Cos'è il No Bra Day, la Giornata Mondiale senza reggiseno

La ricorrenza cade oggi, 13 ottobre, e vuole sensibilizzare sull'importanza della prevenzione contro il tumore al seno. Ma i dati in Italia sono drammatici

di EDOARDO MARTINI
13 ottobre 2023

Il 13 ottobre è il No Bra Day, la Giornata Mondiale senza reggiseno (Instagram)

La Giornata Mondiale senza reggiseno. E' questo il No Bra Day che rappresenta un invito a incoraggiare le donne a effettuare controlli periodici che possono salvare la vita in caso di tumore al seno.
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Il No Bra Day cade alla metà di ottobre, "il mese rosa" della prevenzione, dedicato alla lotta contro il cancro al seno (Instagram)

Perché si "festeggia" il No Bra Day

La giornata, che cade il 13 ottobre, inizialmente aveva un significato meramente politico: un giorno in cui non indossare il reggiseno in segno di liberazione dalle convenzioni sociali, dalle costrizioni, dalla rigidità dei ruoli, da un certo tipo di retaggio culturale. Negli ultimi anni, invece, il No Bra Day da movimento di pensiero ha assunto una valenza più vicina ad un altro tipo di consapevolezza: a partire dal 2015 è stato, infatti, spostato da luglio al 13 ottobre per sottolineare con maggiore incisività l'importanza della prevenzione del tumore al seno. La data, infatti, non è stata scelta a caso.  Questo giorno infatti cade alla metà di ottobre, "il mese rosa" della prevenzione, dedicato alla lotta contro il cancro al seno, che colpisce in larga parte le donne. Così spogliarsi del proprio reggiseno diviene un importante gesto simbolico. Fin da subito inoltre il No Bra Day ha ottenuto un successo mondiale. Ogni anno le donne di ogni parte del mondo sono infatti invitate ad utilizzare i propri canali social per postare una foto contenente l'hashtag #nobraday.

La crescita del fenomeno in Francia

Il Paese che più segue lo slogan "Reggiseno? No grazie" è la Francia. Secondo la ricerca francese Genre, sexualités et santé sexuelle, Polo di Genere, Sessualità e Salute, di IFOP svolta su un campione di 3018 persone maggiorenni, sempre meno donne indossano il reggipetto. Il trend ha subito un forte aumento durante la quarantena forzata di qualche anno fa, perché molte donne si sono riscoperte libere di vestire in maniera più confortevole. Dallo studio è emerso che 1 donna su 6 di età intorno ai 25 anni non indossa mai il reggipetto. Un dato che fa pensare a come stia cambiando l'approccio femminile alle costrizioni, anche banali, come quelle che interessano il vestire e il truccarsi.
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Ogni anno in Italia si ammalano di tumore della mammella circa 55.700 donne (Instagram)

I dati sul cancro al seno

Secondo la Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, il cancro al seno è il più diffuso a livello mondiale, il più frequente tra le donne. Ogni anno in Italia infatti si ammalano di tumore della mammella circa 55.700 donne. La medicina ha fatto ampi progressi e la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è in costante aumento: negli ultimi 30 anni è salita dal 78 all’88%. Proprio per questo fare prevenzione diventa fondamentale. I ricercatori sottolineano come la diagnosi precoce sia fondamentale perché individuare un tumore ancora molto piccolo aumenta notevolmente la possibilità di curarlo in modo più efficace e definitivo. Dai 20 anni in su, AIRC consiglia di effettuare l'autopalpazione una volta al mese dopo il ciclo mestruale, mentre tra i 50 e i 70 anni viene suggerita la mammografia ogni due anni. Presenza di noduli, modifiche nella forma del capezzolo, rossore e ispessimento della pelle, perdite dal capezzolo o tumefazione ascellare sono tutti campanelli di allarme che devono spingere a effettuare esami più approfonditi.
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La presidente della Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus, Marzia Salgarello (Instagram)

"La ricostruzione mammaria è un diritto per le pazienti"

C'è infine da aggiungere che la ricorrenza cade a pochi giorni di distanza dal BRA Day del 18 ottobre, Giornata internazionale per la Consapevolezza sulla Ricostruzione Mammaria, per ricordare come la ricostruzione chirurgica del seno sia una possibilità, nonché un diritto, anche se solo un terzo delle donne la prende in considerazione. Come ci ricorda la presidente della Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus, Marzia Salgarello: "La ricostruzione rientra nei servizi di Sistema Sanitario Nazionale e può essere effettuata anche in sede operatoria durante l'asportazione del tumore. Questa è chirurgia ricostruttiva, non estetica, è un diritto per le pazienti e un nostro dovere farlo sapere, perché possano così ricostruire anche la loro vita".