Energia solare e project management: "Le donne hanno una marcia in più"

Sono femminili i profili più performanti. Daniele Iudicone e Tiziana Nevi (IMC Holding): "Non abbiamo mai applicato distinzioni di genere nella scelta delle figure professionali"

di CATERINA CECCUTI
24 luglio 2023

Project management ed energia solare: sono femminili i profili più performanti

Energia solare e project management, sono femminili i profili più performanti. "Non abbiamo mai applicato distinzioni uomo-donna nei processi di scelta delle figure professionali ma, osservando le singole caratteristiche e le performance sul lavoro, posso dire con certezza che alcune funzioni chiave, nel mondo del solare, vengono ricoperte dalle donne con maggior successo".
energia-solare-donne

La transizione ecologia diventa ormai indispensabile

Ad esprimere il proprio parere positivo a favore della leadership aziendale femminile è Daniele Iudicone, co-fondatore di IMC Holding, ossia una realtà pontina da anni impegnata nel settore delle rinnovabili, con l’obiettivo di rendere sempre più abitazioni private e PMI energeticamente indipendenti e di diffondere la solar energy non solo a livello industriale, ma anche di opinione e sensibilità sociale. "Mi riferisco ai comparti più classici del marketing operativo e strategico, ma soprattutto al settore strategico del project management, un ruolo che richiede visione, organizzazione, prontezza di problem solving e capacità di coordinamento fra molte figure professionali diverse, soprattutto in una realtà complessa come il cantiere.

Energia solare e project management

L’osservazione ci dice che in questo ambito i profili femminili si esprimono con performance alte, un vero e proprio plus organizzativo. Una constatazione, questa, avvenuta naturalmente sul campo. Perché per noi, la discriminante è sempre e solo il merito sul lavoro". È d’accordo anche Tiziana Nevi, responsabile Marketing strategico, Ricerca e Sviluppo in IMC: “Nel settore energetico delle rinnovabili, in particolar modo nel mondo del fotovoltaico, l’elemento femminile ha fatto sicuramente la differenza per quanto riguarda la precisione e le tempistiche di esecuzione della lavorazione delle pratiche e, quindi, l’apertura e la chiusura dei cantieri per l’installazione di impianti fotovoltaici, termici e auto produzione energetica". Ma non solo. "Anche per l’attenzione al dettaglio - riprende - , l’esattezza dei lavori svolti e, di conseguenza, la soddisfazione finale del cliente, soprattutto in caso di grandi moli di lavoro come per esempio l’Era Superbonus 110, che si è recentemente conclusa: l’elemento femminile ha fatto la differenza, in particolar modo nel giocare ruoli di leadership come team leader e project manager, dove le donne hanno portato un grande vantaggio all’azienda in termini competitivi. Rispetto ad altre realtà che sono ancora per la maggior parte maschili, noi ci siamo distinti per velocità di esecuzione e di precisione dei lavori, l’affidabilità degli impianti, la precisione e la pulizia del cantiere nelle case, oltre alla precisione nel completamento delle pratiche burocratiche, in termini di tempistica e correttezza”.

I numeri

Un punto di vista rafforzato dai numeri e dalle tendenze che a livello planetario stanno imponendo il settore delle rinnovabili come il più capace di regalare futuro, giustizia climatica e soprattutto lavoro qualificato ed egualitario. “Il costo dell’energia solare è crollato dell’85% in un decennio - è il commento per esempio del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres in occasione del TIME CO2 Earth Awards- e gli investimenti nelle energie rinnovabili creano tre volte più posti di lavoro rispetto ai combustibili fossili”. Un vero “schiaffo al vecchio mondo”, verrebbe da dire, considerando anche i dati dell’International Energy Agency, secondo cui il numero di posti di lavoro creati dalle rinnovabili ha toccato quota 13 milioni, con la previsione di salire a 27 milioni entro il 2030. Uno zoom sull’Italia offerto dal Censis su incarico di Assosomm evidenzia come nei prossimi quattro anni i settori fotovoltaico ed eolico insieme offriranno oltre 150mila nuove job opportunity nel Paese. Uno scenario luminoso, dunque, nel quale a brillare maggiormente sembra sarà proprio l’astro femminile: il settore delle rinnovabili, col segmento del solare fotovoltaico in testa, mostra infatti uno dei più alti livelli di inclusività in termini di parità di genere, come evidenziato dal report “Solar PV: A Gender Perspective” dell’Agenzia Internazionale delle Energie Rinnovabili.

Lo studio

Secondo lo studio, le donne costituiscono il 40% della forza lavoro nel solare, su un totale mondiale di oltre 4,3 milioni di impiegati. Quasi il doppio del segmento fossile e inquinante di petrolio e gas, dove le donne impiegate sono solo il 22%. Dottor Iudicone, da cosa dipende a suo avviso il divario che si è venuto a creare tra l’impiego di forza lavoro femminile nel fossile rispetto al rinnovabile? “Quello delle rinnovabili è un settore relativamente nuovo che negli ultimi anni ha subìto una crescita pazzesca, con un conseguente beneficio anche in termini occupazionali. Il cambiamento di mentalità generalizzato sta progressivamente erodendo le arcaiche convinzioni seconde le quali alcune professioni siano unicamente maschili e altre appannaggio delle donne.

Donne solari

Penso sia fondamentale che si continui a parlare di come il mondo delle rinnovabili sia assolutamente aperto e offra prospettive di crescita professionali, indipendentemente dal genere, in modo che quante più persone possano prendere in considerazione di formarsi per lavorare in questo settore davvero futuribile”.
energia-solare-donne

Tiziana Nevi, responsabile Marketing strategico, ricerca e sviluppo in IMC

“A mio avviso il divario tra fossile e rinnovabile potrebbe essere stato causato dalla scarsa informazione sul settore energetico",  l’opinione della dottoressa Nevi. "Oggi l’energia rinnovabile attira molto l’attenzione delle donne, che forse per natura sono più sensibili al tema, e una maggiore informazione a riguardo ha fatto sì che ci fosse anche un avvicinamento da parte loro al settore professionale che lega appunto le energie rinnovabili alle aziende e, quindi, al fotovoltaico come opportunità di lavoro, di guadagno e di carriera", riprende. "Ci sono ruoli che richiedono indubbiamente maggior forza fisica, come quello dell’istallatore o del tecnico, per ricoprire i quali c’è bisogno di caratteristiche che per natura la donna non ha, ma ne esistono altrettanti che richiedono capacità operativa, come appunto i ruoli dirigenziali di leadership, di coordinamento, di lavorazione di pratiche e gestione organizzativa di finanziarie o operazioni tecniche, o ancora di coordinamento dei gruppi di lavoro che fanno sì che le rinnovabili siano una grande opportunità professionale per le donne, alla pari di come potrebbero esserlo le energie fossili se solo ci fosse stata maggior informazione sul settore”.
energia-solare-donne

Daniele Iudicone, co-fondatore di IMC Holding

Dottor Iudicone, può spiegarci in che modo, in termini pratici, il lavoro femminile si è dimostrato un valore aggiunto nel settore della produzione di energia rinnovabile? “Senza aver mai fatto una selezione del personale in base al genere, con il tempo ci siamo resi conto che in azienda le donne risultano davvero performanti e raggiungono ottimi risultati nei ruoli legati al marketing operativo e strategico, oltre che nel project management, dove hanno dimostrato di avere davvero una marcia in più. In generale penso che le figure femminili possano apportare all’azienda dei vantaggi legati sia alla sfera pratica e organizzativa, sia a quella relazionale, grazie in primis alle loro soft skill innate. Per quanto riguarda il project management le donne hanno un’ottima capacità organizzativa nel coordinare le svariate figure che gravitano all’interno di un cantiere. A ciò si aggiungono precisione e cura per i dettagli nella fase di sviluppo e attuazione dei progetti energetici, caratteristiche che si stanno rivelando particolarmente vincenti. In quanto al marketing operativo, posso sicuramente riconoscere alle donne una maggior capacità di entrare in empatia con il cliente, capendo i suoi timori e le sue esigenze e riuscendo a rassicurarlo”. La pensa così anche Tiziana Nevi, che aggiunge: “Le caratteristiche delle posizioni di leadership femminile, strettamente correlate alla buona riuscita dei progetti nelle rinnovabili, sono sicuramente la precisione, la velocità, la capacità di problem solving e quella di organizzazione non solo del proprio lavoro ma anche di quello del team". "Le donne che si trovano a vestire il ruolo di project manager sono forti nel portare a compimento il proprio progetto dalla A alla Z - conclude - , con particolare capacità organizzativa, non solo in termini di training ma anche di obiettivo da raggiungere”.