Disforia di genere, ispezione al Careggi. Gasparri: "Spero sia accurata, siamo sicuri delle carenze denunciate"

Il senatore di Forza Italia, firmatario dell'interrogazione parlamentare sull'iter seguito dal centro per la disforia di genere, non ha dubbi: "Se l'esito non è quello che mi aspetto, non finisce qui"

di TERESA SCARCELLA -
23 gennaio 2024
Maurizio Gasparri

Maurizio Gasparri

"Spero che l'ispezione ministeriale sia accurata e seria. E che la risposta all'interrogazione sia quella che mi aspetto, altrimenti non finisce qui". E' molto sicuro delle cose che sa Maurizio Gasparri (senatore di Forza Italia) che un mese fa ha sollevato gravi dubbi sul centro di disforia di genere dell'ospedale fiorentino Careggi. Dubbi e domande, appunto, che hanno portato all'ispezione di oggi, da parte dei tecnici esperti.

L'interrogazione parlamentare

Nella sua interrogazione il senatore aveva puntato il dito sull’iter seguito dal centro. "Risulterebbe che ai bambini di età media di 11 anni che vi si recano non venga fornita assistenza psicoterapeutica e psichiatrica - si legge nell’interrogazione parlamentare presentata un mese fa - che le valutazioni psicologiche sui bambini avvengano principalmente sulla base di ciò che gli stessi riferiscono e che ai piccoli pazienti vengano iniettate le sostanze bloccanti della pubertà".

Disforia di genere e trattamento

Si sta parlando della triptorelina, un farmaco utilizzato, appunto, per bloccare le trasformazioni fisiche tipiche di quell’età (ciclo mestruale, sviluppo della ghiandola mammaria per fare un esempio e sviluppo del pomo di Adamo), così da dare tempo all’adolescente di chiarirsi con se stesso/a. Per disforia di genere, infatti, si intende un forte malessere nato dall’incongruenza tra il genere assegnato alla nascita e l’identità. disforia-careggi-gasparri

Le aspettative di Gasparri

E' sicuro Gasparri, dicevamo. "Il tema è sempre quello dell'assistenza di psicoterapeuti infantili - prosegue - visto che parliamo di bambini 9-10 anni, e lì non ci sono. Abbiamo una documentazione esplicita, che abbiamo dato anche al ministero, ovvero dichiarazioni degli stessi medici dell'ospedale che ammettono le carenze, intervistati sul tema da giornalisti". Il riferimento del senatore, almeno in parte, è alle risposte, riportate in un articolo del Corriere della Sera il 20 dicembre scorso, delle due dottoresse dell’equipe del centro di disforia di genere, la psicologa Jiska Ristori e l’endocrinologa Alessandra Fisher che alla giornalista avrebbero rispettivamente detto: "La presa in carico per i percorsi di affermazione di genere non prevede una psicoterapia" e poi "Al Careggi non esiste la neuropsichiatria infantile, c’è la psichiatria che però va bene per chi ha compiuto i 16 anni".

"La nostra documentazione è chiara"

Eppure la media di età dei pazienti sarebbe più bassa. Stando ai dati, infatti, la media degli accessi è di 14 anni, che sale a 15 se si considerano i soggetti per i quali viene riconosciuta la necessità del trattamento farmacologico. "Conviene che Careggi sia cauto nelle risposte e che il ministero verifichi, perché è in possesso di dichiarazioni chiare che attestano carenze - conclude Gasparri - Io so, quindi, quali sono le risposte alle nostre domande. So quale dovrebbe essere l'esito. Aspettiamo, ma se non fosse quello che mi aspetto, non finisce qui". Dopotutto già un mese fa, al momento dell'interrogazione, il senatore di Forza Italia aveva già chiarito le sue intenzioni, non escludendo l'ipotesi di rivolgersi alla Procura della Repubblica.