![Elena Elena](https://luce.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/YWVlNzVmODctYWY5NS00/1/image.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Elena
"Elena, tesoro voglio ricordarti con questo sorriso. Ora canterai con gli angeli. La tua famiglia ti amerà per sempre. Un giorno ci rivedremo”. Con questo messaggio straziante e dolce, come dolce era il sorriso di sua figlia, Andreea Porcilescu, – nota sui social come “ildiariodiunamammarara” – ha dato la notizia che nessuno avrebbe voluto leggere: Elena, quasi 19enne nel corpo di una bimba a causa di una malattia più che rarissima, non ce l’ha fatta. Si è spenta al Gaslini di Genova, al termine di alcuni giorni di ricovero in ospedale, giorni “pesanti, difficili, strazianti”, scrive la mamma sui social.
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“Vorrei ringraziare tutto lo staff della semintensiva, malattie muscolari, guscio, rianimazione e tantissimi altri per essere stati al nostro fianco facendo tutto quello che potevano per aiutare Elena. Grazie a tutti gli amici che ci hanno preso per mano ci hanno abbracciato e amato in questi momenti. E come vi dicevo tempo fa, il silenzio a volte urla più di ogni parola. Vivere senza Elena ci sembra impossibile”.
Elena era affetta da mitocondriopatia geneticamente determinata, una malattia neurodegenerativa, NUBPL nella sigla inglese. Rarissima: venticinque casi scoperti finora in tutto il mondo, il suo era l'unico in Italia. Ma la mamma non voleva che la Nubpl determinasse chi era sua figlia: “Elena non è la sua malattia – diceva in un’intervista tre anni fa – . Il mostro, io lo chiamo così, se la sta mangiando lentamente, pezzettino per pezzettino. Ma lei non è quello. É felicità, gioia, allegria”. Elena viveva con la famiglia a Genova, insieme a mamma Andreea, papà Paolo Delle Piane, i fratelli Daniele e Luca e l’ultima arrivata, Vittoria.
La mitocondriopatia geneticamente determinata ha avuto conseguenze devastanti: “Non è solo che Elena non cresce o pesa poco – spiegava all’epoca la mamma –. Il problema sono i tantissimi organi che non funzionano, che stanno degenerando. Ha due mutazioni sbagliate dello stesso gene, una gliel'ho trasmessa io, l'altra mio marito. Un disastro". La diagnosi di Elena è arrivata nel 2016 ma il travaglio è cominciato a 18 mesi, dopo una broncopolmonite. “È un miracolo che sia nata, mi hanno spiegato che di solito queste patologie possono provocare un aborto spontaneo”.