![Mustafa e suo papà Mustafa e suo papà](https://luce.lanazione.it/image-service/version/c:YjA1YjQ1ZTgtNTQzMS00:MGY2YTMx/mustafa-e-suo-papa.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
Mustafa e suo papà
La nuova vita di Mustafa, il bambino siriano senza arti arrivato in Italia lo scorso gennaio, è iniziata. E adesso il piccolo, protagonista insieme al padre Munzir El Nezzel della foto 'Hardship of Life' che commosse il mondo, sta per cominciare il periodo di cure e riabilitazione al Centro Protesi Inail di Vigorso. Mustafa e il padre Munzir sono infatti arrivati da poco a Budrio (Bologna). La famiglia El Nezzel ha preso oggi primo contatto con la cittadina della Bassa bolognese dove a fine settembre si trasferirà. Quella di oggi dunque è stata solo una sorta di gita, da Siena, dove Mustafa e la famiglia sono ospitati dallo scorso gennaio in una casa messa a disposizione dalla Caritas. Le novità però per gli El Nezzel non sono finite: perché il prossimo luglio è prevista la nascita di un'altra sorellina, che si chiamerà Maria.
"Questa prima visita - spiega don Vittorio Giglio - è il primo passo per il trasferimento dalla nostra città a Budrio. Lo stiamo facendo ora perché il Covid non ha risparmiato la famiglia siriana e questo ha logicamente rallentato tutto. Questi mesi a Siena sono serviti comunque per approfondire il loro stato di salute grazie alla collaborazione professionale e straordinaria dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria Senese che non ci ha fatto mai mancare il sostegno. Un ringraziamento particolare al professor Antonio Davide Barretta, direttore generale dell'AOU Senese e a tutto personale. Grazie agli operatori della Caritas diocesana - aggiunge - abbiamo utilizzato questi mesi per iniziare un lavoro di inculturazione della famiglia con il loro nuovo mondo «italiano», che sono sicuro proseguirà a Budrio".
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Munzir e Mustafa, la foto-simbolo "Hardship of Life" / Credit Mehmet Aslan
Mustafa a Budrio, presto il percorso per iniziare una nuova vita
Il piccolo di 6 anni, Mustafa, è nato senza braccia e senza gambe a causa di un attacco chimico durante la gravidanza. Il papà Munzir, 35 anni, ha invece perso una gamba in seguito a un bombardamento in Siria. Sono arrivati in Italia il 21 gennaio e da quel giorno ospitati a Siena. Ad accompagnarli a Budrio ci sarà don Vittorio Giglio, direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali dell'arcidiocesi di Siena-Colle di Val D'Elsa-Montalcino, che insieme alla Caritas diocesana si sta occupando - dal gennaio di quest'anno - di assistere la famiglia. La presenza della famiglia El Nezzel a Budrio è il primo passo per il suo trasferimento da Siena nella cittadina alle porte di Bologna dove potranno iniziare anche un percorso di integrazione lavorativo e scolastico per i bambini. Tutto questo grazie alla disponibilità e collaborazione del Comune di Budrio e della Città metropolitana di Bologna. Al Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio - appena possibile - inizierà il percorso verso una nuova vita per Munzir e Mustafa, padre e figlio mutilati dalle bombe in Siria. Saranno, dunque, accolti a Budrio dove poi inizierà il loro viaggio verso una nuova normalità.![](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/06/131947415-105bdc1c-f8ce-449c-b724-75417499a1be.webp)
Il piccolo Mustafa è arrivato a Budrio
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Mustafa, il bambino siriano di 6 anni, con il padre Munzir all'aeroporto di Roma