"Spero che l'ispezione ministeriale sia accurata e seria. E che la risposta all'interrogazione sia quella che mi aspetto, altrimenti non finisce qui". E' molto sicuro delle cose che sa
Maurizio Gasparri (senatore di Forza Italia) che un mese fa ha sollevato gravi dubbi sul centro di
disforia di genere dell'ospedale fiorentino
Careggi. Dubbi e domande, appunto, che hanno portato
all'ispezione di oggi, da parte dei tecnici esperti.
L'interrogazione parlamentare
Nella sua interrogazione il senatore aveva puntato il dito sull’iter seguito dal centro. "Risulterebbe che ai bambini di età media di 11 anni che vi si recano non venga fornita
assistenza psicoterapeutica e psichiatrica -
si legge nell’interrogazione parlamentare presentata un mese fa - che le valutazioni psicologiche sui bambini avvengano principalmente sulla base di ciò che gli stessi riferiscono e che ai piccoli pazienti vengano iniettate le sostanze bloccanti della pubertà".
Disforia di genere e trattamento
Si sta parlando della
triptorelina, un farmaco utilizzato, appunto, per
bloccare le trasformazioni fisiche tipiche di quell’età (ciclo mestruale, sviluppo della ghiandola mammaria per fare un esempio e sviluppo del pomo di Adamo), così da dare tempo all’adolescente di chiarirsi con se stesso/a. Per
disforia di genere, infatti, si intende un forte malessere nato dall’incongruenza tra il genere assegnato alla nascita e l’identità.
Le aspettative di Gasparri
E' sicuro Gasparri, dicevamo. "Il tema è sempre quello dell'assistenza di psicoterapeuti infantili - prosegue - visto che parliamo di bambini 9-10 anni, e lì non ci sono. Abbiamo una documentazione esplicita, che abbiamo dato anche al ministero, ovvero dichiarazioni degli stessi medici dell'ospedale che ammettono le carenze, intervistati sul tema da giornalisti". Il riferimento del senatore, almeno in parte, è alle risposte, riportate in un articolo del Corriere della Sera il 20 dicembre scorso, delle due dottoresse dell’equipe del centro di disforia di genere, la psicologa
Jiska Ristori e l’endocrinologa
Alessandra Fisher che alla giornalista avrebbero rispettivamente detto: "La presa in carico per i percorsi di affermazione di genere non prevede una psicoterapia" e poi "Al Careggi non esiste la neuropsichiatria infantile, c’è la psichiatria che però va bene per chi ha compiuto i 16 anni".
"La nostra documentazione è chiara"
Eppure la media di età dei pazienti sarebbe più bassa. Stando ai dati, infatti, la media degli accessi è di 14 anni, che sale a 15 se si considerano i soggetti per i quali viene riconosciuta la necessità del trattamento farmacologico. "Conviene che Careggi sia cauto nelle risposte e che il ministero verifichi, perché è in possesso di dichiarazioni chiare che attestano carenze - conclude Gasparri - Io so, quindi, quali sono le risposte alle nostre domande. So quale dovrebbe essere l'esito. Aspettiamo, ma se non fosse quello che mi aspetto, non finisce qui". Dopotutto già un mese fa, al momento dell'interrogazione, il senatore di Forza Italia aveva già chiarito le sue intenzioni, non escludendo l'ipotesi di rivolgersi alla Procura della Repubblica.