Crocifisso obbligatorio: la nuova proposta di legge. Multe fino a 1.000 euro

Presentata dalla deputata della Lega Simona Bardonali riapre un dibattito che torna ciclicamente a far discutere la società italiana. E non basta l'intervento della Corte di Cassazione

di GIORGIA BORGIOLI -
18 settembre 2023
11/11/2009 Rapallo Crocefisso in classe

11/11/2009 Rapallo Crocefisso in classe

È obbligatorio esporre il crocifisso in scuole, uffici della pubblica amministrazione, carceri, ospedali, stazioni, porti e aeroporti. Pena? Multa fino a 1.000 euro. La proposta di legge per l’obbligo di esposizione del simbolo religioso arriva dalla deputata della Lega Simona Bardonali, prima firmataria della Pdl depositata a Montecitorio qualche giorno fa dal gruppo del partito guidato da Matteo Salvini.

Il crocefisso in aula

Il tema del crocifisso nelle scuole è uno di quelli che in Italia (e non solo) ritornano ciclicamente e sembrano non arrivare mai a una soluzione. Nel 2021 la Corte di Cassazione si era espressa chiaramente a riguardo, equiparando l'icona cristiana alle altre simbologie religiose e stabilendo così che non fosse possibile imporre la sua affissione, come avveniva durante il fascismo.
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Un crocifisso in una scuola elementare di Pisa. Il tema del simbolo religioso in classe torna ciclicamente a far discutere

A quanto pare però, la narrazione odierna racconterebbe altro, e il dibattito riguardante la separazione tra Stato e Chiesa all’interno degli spazi educativi rappresenterebbe nel nostro Paese una battaglia ancora tutt’altro che conclusa.

Il caso di Terni e la decisione della Cassazione

Per capire meglio la portata del tema “crocifisso nelle scuole”, è bene fare un passo indietro di qualche anno, tornando al 2015. In quell’anno il dirigente scolastico di un istituto professionale di Terni decide per l’affissione del crocifisso in aula dopo una delibera volta a maggioranza dall’assemblea di classe studentesca. Nello stesso istituto, un professore toglie il crocifisso oggi volta che entra in classe per svolgere la sua lezione, ritenendo quello stesso crocifisso un ostacolo alla libertà di coscienza. Il preside decide così di punirlo con un mese di sospensione dall’insegnamento e dallo stipendio, seguita dal ricorso in tribunale del docente per un risarcimento per discriminazione. È proprio in quest’occasione che la Corte analizza la compatibilità tra la norma fascista degli anni Venti sulla croce cristiana in aula e la Costituzione italiana, stabilendo che la prima "può essere interpretata in senso conforme” alla seconda. I giudici decidono perciò che il crocifisso può essere affisso in classe e la sua esposizione non rappresenta un atto di discriminazione nei confronti di nessuno, men che meno del professore che quindi non può ottenere alcun risarcimento.

Bardonali: "Crocifisso un valore universale della civiltà"

Oggi, di nuovo il dibattito punta i riflettori sulle pareti di scuole, uffici pubblici, e perfino stazioni poiché, per l’esponente leghista, risulta "inaccettabile per la storia e per la tradizione dei nostri popoli, se la decantata laicità della Costituzione repubblicana fosse malamente interpretata nel senso di introdurre un obbligo giacobino di rimozione del Crocifisso", afferma Bardonali.
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per la deputata leghista il simbolo è "elemento essenziale e costitutivo e perciò irrinunciabile del patrimonio storico e civico-culturale dell’Italia"

Nel testo si legge come l'immagine del Cristo rappresenti "un valore universale della civiltà e della cultura cristiana, riconosciuto quale elemento essenziale e costitutivo e perciò irrinunciabile del patrimonio storico e civico-culturale dell’Italia”. Il testo della proposta, composto da 5 articoli, sottolinea in particolare un obiettivo, quale: "Testimoniare, facendone conoscere i simboli, il permanente richiamo del Paese al proprio patrimonio storico e culturale che affonda le sue radici nella civiltà e nella tradizione cristiana”. Nell’articolo 3 del provvedimento dal titolo "esposizione del Crocifisso" si elencano inoltre tutti i luoghi in cui, attraverso questa proposta, diverrebbe obbligatorio esporre il crocifisso. "Nelle aule delle scuole di ogni ordine e grado e delle università e accademie del sistema pubblico integrato d'istruzione, negli uffici delle pubbliche amministrazioni, in quelli degli enti locali e territoriali, nelle aule nelle quali sono convocati i consigli regionali, provinciali, comunali e delle comunità montane, nei seggi elettorali, negli stabilimenti di detenzione e pena, negli uffici giudiziari e nei reparti delle aziende sanitarie e ospedaliere, nelle stazioni e nelle autostazioni, nei porti e negli aeroporti, nelle sedi diplomatiche e consolari italiane e negli uffici pubblici italiani all'estero, è fatto obbligo di esporre in luogo elevato e ben visibile l'immagine del Crocifisso”. Nello stesso articolo sono anche menzionate le pene per chi non rispetta l’obbligo, che vanno dai 500 ai 1.000 euro di ammenda.