
Una manifestazione in Portogallo: "sesso è diverso da genere" (Ansa)
Con un “colpetto” di coda dato ai diritti civili, la maggioranza di centrodestra che governa il Portogallo, in forte crisi e avviata verso la conclusione anticipata della legislatura dopo poco meno di un anno, ha deciso di abrogare la circolare ministeriale su “I diritti di genere nella scuola” emanata il 28 giugno 2023, in occasione della “Giornata dell’orgoglio Lgbt+”, congiuntamente dalla Commissione per la cittadinanza e l’uguaglianza di genere e dal Ministero dell’Istruzione, con l’obiettivo di fornire “linee guida per il personale docente e non docente in vista di una scuola più inclusiva”.

A quel punto governava la sinistra con Antonio Costa, attualmente presidente del Consiglio europeo. A dare manforte alla coalizione di Alleanza democratica, che guida un governo minoritario che basa i suoi risultati su astensioni mirate di altri gruppi, sono state Iniciativa Liberal – una sorta di centristi liberali scatenati soprattutto in economia, trumpiani e mileiani - e Chega, il partito dell’estrema destra guidato da André Ventura, leader molto vicino a Matteo Salvini, ma che non fa parte, per espresso volere del premier Luis Montenegro, della compagine di governo.
Cosa conteneva la circolare abrogata
La circolare abrogata raccomandava, fra l’altro, di seguire alcune linee guida: rispetto del nome scelto dallo studente in tutte le attività scolastiche ed extrascolastiche, anche formali, come gli esami nazionali; accesso sicuro a servizi igienici e spogliatoi nel rispetto della loro intimità e dell’identità di genere; rispetto della privacy degli studenti nella comunicazione con le loro famiglie, riconoscendo che non tutti possono avere condiviso la propria identità di genere in famiglia o fra gli amici; obbligo di individuare e segnalare alle autorità competenti qualsiasi situazione di violenza o maltrattamento legato all’orientamento sessuale o all’identità di genere.
"Un testo che impone l’ideologia di genere”
Nelle dichiarazioni di voto ha spiccato la posizione di Paulo Nuncio, capogruppo di Cds-PP, i popolari portoghesi, considerato un cattolico oltranzista. “Questa circolare – ha tuonato - dovrebbe essere immediatamente ritirata dalle scuole portoghesi. Il testo non ha alcuna base legale, anzi violava grossolanamente la Costituzione perché impone l’ideologia di genere e contiene un’agenda di parte e un progetto politico fazioso, estensione dell’attivismo settario Lgbt nelle scuole”. Prima della sua abrogazione ufficiale, la circolare era già stata eliminata dal sito del Ministero dell’Istruzione.
Le conseguenze dell’abrogazione
In breve, nelle comunicazioni non si terrà più conto di come si sente lo studente, ma sarà sempre segnalato con il nome di nascita non con quello del genere che lo rappresenta. All’atto pratico, vediamo che cosa accadrà dei bagni ad hoc che in molte scuole erano stati realizzati proprio per l’entrata in vigore della circolare del 2023. “Li useremo noi insegnanti – scherza un docente del Conservatorio -, d’altronde quel documento, che ricordo era una circolare e non una legge, era espressamente diretta al personale docente e non docente. Adesso quei ragazzi o ragazze che si sentono diversi non hanno davvero più diritti per la loro privacy”.
Il Portogallo è uno dei Paesi più gay-frendly al mondo
La decisione fa scalpore in uno dei paesi più gay-friendly al mondo e dove i diritti civili sono all’apice dopo gli anni della dittatura; probabilmente punire la teoria gender fa parte di un piano politico: strizzando l’occhio ai conservatori più estremi, Luis Montenegro spera di guadagnare voti alle prossime legislative nelle quali, in caso di rielezione, potrebbe più facilmente trattare con Chega un’eventuale entrata nel governo per renderlo davvero autonomo dai socialisti e dalla sinistra, a patto che anche da questa parte si accantonino i rancori che resistono dopo la caduta del governo Costa.
Aborto, matrimonio egualitario, fecondazione in vitro: cos’altro può cambiare?
Recentemente uno stop era stato dato dal Governo a una start up tutta femminile che voleva imporsi nel mercato del trasporto privato in concorrenza con Uber. Gli altri diritti ben riconosciuti dalla comunità Lgbt possono vivere notti tranquille? Se fosse per Paulo Nuncio no. Il leader dei popolari continua le sue battaglie con molta veemenza: la revisione dell’aborto è in testa ai suoi pensieri, ma la sua proposta di legge incontra alcuni ostacoli che sembrano reggere l’urto. Così come la sua polemica verso il matrimonio egualitario, l’unione civile, l’adozione per le coppie omosessuali, la fecondazione in vitro per le coppie lesbiche, i crimini d’odio incluso l’orientamento sessuale e l‘identità di genere. Che cosa potrebbe accadere se da Ad a Chega venisse formato un governo di maggioranza nella prossima legislatura? A quel punto potrebbe essere minato un paese che nonostante la forte ingerenza della Chiesa cattolica ha sempre difeso con i denti i diritti civili. Il Portogallo, per esempio, ha avuto la prima legge contro la decriminalizzazione dei rapporti sessuali nel 1852. Rimane ai conservatori lusitani l’ultimo baluardo: la negazione della maternità surrogata a prescindere dall’orientamento sessuale. Contro l’abrogazione della circolare ministeriale sui generi a scuola, oltre al voto negativo di socialisti, sinistra e verdi, si è sollevata la comunità Lgbt che sta pensando di indire una manifestazione che sia la più corale possibile.