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“Io ed Emanuela Orlandi potevamo diventare amiche. Mi chiedo sempre dove sia”

Parla Anna Cherubini, sorella di Lorenzo in arte Jovanotti: la donna ha scritto in un libro i suoi ricordi della giovane scomparsa. Che viveva a pochi passi da lei

22 marzo 2024
Anna Cherubini e alcuni manifesti per la scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983

Anna Cherubini e alcuni manifesti per la scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983

Roma, 22 marzo 2024 – Ricordi di una Roma di tantissimi anni fa. Una Roma illuminata dal sole di giugno ma in cui c’erano anche molte ombre. Un buio mai più illuminato. Anna Cherubini, sorella di Lorenzo Jovanotti, racconta in un libro la sua infanzia con Emanuela Orlandi.

La giovane scomparsa e mai più ritrovata, la ragazza al centro da oltre quarant’anni di misteri tra Roma, il Vaticano e i servizi segreti ha trascorso parte dell’infanzia proprio con Anna Cherubini. Complice il lavoro comune dei loro due padri, entrambi al servizio del Vaticano.

Poi la scomparsa della ragazza quando aveva 15 anni. Da qui l’amicizia mancata tra le due, che avevano condiviso molto durante l’infanzia tra le fontane e il colonnato di di piazza San Pietro, dove i dipendenti dei lavoratori del Vaticano giocavano a nascondino. 

"Ho sentito il bisogno di raccontare Emanuela Orlandi così come l’ho vista io”, dice Cherubini. Il libro, “Diventeremo amiche” di Solferino editore è stato presentato su Fatto Quotidiano Magazine. E’ appunto un affresco della Roma di quegli anni, di una Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno 1983, “Semplice, gioiosa, che non aveva grilli per la testa. Era sicura, pensava al suo avvenire”, dice Anna Cherubini, che viveva poco fuori le mura del Vaticano con il padre Mario, la madre Emanuela e i fratelli Bernardo, Umberto e appunto Lorenzo. 

Cherubini parla della “Ludovico da Vittoria”, la scuola di musica che fu frequentata anche da Emanuela quando scomparve. Un ambiente molto severo, “che metteva a disagio”, dice Cherubini. Una Emanuela Orlandi “incapace di pensare ai pettegolezzi, senza malizia. E forse questo non l’ha aiutata”. Nel libro emergono le personalità di Anna e Emanuela, due giovanissime che, se la seconda non fosse scomparsa, potevano appunto diventare amiche. Anna ammira la battaglia della famiglia Orlandi alla ricerca della verità. “La sua assenza ha accompagnato la mia crescita”, dice Anna Cherubini ripensando a quei giorni, a quella Roma.