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Home » Attualità » Violenze di Capodanno a Milano: l’ombra della ‘taharrush gamea’ dietro la notte del terrore

Violenze di Capodanno a Milano: l’ombra della ‘taharrush gamea’ dietro la notte del terrore

Aumenta il numero delle ragazze che hanno denunciato le violenze da parte del branco, azioni di gruppo che fanno pensare al fenomeno che in lingua araba significa “molestia collettiva"

Lucia Lapi
9 Gennaio 2022
Sono descritti in almeno tre verbali gli abusi sessuali “orribili“ della notte di Capodanno nella zona di piazza Duomo a Milano

Sono descritti in almeno tre verbali gli abusi sessuali “orribili“ della notte di Capodanno nella zona di piazza Duomo a Milano

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Sono descritti in almeno cinque, ma potrebbero diventare molti di più, i verbali gli abusi sessuali “orribili” della notte di Capodanno nella zona di piazza Duomo a Milano, dove gruppi di ragazzi, in gran parte di origine straniera, muovendosi con logiche “da branco“, come accaduto a Colonia nei festeggiamenti di inizio anno nel 2016, hanno accerchiato molte ragazze. Spaventate, in lacrime, non potevano uscire dalla “morsa“, mentre venivano anche spogliate e costrette a subire violenze fisiche da decine di persone, tra cui forse anche dei minorenni.

Sono almeno cinque, ma destinati ad aumentare, i casi di aggressioni sessuali ai danni di altrettante ragazze avvenuti nella notte di Capodanno in piazza del Duomo a Milano che sono stati denunciati (foto ANSA/ ALANEWS)

Al momento sono almeno cinque, ma paiono destinatati ad aumentare, i casi di aggressioni su cui il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo, nell’inchiesta della Squadra mobile, stanno indagando con l’ipotesi di “violenza sessuale di gruppo“ per modalità che ricordano ciò che avvenne nella città tedesca 6 anni fa, quando centinaia di uomini, agendo in piccoli gruppi, abusarono, anche per rapinarle, di decine di donne. Quanto avvenuto nel capoluogo lombardo, in una piazza e nelle vie laterali presidiate dalle forze dell’ordine per evitare assembramenti, è “un fatto gravissimo e senza precedenti”, è stato riferito in Procura, e le indagini ora, con le analisi di tutti i filmati e nuove valutazioni su denunce per furti e rapine di quella notte, puntano ad identificare e punire tutti i responsabili, decine di ragazzi di “seconda generazione“, alcuni arrivati da fuori Milano, altri che frequentano le zone centrali della città.

Il video dell’aggressione (Fonte: Alanews)

L’ombra della della “Taharrush gamea”

E gli abusi hanno fatto pensare pure al fenomeno della “Taharrush gamea”, che in lingua araba significa “molestia collettiva”. “Un fatto gravissimo non degno della nostra città“, ha detto il sindaco Giuseppe Sala. “Scoprire e fermare i membri del ‘branco’ che si è reso responsabile di tali violenze – ha aggiunto – è la risposta migliore che possiamo dare alle vittime. A loro voglio esprimere la mia piena vicinanza“.

(FOTOGRAMMA DA FIDEO) La Procura di Milano sta indagando con l'ipotesi di reato di violenza sessuale per identificare gli aggressori della ragazza di 19 anni che nella notte di Capodanno, verso l'1.30, ha subito abusi sessuali in piazza Duomo, nel capoluogo lombardo, dopo essere stata circondata da una trentina di giovani. Sulle pagine social chiamate 'Milanobelladadio' è stato pubblicato un video che riprende i momenti dell'aggressione ai danni della ragazza. Inquirenti e investigatori sono al lavoro per identificare i componenti del 'branco' che ha abusato della giovane, Milano, 5 gennaio 2022. ANSA/Facebook Milanobelladadio
Sulle pagine social chiamate ‘Milanobelladadio’ è stato pubblicato un video che riprende i momenti dell’aggressione ai danni della ragazza

Per la presidente dei senatori Pd Simona Malpezzi si tratta di “episodi di una gravità inaudita sui quali è necessario fare immediatamente luce“, mentre la senatrice di Fdi Daniela Santanchè ha parlato di “immagini choc“ a proposito dei video pubblicati negli ultimi due giorni. Per la vicepresidente di FI al Senato, Licia Ronzulli, “l’aggressione subita dalle ragazze rimaste vittime della violenza di un vero e proprio branco è indegna di un Paese civile”.

Le indagini

Sul fronte delle indagini ci sono già tre casi di violenze di gruppo riscontrate con testimonianze, denunce e accertamenti medici. Tra questi l’episodio ai danni di una 19enne (documentato in un primo filmato finito on line) aggredita da una trentina di giovani verso l’1.30, ma anche quello nei confronti di un’amica, anche lei prima “isolata“ e poi circondata con lo stesso schema. In più, ci sono elementi concreti nel caso di un’altra ragazza. Ieri, inoltre, è emerso un nuovo filmato di abusi su due ventenni tedesche.

Le vittime

“Abbiamo provato a respingerli, la mia amica li ha colpiti e ha dato schiaffi ma loro ridevano e hanno continuato a molestarci, avevo 15 mani addosso“, ha raccontato una delle due vittime(hanno presentato denuncia a Mannheim). “La polizia ci vedeva e non ha fatto nulla – è la sua accusa – non so dire perché, è stato scioccante, perché non possono non averci viste“. Il video, ha proseguito, “è solo la parte finale di un’ aggressione durata 10 minuti“.

Sono almeno cinque, ma destinati ad aumentare, i casi di aggressioni sessuali ai danni di altrettante ragazze avvenuti nella notte di Capodanno in piazza del Duomo a Milano che sono stati denunciati

Inquirenti e investigatori, oltre a passare al setaccio le immagini delle telecamere della zona e ad ascoltare ragazze e testi, hanno recuperato tutte le denunce su furti e rapine commesse la notte dell’ultimo dell’ anno attorno al Duomo, perché potrebbero essere state ‘accompagnate’ da violenze non denunciate. E lavorano per mettersi in contatto con le presunte vittime, mentre proseguono le attività di analisi che hanno già portato a identificazioni con iscrizioni nel registro degli indagati. Intanto, sulle pagine social di ‘Milanobelladadio’, che ha pubblicato il primo video due giorni fa, spuntano altri racconti: “È successa praticamente la stessa cosa con me – ha scritto una ragazza – fortunatamente mi hanno solo ‘toccata’ e spinta a terra“.

Le reazioni

“Milano allo sbando totale, dopo l’aggressione di 6 ragazze in duomo, questa notte una sparatosi che segna l’ennesimo episodio di violenza“. Cosi Alessandro Verri capogruppo della Lega a Palazzo Marino e Francesco Giani capogruppo della Lega in Municipio 7. ‘’In piazza monte Falterona, quartiere San Siro, come in Duomo la situazione è sfuggita di mano. Stiamo vedendo il fallimento delle potitiche di inclusione che la sinistra ha messo in campo negli ultimi 10 anni. Decine di ragazzini di origini straniere stanno facendo il bello e il cattivo tempo a Milano tutto per colpa del solito buonismo radical chic. È ora di dire basta, lavorare veramente sul disagio giovanile e aumentare i controlli in città“.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Sono descritti in almeno cinque, ma potrebbero diventare molti di più, i verbali gli abusi sessuali “orribili" della notte di Capodanno nella zona di piazza Duomo a Milano, dove gruppi di ragazzi, in gran parte di origine straniera, muovendosi con logiche “da branco“, come accaduto a Colonia nei festeggiamenti di inizio anno nel 2016, hanno accerchiato molte ragazze. Spaventate, in lacrime, non potevano uscire dalla “morsa“, mentre venivano anche spogliate e costrette a subire violenze fisiche da decine di persone, tra cui forse anche dei minorenni.
Sono almeno cinque, ma destinati ad aumentare, i casi di aggressioni sessuali ai danni di altrettante ragazze avvenuti nella notte di Capodanno in piazza del Duomo a Milano che sono stati denunciati (foto ANSA/ ALANEWS)
Al momento sono almeno cinque, ma paiono destinatati ad aumentare, i casi di aggressioni su cui il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo, nell’inchiesta della Squadra mobile, stanno indagando con l’ipotesi di “violenza sessuale di gruppo“ per modalità che ricordano ciò che avvenne nella città tedesca 6 anni fa, quando centinaia di uomini, agendo in piccoli gruppi, abusarono, anche per rapinarle, di decine di donne. Quanto avvenuto nel capoluogo lombardo, in una piazza e nelle vie laterali presidiate dalle forze dell’ordine per evitare assembramenti, è “un fatto gravissimo e senza precedenti", è stato riferito in Procura, e le indagini ora, con le analisi di tutti i filmati e nuove valutazioni su denunce per furti e rapine di quella notte, puntano ad identificare e punire tutti i responsabili, decine di ragazzi di “seconda generazione“, alcuni arrivati da fuori Milano, altri che frequentano le zone centrali della città.

Il video dell'aggressione (Fonte: Alanews)

L'ombra della della “Taharrush gamea"

E gli abusi hanno fatto pensare pure al fenomeno della “Taharrush gamea", che in lingua araba significa “molestia collettiva". “Un fatto gravissimo non degno della nostra città“, ha detto il sindaco Giuseppe Sala. “Scoprire e fermare i membri del ‘branco’ che si è reso responsabile di tali violenze - ha aggiunto - è la risposta migliore che possiamo dare alle vittime. A loro voglio esprimere la mia piena vicinanza“.
(FOTOGRAMMA DA FIDEO) La Procura di Milano sta indagando con l'ipotesi di reato di violenza sessuale per identificare gli aggressori della ragazza di 19 anni che nella notte di Capodanno, verso l'1.30, ha subito abusi sessuali in piazza Duomo, nel capoluogo lombardo, dopo essere stata circondata da una trentina di giovani. Sulle pagine social chiamate 'Milanobelladadio' è stato pubblicato un video che riprende i momenti dell'aggressione ai danni della ragazza. Inquirenti e investigatori sono al lavoro per identificare i componenti del 'branco' che ha abusato della giovane, Milano, 5 gennaio 2022. ANSA/Facebook Milanobelladadio
Sulle pagine social chiamate 'Milanobelladadio' è stato pubblicato un video che riprende i momenti dell'aggressione ai danni della ragazza
Per la presidente dei senatori Pd Simona Malpezzi si tratta di “episodi di una gravità inaudita sui quali è necessario fare immediatamente luce“, mentre la senatrice di Fdi Daniela Santanchè ha parlato di “immagini choc“ a proposito dei video pubblicati negli ultimi due giorni. Per la vicepresidente di FI al Senato, Licia Ronzulli, “l’aggressione subita dalle ragazze rimaste vittime della violenza di un vero e proprio branco è indegna di un Paese civile".

Le indagini

Sul fronte delle indagini ci sono già tre casi di violenze di gruppo riscontrate con testimonianze, denunce e accertamenti medici. Tra questi l’episodio ai danni di una 19enne (documentato in un primo filmato finito on line) aggredita da una trentina di giovani verso l’1.30, ma anche quello nei confronti di un’amica, anche lei prima “isolata“ e poi circondata con lo stesso schema. In più, ci sono elementi concreti nel caso di un’altra ragazza. Ieri, inoltre, è emerso un nuovo filmato di abusi su due ventenni tedesche.

Le vittime

“Abbiamo provato a respingerli, la mia amica li ha colpiti e ha dato schiaffi ma loro ridevano e hanno continuato a molestarci, avevo 15 mani addosso“, ha raccontato una delle due vittime(hanno presentato denuncia a Mannheim). “La polizia ci vedeva e non ha fatto nulla - è la sua accusa - non so dire perché, è stato scioccante, perché non possono non averci viste“. Il video, ha proseguito, “è solo la parte finale di un’ aggressione durata 10 minuti“.
Sono almeno cinque, ma destinati ad aumentare, i casi di aggressioni sessuali ai danni di altrettante ragazze avvenuti nella notte di Capodanno in piazza del Duomo a Milano che sono stati denunciati
Inquirenti e investigatori, oltre a passare al setaccio le immagini delle telecamere della zona e ad ascoltare ragazze e testi, hanno recuperato tutte le denunce su furti e rapine commesse la notte dell’ultimo dell’ anno attorno al Duomo, perché potrebbero essere state ‘accompagnate’ da violenze non denunciate. E lavorano per mettersi in contatto con le presunte vittime, mentre proseguono le attività di analisi che hanno già portato a identificazioni con iscrizioni nel registro degli indagati. Intanto, sulle pagine social di ‘Milanobelladadio’, che ha pubblicato il primo video due giorni fa, spuntano altri racconti: “È successa praticamente la stessa cosa con me - ha scritto una ragazza - fortunatamente mi hanno solo ‘toccata’ e spinta a terra".

Le reazioni

“Milano allo sbando totale, dopo l’aggressione di 6 ragazze in duomo, questa notte una sparatosi che segna l’ennesimo episodio di violenza“. Cosi Alessandro Verri capogruppo della Lega a Palazzo Marino e Francesco Giani capogruppo della Lega in Municipio 7. ‘’In piazza monte Falterona, quartiere San Siro, come in Duomo la situazione è sfuggita di mano. Stiamo vedendo il fallimento delle potitiche di inclusione che la sinistra ha messo in campo negli ultimi 10 anni. Decine di ragazzini di origini straniere stanno facendo il bello e il cattivo tempo a Milano tutto per colpa del solito buonismo radical chic. È ora di dire basta, lavorare veramente sul disagio giovanile e aumentare i controlli in città“.
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