evocando sentimenti di dolore, rabbia, speranza e desiderio di cambiamento. Hajipour vive nel Paese in rivolta ed è stato arrestato dopo che proprio questo brano, a settembre, è diventata virale generando oltre 40 milioni di click sul web in 48 ore.

#lucenews #grammyawards2023 #shervinhajipour #iran
Con un video su Instagram, poco più lungo di tre minuti, Banksy, l'artista di strada più famoso della Gran Bretagna, ha rivendicato la paternità delle molte opere apparse nelle ultime settimane nell'est dell'Inghilterra. In particolare, le attenzioni dello street artist di Bristol si sono concentrate sulle città di mare del Norfolk, dove Great Yarmouth, Gorleston e Lowestoft hanno presentato una candidatura congiunta per diventare le Città della Cultura del Regno Unito nel 2025. Nel video l'artista si muove in camper per fermarsi e regalarci dei fantastici dietro le quinte del 'making of' delle opere. Sono diversi, tra graffiti e vere e proprie installazioni, i pezzi d'arte che Banksy ha disseminato nelle sue vacanze: ci sono un topo che sorseggia un cocktail su una sedia a sdraio, un bambino che scava vicino a un marciapiede, persone che ballano su una pensilina dell'autobus e la tipica "claw crane", la gru delle macchinette delle sale giochi. Sopra un ingombrante cassonetto, l'artista ha fatto apparire un gabbiano pronto a banchettarci, chiaro riferimento agli sprechi alimentari . Facendo eco alla crisi climatica, un graffito mostra tre bambini su una barca di lamiera ondulata, con la scritta "Siamo tutti sulla stessa barca". Nella piccola cittadina di King's Lynn, Banksy regala alla statua dell'ingegnere Frederick Savage, famoso per le sue macchine a vapore, un cono gelato e una lingua per assaporarlo. E su un modello di un cottage trovato dai gestori del Merrivale Model Village di Great Yarmouth, un parco in miniatura del Norfolk, campeggia la firma dello street artist e la scritta "go big or go home", affiancata da un piccolo roditore. Nei giorni scorsi già diversi esperti si erano pronunciati a favore dell'attribuzione dei murales e delle istallazioni in questione a Banksy. Alcuni caratteristiche delle opere facevano presagire che una rivendicazione sarebbe arrivata presto: il tratto dei murales in bianco e nero, la presenza di topi, soggetti molto cari all'artista, ma anche la vena di denuncia sociale, tipica di Banksy. L'artista britannico ha anche scelto un titolo per il video che sembra alludere al suo giro turistico per "rivendicare" le opere: "A Great Britain Spraycation", dove l'ultima parola non è altro che una crasi tra le parole inglesi vacation (vacanza) e la vernice spray utilizzata per i suoi graffiti.
Negli ultimi anni, l'artista di Bristol, che abilmente nasconde la sua identità, ha mantenuto alta l'attenzione del mondo dell'arte contemporanea con i suoi commenti e le sue opere d'arte a sfondo sociale: migranti, opposizione alla Brexit, denuncia dei radicali islamisti sono solo alcuni dei temi toccati nei suoi ultimi lavori. A marzo, per esempio, un'opera in onore degli operatori sanitari è stata venduta all'asta alla cifra record di 20 milioni di euro, cifra interamente destinata al servizio sanitario pubblico britannico.  
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