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Home » Attualità » Alpini e molestie a Rimini, la vicenda finisce sui giornali esteri. Oltre 500 le segnalazioni a Non Una di Meno

Alpini e molestie a Rimini, la vicenda finisce sui giornali esteri. Oltre 500 le segnalazioni a Non Una di Meno

La storia delle molestie all'adunata è arrivata anche nel Regno Unito e negli Stati Uniti. L'associazione intanto prepara un'azione legale e condivide un vademecum per denunciare. Il presidente degli alpini: "Chiedo scusa alle ragazze"

Remy Morandi
12 Maggio 2022
alpini molestie

alpini molestie

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“Le truppe d’élite di montagna italiane affrontano un’inchiesta per accuse di molestie”. Così il quotidiano britannico The Guardian titola l’articolo sulla vicenda degli alpini a Rimini (qua l’approfondimento su che cosa è successo). E dunque, la storia dei presunti casi di molestie durante la 93ma Adunata Nazionale degli Alpini è finita pure sui giornali esteri. Intanto, la bufera va avanti. Le segnalazioni di molestie, che fino a pochi giorni fa erano circa un centinaio, sono aumentate: l’associazione Non Una di Meno di Rimini ha segnalato giovedì 12 maggio che ci sono “oltre 160 racconti dei fatti delle molestie subite. E oltre 500 segnalazioni di molestie”. E per questo motivo ha preparato su Facebook un vademecum per denunciare le molestie, con l’obiettivo di raccogliere “tutte le segnalazioni, i video e le foto di questi giorni per valutare la procedura legale più opportuna da adottare collettivamente”. Nel frattempo, dopo la prima denuncia formale presentata ai carabinieri di Rimini, Il Resto del Carlino (che ha raccolto la testimonianza di una ragazza di 20 anni “palpeggiata mentre ero a passeggio”) fa sapere che le denunce pronte ora sono tre.

La storia degli alpini e delle molestie a Rimini è finita sui giornali esteri (Foto Ansa)

Gli alpini e le molestie a Rimini finiscono sui giornali esteri

The Guardian ha pubblicato mercoledì 11 maggio un articolo, a firma di Angela Giuffrida, sulla vicenda degli alpini a Rimini. Italy’s elite mountain troops face inquiry over harassment claims è il titolo del pezzo (Le truppe d’élite di montagna italiane affrontano un’inchiesta per accuse di molestie, in italiano). Nell’articolo pubblicato dal quotidiano britannico si legge che “il ministro della Difesa italiano ha chiesto un’indagine dopo che più di 100 donne hanno riferito di essere state molestate sessualmente durante una parata annuale tenuta dalle truppe di montagna d’élite italiane, gli Alpini, lo scorso fine settimana”.

Il quotidiano britannico The Guardian ha pubblicato un articolo sulla vicenda degli alpini a Rimini: “Le truppe d’élite di montagna italiane affrontano un’inchiesta per accuse di molestie”, il titolo (Foto screenshot theguardian.com)

Ma il Guardian non è l’unico giornale estero ad essersi occupato della vicenda. La storia degli alpini è finita pure negli Stati Uniti, pubblicata dal sito di Washington D.C. U.S. News & World Report. Nell’articolo che cita come fonte un’agenzia della britannica Reuters si legge nel titolo che “Un minitro italiano chiede indagini sulle presunte molestie al raduno dell’esercito degli Alpini”. In inglese: Italy Minister Demands Probe Into Alleged Harassment at Alpini Army Rally.

L’articolo del quotidiano americano U.S. News & World Report sulla vicenda delle molestie all’adunata degli alpini a Rimini (Foto screenshot usnews.com)

Lo stesso articolo è stato preparato anche da altri siti e portali, come euronews.com, swissinfo.ch, e molti altri ancora.

Il vademecum di Non Una Di Meno per denunciare le molestie

Oltre 160 racconti dei fatti delle molestie subite. Oltre 500 segnalazioni di molestie. L’associazione Non Una Di Meno sta raccogliendo tutte le segnalazioni, i video e le foto dei presunti episodi di molestie durante l’Adunata nazionale degli Alpini, per “valutare la procedura legale più opportuna da adottare collettivamente”. Come spiega su Facebook l’associazione, “non consideriamo necessario che ci siano delle denunce per credere alle verità delle molestie, sappiamo che sono accadute, molte più di quelle che sono arrivate a noi”. Tuttavia, proprio le denunce “possono essere uno strumento in più perché le molestie che si ripetono a ogni adunata non possano essere ignorate come in passato”.

Per questo motivo Non Una Di Meno ha preparato un vademecum per denunciare le molestie. L’associazione, scrive su Facebook, mette “a disposizione di chiunque voglia denunciare un supporto legale”. Da qui l’appello a inviare materiali all’e-mail nonunadimeno.rimini@gmail.com con le informazioni necessarie per presentare una denuncia in autonomia. In particolare servono: dati anagrafici, ovvero nome, cognome, data e luogo di nascita o codice fiscale; luogo: dove sarebbe accaduto il fatto; descrizione autore: dettagli sulla persona che avrebbe commesso il fatto; azione: descrizione di cosa è accaduto; data e ora in cui sarebbe avvenuto il fatto; dati anagrafici di eventuali testimoni che avrebbero assistito alla scena. Infine, viene spiegato ancora, la memoria dovrebbe contenere eventuali foto, video, messaggi o chiamate di WhatsApp, storie di Instagram, post di Facebook “che hai fatto che ti aiutano a ricordare e che possono essere visualizzati ed eventualmente utilizzati come prove”, scrive l’associazione Non Una Di Meno di Rimini.

Il presidente dell’Associazione nazionale Alpini Sebastiano Favero (Foto Ansa)

Il presidente degli alpini: “Chiedo scusa alle ragazze”

“Adesso ci sono fatti concreti. E mi consenta innanzitutto di chiedere scusa a chi ha subito le molestie. Faremo di tutto, insieme alle forze dell’ordine, per individuare i responsabili. E se sono appartenenti alla nostra associazione, prenderemo provvedimenti molto forti”. Così ha detto Sebastiano Favero, presidente dell’Associazione nazionale Alpini in un’intervista al Corriere della Sera. “Sono episodi molto gravi, che noi abbiamo condannato fin dall’inizio. Hanno sicuramente creato malessere in chi li ha subiti, ma hanno anche provocato un danno d’immagine alla nostra organizzazione”.

Per questo motivo, il presidente Favero ha fatto sapere che “stiamo valutando con i nostri legali come tutelarci qualora vengano trovati gli autori”. “Mi dispiace – ha aggiunto -, è che per colpa di quelli che definirei degli imbecilli è stata coinvolta un’associazione che nella sua lunga storia si è guadagnata rispetto per la serietà e l’impegno mostrati. Si è generalizzato, facendo passare tutta la realtà alpina, anche quella degli Alpini in armi, per qualcosa di diverso da ciò che è”, ha concluso Favero.

L’adunata degli alpini del 5-8 maggio a Rimini ha generato un giro d’affari di 168 milioni di euro, secondo le stime di Trademark Italia (Foto Ansa)

La petizione per fermare l’adunata degli alpini arriva a 15.000 firme, ma Rimini la vuole

“Vogliamo la sospensione delle adunate annuali degli alpini per 2 anni”. Così si legge nella petizione lanciata su Change.org da Micol Schiavon per chiedere la “sospensione di tutte le adunate degli Alpini, a causa delle molestie verificatesi nelle città ospitanti”. La petizione ha già superato 15mila firme, ma se è vero che molti vorrebbero fermare le adunate, è altrettanto vero che il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, ha ribadito sui social la volontà di ospitare nuovamente l’evento. Trademark Italia ha stimato che l’adunata degli alpini del 5-8 maggio a Rimini ha generato un giro d’affari di 168 milioni di euro.

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
"Le truppe d'élite di montagna italiane affrontano un'inchiesta per accuse di molestie". Così il quotidiano britannico The Guardian titola l'articolo sulla vicenda degli alpini a Rimini (qua l'approfondimento su che cosa è successo). E dunque, la storia dei presunti casi di molestie durante la 93ma Adunata Nazionale degli Alpini è finita pure sui giornali esteri. Intanto, la bufera va avanti. Le segnalazioni di molestie, che fino a pochi giorni fa erano circa un centinaio, sono aumentate: l'associazione Non Una di Meno di Rimini ha segnalato giovedì 12 maggio che ci sono "oltre 160 racconti dei fatti delle molestie subite. E oltre 500 segnalazioni di molestie". E per questo motivo ha preparato su Facebook un vademecum per denunciare le molestie, con l'obiettivo di raccogliere "tutte le segnalazioni, i video e le foto di questi giorni per valutare la procedura legale più opportuna da adottare collettivamente". Nel frattempo, dopo la prima denuncia formale presentata ai carabinieri di Rimini, Il Resto del Carlino (che ha raccolto la testimonianza di una ragazza di 20 anni "palpeggiata mentre ero a passeggio") fa sapere che le denunce pronte ora sono tre.
La storia degli alpini e delle molestie a Rimini è finita sui giornali esteri (Foto Ansa)

Gli alpini e le molestie a Rimini finiscono sui giornali esteri

The Guardian ha pubblicato mercoledì 11 maggio un articolo, a firma di Angela Giuffrida, sulla vicenda degli alpini a Rimini. Italy’s elite mountain troops face inquiry over harassment claims è il titolo del pezzo (Le truppe d'élite di montagna italiane affrontano un'inchiesta per accuse di molestie, in italiano). Nell'articolo pubblicato dal quotidiano britannico si legge che "il ministro della Difesa italiano ha chiesto un'indagine dopo che più di 100 donne hanno riferito di essere state molestate sessualmente durante una parata annuale tenuta dalle truppe di montagna d'élite italiane, gli Alpini, lo scorso fine settimana".
Il quotidiano britannico The Guardian ha pubblicato un articolo sulla vicenda degli alpini a Rimini: "Le truppe d'élite di montagna italiane affrontano un'inchiesta per accuse di molestie", il titolo (Foto screenshot theguardian.com)
Ma il Guardian non è l'unico giornale estero ad essersi occupato della vicenda. La storia degli alpini è finita pure negli Stati Uniti, pubblicata dal sito di Washington D.C. U.S. News & World Report. Nell'articolo che cita come fonte un'agenzia della britannica Reuters si legge nel titolo che "Un minitro italiano chiede indagini sulle presunte molestie al raduno dell'esercito degli Alpini". In inglese: Italy Minister Demands Probe Into Alleged Harassment at Alpini Army Rally.
L'articolo del quotidiano americano U.S. News & World Report sulla vicenda delle molestie all'adunata degli alpini a Rimini (Foto screenshot usnews.com)
Lo stesso articolo è stato preparato anche da altri siti e portali, come euronews.com, swissinfo.ch, e molti altri ancora.

Il vademecum di Non Una Di Meno per denunciare le molestie

Oltre 160 racconti dei fatti delle molestie subite. Oltre 500 segnalazioni di molestie. L'associazione Non Una Di Meno sta raccogliendo tutte le segnalazioni, i video e le foto dei presunti episodi di molestie durante l'Adunata nazionale degli Alpini, per "valutare la procedura legale più opportuna da adottare collettivamente". Come spiega su Facebook l'associazione, "non consideriamo necessario che ci siano delle denunce per credere alle verità delle molestie, sappiamo che sono accadute, molte più di quelle che sono arrivate a noi". Tuttavia, proprio le denunce "possono essere uno strumento in più perché le molestie che si ripetono a ogni adunata non possano essere ignorate come in passato". Per questo motivo Non Una Di Meno ha preparato un vademecum per denunciare le molestie. L'associazione, scrive su Facebook, mette "a disposizione di chiunque voglia denunciare un supporto legale". Da qui l'appello a inviare materiali all'e-mail nonunadimeno.rimini@gmail.com con le informazioni necessarie per presentare una denuncia in autonomia. In particolare servono: dati anagrafici, ovvero nome, cognome, data e luogo di nascita o codice fiscale; luogo: dove sarebbe accaduto il fatto; descrizione autore: dettagli sulla persona che avrebbe commesso il fatto; azione: descrizione di cosa è accaduto; data e ora in cui sarebbe avvenuto il fatto; dati anagrafici di eventuali testimoni che avrebbero assistito alla scena. Infine, viene spiegato ancora, la memoria dovrebbe contenere eventuali foto, video, messaggi o chiamate di WhatsApp, storie di Instagram, post di Facebook "che hai fatto che ti aiutano a ricordare e che possono essere visualizzati ed eventualmente utilizzati come prove", scrive l'associazione Non Una Di Meno di Rimini.
Il presidente dell'Associazione nazionale Alpini Sebastiano Favero (Foto Ansa)

Il presidente degli alpini: "Chiedo scusa alle ragazze"

"Adesso ci sono fatti concreti. E mi consenta innanzitutto di chiedere scusa a chi ha subito le molestie. Faremo di tutto, insieme alle forze dell'ordine, per individuare i responsabili. E se sono appartenenti alla nostra associazione, prenderemo provvedimenti molto forti". Così ha detto Sebastiano Favero, presidente dell'Associazione nazionale Alpini in un'intervista al Corriere della Sera. "Sono episodi molto gravi, che noi abbiamo condannato fin dall'inizio. Hanno sicuramente creato malessere in chi li ha subiti, ma hanno anche provocato un danno d'immagine alla nostra organizzazione". Per questo motivo, il presidente Favero ha fatto sapere che "stiamo valutando con i nostri legali come tutelarci qualora vengano trovati gli autori". "Mi dispiace - ha aggiunto -, è che per colpa di quelli che definirei degli imbecilli è stata coinvolta un'associazione che nella sua lunga storia si è guadagnata rispetto per la serietà e l'impegno mostrati. Si è generalizzato, facendo passare tutta la realtà alpina, anche quella degli Alpini in armi, per qualcosa di diverso da ciò che è", ha concluso Favero.
L'adunata degli alpini del 5-8 maggio a Rimini ha generato un giro d'affari di 168 milioni di euro, secondo le stime di Trademark Italia (Foto Ansa)

La petizione per fermare l'adunata degli alpini arriva a 15.000 firme, ma Rimini la vuole

"Vogliamo la sospensione delle adunate annuali degli alpini per 2 anni". Così si legge nella petizione lanciata su Change.org da Micol Schiavon per chiedere la "sospensione di tutte le adunate degli Alpini, a causa delle molestie verificatesi nelle città ospitanti". La petizione ha già superato 15mila firme, ma se è vero che molti vorrebbero fermare le adunate, è altrettanto vero che il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, ha ribadito sui social la volontà di ospitare nuovamente l'evento. Trademark Italia ha stimato che l'adunata degli alpini del 5-8 maggio a Rimini ha generato un giro d'affari di 168 milioni di euro.
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