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Regno Unito conferenza Lgbt
Addio alla prima conferenza internazionale LGBTQ+ nel Regno Unito. Safe To Be Me doveva tenersi a Londra il prossimo giugno, con l'obiettivo di promuovere i diritti della comunità LGBTQ+ nel Regno Unito e a livello globale. L'evento, secondo quanto riporta la Bbc, è stato cancellato dopo un boicottaggio da parte di più di 100 organizzazioni benefiche e altri gruppi che si sono ritirati per la posizione assunta dal governo britannico sulle cosiddette terapie di conversione. Questo tipo di trattamento, infatti, è stato escluso - nella parte che riguarda l'identità di genere - da un programma di divieti delineato la settimana scorsa in Parlamento. La deputata conservatrice Dehenna Davison ha espresso il suo disappunto per la cancellazione della conferenza in un tweet: "Abbiamo avuto una grande opportunità di dimostrare che il Regno Unito (e il partito conservatore) si batte in difesa delle libertà. Come membro conservatore della comunità LGBT+, penso sia profondamente sbagliato che si sia arrivati a questo". Un altro deputato del partito, che ha mantenuto l'anonimato, ha detto alla Bbc: "Dopo aver fallito (nel difendere) la comunità LGBT in patria, ora falliremo (nella difesa) delle comunità LGBT in tutto il mondo. Che record".
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La conferenza internazionale Lgbtq+ "Safe to be me" si sarebbe dovuta svolgere a Londra, per tre giorni, la prossima estate. Invece è stata cancellata
Terapie di conversione vietate ma solo per l'orientamento sessuale
La Bbc racconta di diverse ore di colloqui nel tentativo di salvare la conferenza, ma alla fine gli organizzatori si sono detti impossibilitati a portarla avanti visto che la maggior parte delle associazioni coinvolte si sono ritirate. Queste ultime infatti hanno firmato una lettera aperta scritta dal movimento Stonewall, in cui si diceva che non avrebbero dato il loro sostegno all'evento se Boris Johnson non avesse incluso le Q nel bando approvato dai legislatori. Già martedì scorso il principale rappresentante del governo per il business LGBT+ (un ruolo simbolico, creato in vista della conferenza, con una carica di almeno 18 mesi) si è dimesso proprio a causa dell'esclusione delle persone transgender da qualsiasi divieto di terapia di conversione, che si applicherebbe invece solo all'orientamento sessuale e non all'identità di genere.Botta e risposta
In una lettera al primo ministro, il rappresentante Iain Anderson ha spiegato di non aver avuto "altra scelta" che lasciare, ma di averlo fatto con "animo pesante". Alla conferenza, il Anderson era incaricato di mostrare come le imprese britanniche si sono mosse per ridurre la discriminazione sul posto di lavoro e promuovere l'uguaglianza per le persone LGBTQ+. Nella sua missiva si legge infatti: "La fiducia e la convinzione nell'impegno generale del governo per i diritti LGBT + sono state danneggiate. Credo che un piano completo per sostenere le persone LGBT+ affinché possano avere piena partecipazione nella nostra società sia assolutamente necessario". In una dichiarazione successiva, riporta la Bbc, un portavoce del governo lo ha ringraziato per il suo contributo e ha aggiunto che i legislatori stavano considerando la questione delle 'terapia di conversione transgender' in quello che hanno descritto come un settore "giuridicamente complesso".![](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/04/CT01-300x285.jpg)
Il boicottaggio di oltre 100 associazioni alla conferenza internazionale è dovuto all'approvazione di un divieto alle terapie di conversione del governo britannico che riguarda però soltanto l'orientamento sessuale e non l'identità di genere