Aggressione omofoba, un gruppo di ragazzi pesta e deride un 57enne gay

Michel Savino è stato vittima di un pestaggio nella notte tra il 10 e l'11 agosto a San Giovanni Rotondo. A causa delle botte ha riportato un trauma cranico e lesioni al volto anche gravi. Dopo essere stato dimesso dall’ospedale ha sporto denuncia

di Redazione Luce!
14 agosto 2024
Manifestazione in supporto dei diritti LGBTQIA+ (ANSA)

Manifestazione in supporto dei diritti LGBTQIA+ (ANSA)

Insultato e poi picchiato solo perché omosessuale. Michel Savino, 57 anni, è stato vittima di un’aggressione omofoba la notte tra il 10 e l'11 agosto a San Giovanni Rotondo. Secondo le ricostruzioni, Savino stava mangiando un panino al tavolo di un bar quando un ragazzino e una ragazzina, in compagnia di altri amici, si sono avvicinati a lui dicendogli: “Lo sai che anche noi siamo gay?”.

L’aggressione omofoba

Dopo le offese, il giovane gli ha strappato il panino dalle mani, mentre la ragazza lo ha colpito con un pugno in faccia, facendolo cadere a terra. L’uomo ha sbattuto la testa, perdendo i sensi. A quel punto il branco, non ancora appagato dal gesto violento, ha infierito ancora contro di lui, colpendolo con calci e pugni, per poi dileguarsi.

Soccorso dalla barista, il 57enne è stato trasportato in ospedale dove è stato medicato: nell'aggressione ha riportato un trauma cranico e lesioni maxillo facciali gravi. Dopo essere stato dimesso ha sporto denuncia. “Non voglio – dice all'ANSA la vittima del pestaggio – che aggressioni del genere capitino più, a nessun ragazzo o ragazza. Queste violenze non devono esistere. Si tratta di veri e propri bulli senza educazione. Sono esterrefatto e arrabbiato”.

Le parole del sindaco

“L’amministrazione comunale – afferma il sindaco di San Giovanni Rotondo, Filippo Barbano – si è già attivata in merito alla situazione sicurezza ancor prima che la notizia diventasse di dominio pubblico, ma per rispetto della vittima si è deciso di procedere con cautela, seguendo con attenzione il corso delle indagini in atto”.

“È un dovere improrogabile - prosegue - quello di impegnarsi a rendere le nostre strade sicure. In questo momento di profonda riflessione per la nostra città dobbiamo avere il coraggio di esporci, rifiutare a gran voce questo clima di violenza: dobbiamo, ora più che mai, prenderci cura dei rapporti umani che sono alla base della nostra comunità. San Giovanni Rotondo merita un'inversione di tendenza, una rinascita".

Il presidio in supporto alla vittima 

L'associazione 'Kollera', che è intervenuta sull'accaduto, ha organizzato per il 16 agosto un presidio di solidarietà e sensibilizzazione contro la violenza omotransfobica, dalle ore 20 in piazza dei Martiri a San Giovanni Rotondo.