Bufera di polemiche sul presidente francese, Emmanuel Macron, che nell'ambito di “confidenze” pubblicate ieri da alcuni giornali francesi, avrebbe accusato la volontà “grottesca” del Nuovo Fronte Popolare della sinistra di consentire ai cittadini di “cambiare sesso in Comune”. Le associazioni di difesa dei diritti LGBT+ si sono dette “scioccate” e “atterrite” dalle frasi del presidente.
"Queste frasi sono scioccanti, siamo atterriti” ha commentato il presidente dell'associazione Inter-Lgbt, James Leperlier. “È ancora più preoccupante visto il contesto attuale della transfobia: significa gettare benzina sul fuoco - ha proseguito - è il segnale che non esiteranno a mettere in discussione i nostri diritti, magari solo nel dibattito, per racimolare voti”. Si tratta di "una deriva pericolosa, la porta aperta a proposte di legge transfobiche e Lgbtfobiche”, ha aggiunto.
Nel suo programma per le legislative anticipate del 30 giugno e 7 luglio, il Nuovo Fronte Popolare propone di "autorizzare il cambiamento di stato civile libero e gratuito davanti a un funzionario dello stato civile”. La modifica dell'atto di stato civile di una persona transgender è autorizzato in Francia dal 1992. All'epoca, tale modifica era subordinata alla prova “irreversibile e medica di una trasformazione fisica”. Nel 2016 una legge ha cambiato la procedura, limitando la richiesta alla presenza di “un numero sufficiente di fatti” che dimostrino, di fronte a un giudice, che il sesso denunciato allo stato civile non corrisponde a quello con il quale la persona si presenta o viene percepita.