Una strisciata di rosa per coprire il colore della pelle di Paola Egonu. A meno di ventiquattro ore dalla sua comparsa davanti alla sede del Coni di viale Tiziano 70, il murales dedicato alla neocampionessa olimpica dell’Italvolley femminile è stato deturpato. L’opera, realizzata dalla street artist Laika, si intitola ‘Italianità’ e raffigura Egonu, eletta Mvp di tutto il torneo, mentre schiaccia un pallone con la scritta ‘Stop razzismo’.
L’opera era stata realizzata in risposta alle assurde polemiche andate avanti in questi anni sul colore della pelle di Egonu e, di conseguenza, il suo essere italiana. Dopo le parole razziste del generale Vannacci, a completare il quadro è arrivato anche il post di Bruno Vespa che, nel fare i complimenti a Paola Egonu e Myriam Silla, le ha definite "brave, nere, italiane. Esempio di integrazione vincente”, dimenticandosi evidentemente del fatto che entrambe sono nate in Italia.
"Questa vittoria è uno schiaffo a tutti i cosiddetti 'patrioti' che non accettano un'Italia multietnica, fatta di seconde generazioni, che non vuole lo ius soli. Una pallonata in faccia a chi parla di 'italianità' riferendosi ai tratti somatici”, aveva dichiarato l'artista nel post di accompagnamento alle foto dell'opera.
Nella notte però ecco che una o più persone, che al momento non sono ancora state individuate, hanno deciso di coprire il volto, le braccia e le gambe della campionessa olimpica con della vernice rosa. Non solo, è stato anche oscurato il pallone con la scritta contro il razzismo. Tra i primi a commentare l’atto di vandalismo ai danni del murales è stata la stessa Laika che in una storia su Instagram ha accompagnato l’immagine dell’opera deturpata con la scritta "il razzismo è un brutto cancro da cui l'Italia deve guarire”. E come darle torto, perché l’imbrattamento del murales è l’ennesima e brutale testimonianza di quanto ancora sia lunga la strada per combattere il razzismo così presente nel nostro Paese.
Dura la reazione anche del capital dell’Italvolley maschile, Simone Giannelli: "Le persone che hanno fatto questo – ha scritto sul suo profilo Instagram – non meritano di essere chiamate tali. Senza cuore, senza dignità e senza umanità! Paola non ti curar di loro, chi di dovere ci penserà (spero proprio). Tu sei tanta roba, campionessa olimpica”.