Adolescenti, dispositivi digitali e disturbi del sonno, i dati parlano chiaro: il collegamento c’è ed è più vasto di quanto che si possa immaginare. La conferma lo studio condotto dall’associazione “Riaccendi il Sorriso” che ha coinvolto e intervistato più di 100 adolescenti di età compresa fra i 14 e i 18 anni delle scuole della provincia di Lucca.
I dati raccolti attraverso la somministrazione di un questionario sono stati successivamente analizzati ed elaborati dall’Ospedale San Raffaele in collaborazione con l’associazione stessa e grazie al supporto di Vivisol. Gli adolescenti che dormono poco vedono compromesse le loro prestazioni cognitive, con un conseguente peggioramento delle loro performance accademiche dalla scuola media fino al livello universitario.
La diminuzione cronica di sonno è infatti associata a livelli di attenzione più bassi, difficoltà di apprendimento e di problem solving e i risultati sono decisamente pesanti ed evidenziano come esista una differenza significativa, pari a 3 ore, fra l’orario di risveglio degli adolescenti durante la settimana scolastica e il weekend. Se mediamente dal lunedì al venerdì la sveglia di uno studente suona fra le 6 e le 7, nel fine settimana l’orario di risveglio è posticipato fra le 9.30 e le 10.
Il weekend o le festività non dovrebbero invece trasformarsi nel momento di recupero regolare per l’adolescente, poiché questo spingerà l’orologio biologico sempre in avanti e renderà più difficile addormentarsi prima, quando la settimana ricomincia. Il 17% degli adolescenti intervistati ha bisogno di molto tempo per addormentarsi, da 30 minuti fino ad arrivare ad oltre 60. Questo fenomeno è in parte motivato dall’eccessivo utilizzo di dispositivi elettronici nella fase che precede il sonno. In particolare, gli adolescenti che utilizzano il PC nell’ora prima di andare a dormire sono il 28%.
Un dato ancora più preoccupante riguarda lo smartphone, in quanto la quasi totalità del campione (92,4%) ha la non felice abitudine di utilizzarlo nella propria stanza nell’ora prima di andare a dormire. Sono moltissimi gli studi che concordano sull’importanza di regolamentare l’utilizzo della tecnologia, la quale influisce sulla qualità del riposo e riduce le ore di sonno. Questo accade soprattutto quando i dispositivi digitali vengono utilizzati la sera e fino a poco prima di addormentarsi.
Oltre alle difficoltà di addormentamento, più del 70% dei giovani coinvolti nello studio fa fatica a svegliarsi nelle prime ore del mattino, a cui segue sonnolenza e spossatezza diurna. Il 20% dorme male, mentre il 30% degli adolescenti intervistati dorme poco. Per migliorare la quantità e la qualità del sonno dei giovani, è fondamentale incorporare l’educazione del sonno nei programmi di salute, nel sistema scolastico e nello sport.