Bayesian e migranti, l'attacco di SeaWatch: “Per le autorità ci sono naufragi di serie A e di serie B”

L'Ong rimarcano la differenza nei soccorsi tra il superyacht affondato a largo di Palermo e il gommone con a bordo 43 persone che nei giorni scorsi stava affondando nel Mediterraneo: “Ancora una volta le Ong devono riempire il vuoto lasciato da Italia e UE”

di CHIARA CARAVELLI
29 agosto 2024
Sea Watch

Le due foto messe a confronto dall'Ong Sea Watch (instagram)

“Per le autorità italiane ed europee c’è naufragio e naufragio, uno maiuscolo e un altro minuscolo, uno subito soccorso e un altro abbandonato al suo destino”. È l’attacco dell’Ong Sea Watch che in un post su Instagram ha pubblicato due foto a confronto: a sinistra il Bayesian, il superyacht a vela di 56 metri affondato la scorsa settimana a largo di Porticello, in provincia di Palermo, dall’altra un gommone sgonfio con a bordo 43 migranti che tentano di raggiungere la costa italiana attraversando il Mediterraneo.

“Li abbiamo visti ieri dal nostro aereo SeaBird – continua l’organizzazione – il loro gommone si stava sgonfiando, 12 persone erano in acqua, probabilmente per ridurre peso e proteggere i quattro bambini a bordo. Abbiamo immediatamente allertato le autorità, ma nessuno ci ha risposto, nessuno è intervenuto. Diverse ore più tardi la barca a vela Nadir della Ong Resqship ha raggiunto il gommone e soccorso tutte e 43 le persone in pericolo".

Una diversità di trattamento, quindi, rispetto ai soccorsi intervenuti per il naufragio del Bayesian, ritenuti tempestivi a differenza di quelli riservati alle imbarcazioni con a bordo dei migranti che ogni giorno attraversano il Mediterraneo. SeaWatch ha spiegato che il gommone si trovava nella zona di ricerca e soccorso tunisina, ma comunque non lontano dalla costa italiana.

"La Tunisia – continua l’Ong – è un paese instabile e non sicuro, che ha anch’esso ignorato l’imbarcazione. Soltanto un altro tentativo di scaricare le responsabilità italiane ed europee su altri. Ma tutto ciò dipende, come sempre, dalla natura di chi rischia la vita. Per salvare le persone a bordo dello yatch Bayesian le autorità si sono attivate dopo pochi minuti, mentre le persone migranti non meritano nemmeno l’interessamento dei nostri Stati. Ancora una volta le Ong si ritrovano a dover riempire il vuoto lasciato da Italia e Unione Europea nel Mediterraneo. Ancora una volta, senza le Ong, nessuno sarebbe intervenuto”.

La replica della Capitaneria

Sul punto – ribadendo che i soccorsi sono uguali per tutti e che quindi non ci sarebbe stata una diversità di trattamento tra i passeggeri del Bayesian e i migranti a bordo del gommone e riconducendo il mancato intervento a una questione di influenza territoriale – è intervenuto il capo della Capitaneria di porto di Palermo, l’ammiraglio Raffaele Macauda: "Il dispositivo di soccorso – le sue parole – è uguale per tutti, la Guardia costiera non fa alcuna distinzione tra le persone. Se al posto del veliero ci fosse stato un barcone di migranti avremmo fatto la stessa cosa”.