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cartellone anti-lgbt
"Basta confondere l'identità sessuale dei bambini nelle scuole. Stop gender e carriera alias". Così si leggeva in un grosso cartellone appeso nelle bacheche per gli annunci pubblicitari in via del Ponte Rosso a Firenze sabato 2 dicembre. Uno spot, non pubblicitario ma ideologico. L'ennesimo, in questi mesi, appeso da Pro Vita & Famiglia e simili in giro per l'Italia, in questo caso nel capoluogo toscano, per ribadire la propria contrarietà a tutto ciò che riguarda la comunità Lgbtq+, i diritti civili di chi non rientra in quella che questi gruppi considerano la 'norma'. Il cartellone è stato rimosso meno di 24 ore dopo, dopo le varie segnalazioni alle autorità e istituzioni cittadine. Ma, come troppo spesso accade, non sarà un foglio strappato a fermare l'ondata ultraconservatrice che investe il nostro Paese, spinta e alimentata dal governo.
Tra i commenti apparsi sotto il post di Instagram le persone si sono indignate per il messaggio apparso tra le vie fiorentine. "Questo cartelloni sono frutto dell'ignoranza e da l'ottusità di menti chiuse alla vita ed alla ragione", scrive un utente, mentre un altro satiricamente replica ai Pro Vita: "Cavolo... non avevo mai pensato di essere gay per "colpa" della scuola! Grazie siete davvero illuminanti!".
Qualche giorno fa, poco dopo la drammatica vicenda di Giulia Cecchettin e il rinnovato scontro politico sulla questione educativa anche a prevenzione dei fatti di violenza di genere, i primi manifesti sono apparsi per le strade di Roma. La nuova campagna partita dalla Capitale ha lo scopo di "ribadire l'assoluta contrarietà delle famiglie italiane - spiega l'associazione - contro qualsiasi proposta di inserire nelle scuole fantomatiche educazioni sessuali o affettive in salsa relativista e arcobaleno". Immediata, come nel caso di Firenze di questi giorni, la replica delle principali associazioni Lgbtqia, che hanno chiesto e continueranno a chiedere lo stop alle affissioni, finché questa "martellante propaganda" non sarà definitivamente cessata. Anche se questa volta l'avversario sembra particolarmente ostico (praticamente l'intera maggioranza di governo e non solo) speriamo che valga ancora il vecchio detto: chi la dura, la vince!
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Arcigay Firenze: "Attacco vergognoso"
"Continuano gli attacchi alla nostra comunità e in particolare alle persone trans* e non binarie. È vergognoso vedere questi cartelloni affissi nella nostra città", scriveva nel pomeriggio di ieri sui social Arcigay Firenze, chiedendo l'immediato intervento delle istituzioni comunali per la rimozione. "Non è solo discriminazione ma proprio vergognoso ma ancora più vergognoso che lo possano fare senza alcun vaglio prima dell'affissione. Queste campagne vanno a discapito della comunità lgbtqia+ e cercano solo di portare più paura e violenza nel mondo. Questo tipo di azioni vanno condannate severamente e noi come Arcigay Firenze continueremo a farlo senza tregua".![cartello-pro-vita-gender](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/12/stop-gender-1024x576.jpeg)
Il cartellone affisso a Roma
I cartelloni di Pro Vita e Famiglia
Ma Firenze non è la prima città a veder comparire questo tipo di cartelloni. In passato molti sono stati dedicati alla campagna anti-abortista dell'associazione, mentre ultimamente la lotta si concentra contro l'educazione sentimentale e affettiva nelle scuola, al vaglio anche del governo. Per Pro Vita & co. una mossa inaccettabile per diffondere 'l'ideologia gender', plasmando le menti dei più giovani, studenti e studentesse, per far sì che non solo imparino a conoscere il variegato mondo della comunità Lgbtq+ ma ne siano anche 'contagiati' a loro volta.![cartello-pro-vita-gender](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/10/manifesto-pro-vita-2-1024x576.jpg)
Un manifesto dell'associazione Pro Vita