Calcio e musica contro la violenza, la canzone di Kophra allo stadio

La Carrarese si unisce al progetto del giovane cantautore Mario Cofrancesco e di Federico Cacciatori. Il brano scritto per “dare voce a chi non ce l’ha” dopo l’incontro con una ragazza vittima dell’amore tossico

di EMANUELA ROSI
16 novembre 2024
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Il 19enne cantautore massese Mario Cofrancesco, in arte Kophra (foto Paola Nizza)

“Semplicemente, respira”. Sono le parole che la ragazza si ripeteva per sopravvivere alla violenza. Sono diventate un invito, un abbraccio, il titolo della canzone che potrebbe essere un inno contro la violenza sulle donne. E quell’inno, scritto e musicato da due giovanissimi artisti di Massa, risuonerà sabato 23 allo stadio dei Marmi quando la Carrarese Calcio scenderà in campo per affrontare il Pisa nella sfida del campionato di serie B mentre le parole scorreranno sul maxi schermo per arrivare a tutti. Parole e suoni composti dal ventenne cantautore Mario Cofrancesco, in arte Kophra, e Federico Cacciatori, musicista, produttore, artista. Parole e suoni tanto diversi da quelli di molte altre canzoni in cui diffondono un’idea tossica dell’amore molti idoli dei giovanissimi.

Una canzone che è diventata un progetto: dare voce alle donne che se la sono vista togliere dalla violenza diffondendo il messaggio dell’amore sano. E la Carrararese si è subito fatta “partner” portandolo allo stadio. Altri sono in arrivo, associazioni di Massa e Lucca. Il sogno di Kophra e Federico, raccontato ieri mattina nel Salone degli Specchi di Palazzo Ducale, è farlo partire proprio dalla loro città il progetto, il 25 novembre, per l’eliminazione della violenza contro le donne. Hanno ottenuto l’impegno del consigliere del gruppo “Noi Moderati“ Lorenzo Pascucci a trovare lo spazio per renderlo realtà. E il sostegno della consigliera provinciale Eleonora Petracci.

Non è nata per caso la canzone contro la violenza sulle donne e il progetto che la contiene. “Alla fine di una ricca estate di concerti, come l’apertura ad Alfa a Villa Bertelli e all’arena della Versilia – racconta Mario Cofrancesco – , abbiamo conosciuto una ragazza che ci ha raccontato la sua tragica esperienza. Un racconto che ci ha colpito. Noi agiamo attraverso la musica e abbiamo sentito il bisogno di chiuderci in studio e tradurre il suo dolore in una canzone che potesse lanciare un messaggio. In fase di produzione del brano. Abbiamo concepito la struttura della canzone, associando la prima fase del brano, che con le parole e le melodie di Kophra va sempre più in crescendo, alla donna che subisce violenza. La parte successiva, solo strumentale composta da Federico Cacciatori, raffigura la donna che si libera dalla violenza subita. Volevamo fare la voce di chi non ha voce. Molti “big” della scena musicale italiana e non solo: giornalisti; la Fgci e lega Serie B; Dazn, ci stanno supportando”.

“Sappiamo che una canzone non può cancellare un’esperienza di così forte dolore – dice Federico Cacciatori – ma sarebbe bello se i tre minuti di musica che abbiamo composto potessero aiutare le vittime a chiudere gli occhi e respirare”. Dai due giovani musicisti parole di ringraziamento per la ragazza che ha “donato” loro il suo dolore: “Per noi giovani oggi non è facile esprimere il dolore”. E la speranza di lanciare proprio a Massa, dove sono nati e cresciuti, il loro inno all’amore sano, “complementare“, alla “donna soggetto e non oggetto” potrebbe diventare un appuntamento concreto. Il sogno è che dal prossimo 25 novembre il loro “inno” si diffonda in modo rapido e diventi un mantra da non dimenticare.