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Home » Attualità » Conferenza delle donne dem: “L’interruzione di gravidanza va tutelata non ostacolata”

Conferenza delle donne dem: “L’interruzione di gravidanza va tutelata non ostacolata”

Le donne toscane si schierano dalla parte della legge del 1978 sull'aborto. "Non possiamo ignorare la situazione allarmante dell'obiezione di coscienza. A rischio la garanzia di un diritto di base"

Marianna Grazi
25 Gennaio 2022
Una ragazza è stata costretta ad abortire sei volte

Una ragazza è stata costretta ad abortire sei volte

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L’interruzione volontaria di gravidanza deve essere garantita, non ostacolata. Un appello unanime che arriva da tre donne, che si fanno portavoci di centinaia, migliaia di italiane che vogliono vedere garantito il loro diritto di scelta. Sempre più a rischio nel nostro Paese vista la crescita dei medici che, per le più variegate ragioni, scelgono di essere obiettori di coscienza. Ma a mettere un punto fermo sul fatto che le due cose debbano necessariamente conciliarsi e non ostacolarsi, per il bene di tutti ma in particolare delle donne, sono Tania Cintelli, portavoce regionale della Conferenza delle donne democratiche della Toscana, la sua vice, Francesca Torricelli e la consigliera del Partito Democratico Donatella Spadi, la quale coordina il tavolo politico che punta proprio alla piena applicazione della legge entrata in vigore nel 1978.

La consigliera regionale toscana Donatella Spadi

Giovedì 20 gennaio Cinelli ha incontrato la dottoressa Spadi, gli altri consiglieri e consigliere toscani, le associazioni e i rappresentanti delle Asl regionali, in un confronto costruttivo circa alcune tra le questioni all’ordine del giorno, a partire dal tema dell’obiezione di coscienza, che in Toscana, rispetto ad altre regioni italiana ancora ‘sotto controllo’, sta crescendo, tanto che nell’opinione di Cintelli, Torricelli e Spadi non si può più fare finta di nulla. La riflessione però si è incentrata anche su un approfondimento sulla pillola Ru486, che ricordiamo è un metodo farmacologico per indurre l’aborto chimico entro i primi 49 giorni di gravidanza. Un metodo che si sta facendo velocemente strada nella regione, tanto che, secondo dati non ancora ufficiali ma attendibili, nel primo quadrimestre del 2021 il 55% del totale delle interruzioni di gravidanza è avvenuto proprio grazie alla pillola, superando per la prima volta il numero degli aborti chirurgici.

Obiezione di coscienza: “Necessario parlare di 194 per garantire un diritto di base”

Tania Cintelli, portavoce regionale della Conferenza delle donne democratiche della Toscana

“Quella sulla piena applicazione della 194 – hanno dichiarato Cintelli, Spadi e Torricelli al termine dell’incontro di giovedì scorso – è una battaglia che deve vederci tutte e tutti, nessuna e nessuno escluso, in prima linea, mettendo da parte questioni di parte e logiche politiche che non devono appartenere al dibattito. La Toscana è terra di diritti e su questo non farà un passo indietro. Una cosa è certa: di 194 bisogna tornare a parlarne massicciamente, dentro e fuori dai palazzi della politica e delle istituzioni. Del resto, obiettivo del tavolo per la sua piena applicazione è anche quello di proseguire sulla strada dell’abbattimento di ogni ostacolo sul percorso delle donne che decidono di interrompere volontariamente la gravidanza”.

Francesca Torricelli, vice portavoce Conferenza delle donne democratiche Toscana

Impossibile quini non parlare di obiezione di coscienza. E su questo tema portante non solo in Toscana ma anche in tutta Italia, tornato alla ribalta della cronaca negli ultimi tempi con i casi del Molise e dell’ospedale di Ciriè, in Piemonte, la consigliera Spadi e le rappresentanti della Conferenza delle donne affermano: “Com’è noto, il numero degli obiettori è importante e rischia di compromettere la garanzia di applicazione dei diritti delle donne, oltre che il percorso di crescita professionale dei medici che sono costretti a sopperire ai vuoti lasciati da loro colleghi. Il Covid-19 ha ulteriormente aggravato la situazione, mettendo ancor di più a rischio la garanzia di un diritto di base delle donne. La strada da fare è una ed è semplice – hanno sottolineato – l’interruzione di gravidanza non deve essere una corsa a ostacoli ma un percorso tutelato, effettuato in sicurezza e, soprattutto, garantito”.

Il lavoro da fare, sostengono, “è molto. In prima battuta, serve ulteriormente favorire l’informazione sull’accesso e le modalità di svolgimento dell’interruzione volontaria di gravidanza. Inoltre e più in generale, è fondamentale assicurare alle donne il pieno rispetto e la piena attuazione della legge 194. La Toscana ha fatto per prima alcune scelte importanti, come l’introduzione della RU486 nelle strutture pubbliche. Oggi più che mai, serve proseguire in questa battaglia, mettendo al primo posto il principio dell’autodeterminazione e la sicurezza. Servirà poi – hanno concluso – un nuovo impulso sui consultori, cronicamente in affanno. Ne parleremo già alla prossima riunione.”

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Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l

L’interruzione volontaria di gravidanza deve essere garantita, non ostacolata. Un appello unanime che arriva da tre donne, che si fanno portavoci di centinaia, migliaia di italiane che vogliono vedere garantito il loro diritto di scelta. Sempre più a rischio nel nostro Paese vista la crescita dei medici che, per le più variegate ragioni, scelgono di essere obiettori di coscienza. Ma a mettere un punto fermo sul fatto che le due cose debbano necessariamente conciliarsi e non ostacolarsi, per il bene di tutti ma in particolare delle donne, sono Tania Cintelli, portavoce regionale della Conferenza delle donne democratiche della Toscana, la sua vice, Francesca Torricelli e la consigliera del Partito Democratico Donatella Spadi, la quale coordina il tavolo politico che punta proprio alla piena applicazione della legge entrata in vigore nel 1978.

La consigliera regionale toscana Donatella Spadi

Giovedì 20 gennaio Cinelli ha incontrato la dottoressa Spadi, gli altri consiglieri e consigliere toscani, le associazioni e i rappresentanti delle Asl regionali, in un confronto costruttivo circa alcune tra le questioni all’ordine del giorno, a partire dal tema dell’obiezione di coscienza, che in Toscana, rispetto ad altre regioni italiana ancora 'sotto controllo', sta crescendo, tanto che nell'opinione di Cintelli, Torricelli e Spadi non si può più fare finta di nulla. La riflessione però si è incentrata anche su un approfondimento sulla pillola Ru486, che ricordiamo è un metodo farmacologico per indurre l'aborto chimico entro i primi 49 giorni di gravidanza. Un metodo che si sta facendo velocemente strada nella regione, tanto che, secondo dati non ancora ufficiali ma attendibili, nel primo quadrimestre del 2021 il 55% del totale delle interruzioni di gravidanza è avvenuto proprio grazie alla pillola, superando per la prima volta il numero degli aborti chirurgici.

Obiezione di coscienza: "Necessario parlare di 194 per garantire un diritto di base"

Tania Cintelli, portavoce regionale della Conferenza delle donne democratiche della Toscana

“Quella sulla piena applicazione della 194 - hanno dichiarato Cintelli, Spadi e Torricelli al termine dell’incontro di giovedì scorso - è una battaglia che deve vederci tutte e tutti, nessuna e nessuno escluso, in prima linea, mettendo da parte questioni di parte e logiche politiche che non devono appartenere al dibattito. La Toscana è terra di diritti e su questo non farà un passo indietro. Una cosa è certa: di 194 bisogna tornare a parlarne massicciamente, dentro e fuori dai palazzi della politica e delle istituzioni. Del resto, obiettivo del tavolo per la sua piena applicazione è anche quello di proseguire sulla strada dell’abbattimento di ogni ostacolo sul percorso delle donne che decidono di interrompere volontariamente la gravidanza".

Francesca Torricelli, vice portavoce Conferenza delle donne democratiche Toscana

Impossibile quini non parlare di obiezione di coscienza. E su questo tema portante non solo in Toscana ma anche in tutta Italia, tornato alla ribalta della cronaca negli ultimi tempi con i casi del Molise e dell'ospedale di Ciriè, in Piemonte, la consigliera Spadi e le rappresentanti della Conferenza delle donne affermano: "Com’è noto, il numero degli obiettori è importante e rischia di compromettere la garanzia di applicazione dei diritti delle donne, oltre che il percorso di crescita professionale dei medici che sono costretti a sopperire ai vuoti lasciati da loro colleghi. Il Covid-19 ha ulteriormente aggravato la situazione, mettendo ancor di più a rischio la garanzia di un diritto di base delle donne. La strada da fare è una ed è semplice - hanno sottolineato - l’interruzione di gravidanza non deve essere una corsa a ostacoli ma un percorso tutelato, effettuato in sicurezza e, soprattutto, garantito".

Il lavoro da fare, sostengono, "è molto. In prima battuta, serve ulteriormente favorire l’informazione sull’accesso e le modalità di svolgimento dell’interruzione volontaria di gravidanza. Inoltre e più in generale, è fondamentale assicurare alle donne il pieno rispetto e la piena attuazione della legge 194. La Toscana ha fatto per prima alcune scelte importanti, come l’introduzione della RU486 nelle strutture pubbliche. Oggi più che mai, serve proseguire in questa battaglia, mettendo al primo posto il principio dell’autodeterminazione e la sicurezza. Servirà poi - hanno concluso - un nuovo impulso sui consultori, cronicamente in affanno. Ne parleremo già alla prossima riunione.”

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