Cecilia Sala e i rischi di un mestiere sotto attacco

Chi le dà della superficiale e dell’avventata, non sa di cosa parla. Per fortuna esiste ancora il giornalismo sul campo

di CHIARA CARAVELLI
6 gennaio 2025
La giornalista Cecilia Sala, arrestata in Iran il 19 dicembre

La giornalista Cecilia Sala, arrestata in Iran il 19 dicembre

“Ma smetterla di andare in questi Paesi? Magari in questi momenti? Oppure non da sola?”, “impara ad andare in questi posti”. E ancora: “Se l’è andata a cercare, era meglio se stava a casa”. Sono solo alcuni dei commenti che circolano sul web in merito a Cecilia Sala, la giornalista arrestata a Teheran lo scorso 19 dicembre e da allora detenuta nella prigione di Evin, in condizioni impietose. Chi pensa che la detenzione di Cecilia Sala – e sono in molti purtroppo – sia da ricondurre alla sua superficialità, si sbaglia. Era lì per lavoro, per raccogliere storie e testimonianze. Perché il giornalismo è questo, si va nei luoghi e si racconta cosa accade. Si osserva, si analizza, si parla con le persone. Cecilia Sala era in Iran, un paese che per sua stessa ammissione ama, con regolare visto giornalistico, era all’estero per lavorare, per raccontare l’Iran da vicino, per informarsi e informarci. Perché il giornalismo sul campo ci dà la possibilità di avere uno sguardo sul mondo, avvicinandoci a qualcosa che è oltre i confini del nostro paese alimentando la nostra curiosità su ciò che succede intorno a noi. Per questo è importante che ci siano giornaliste come lei. Il giornalismo non è mai un crimine, anche se nell’ultimo periodo ci sono sempre più censure e bavagli. Per noi parlare dei tantissimi reporter morti sotto gli attacchi israeliani a Gaza mentre stavano facendo il loro lavoro.

“In queste ore – ha detto Mario Calabresi, direttore di Chora – si è detto molto del lavoro importantissimo che Cecilia Sala svolge da anni con passione e professionalità. Ma c’è anche chi ha scritto che il suo arresto sarebbe da imputare alla sua superficialità. Chi lo scrive, evidentemente non sa di cosa sta parlando. Cecilia Sala è una giornalista professionista. Era in Iran con un regolare visto giornalistico. Era andata in Iran per fare il suo lavoro, quello di giornalista. Questo significa andare nei luoghi e raccontare cosa accade. Ascoltare le persone e testimoniare. Cecilia Sala non è stata superficiale, non è stata avventata, non ha sottovalutato i rischi”.