Italia in recessione sessuale: il 30% delle coppie non ha rapporti e spesso è una scelta

Paolo Antonelli, psicologo e sessuologo, spiega che le coppie bianche non sono una novità in Italia. Stress, impegni, disfunzioni o scelte consensuali sono alcune delle cause. Affrontare eventuali problemi con un professionista e riconoscere che equilibrio e reciprocità sono fondamentali

di MARGHERITA AMBROGETTI DAMIANI -
16 giugno 2024
Image by freepik

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E se vi dicessimo che, oltre a quella economica, in Italia sta dilagando anche la recessione sessuale? Avete letto bene: da Nord a Sud, le coppie cosiddette “bianche” sono il 30% e il dato pare essere in continuo aumento. Stando ai numeri, 3 coppie su 10 dichiarano di non avere rapporti sessuali. Una questione di cui molti fanno fatica a parlare, ma che, a giudicare dalla risonanza mediatica data alla questione negli ultimi tempi, pare allargarsi a macchia d’olio, denotando una dinamica sociale quantomeno da attenzionare. A quanto dicono gli esperti, una relazione può dirsi bianca (o asessuata) se il sesso avviene meno di 10 volte all’anno. Indagare sulle cause di una deriva tanto silenziosa quanto comune rischia di apparire un esercizio complesso. Lavoro, stress, impegni, genitorialità, problemi di salute possono essere alcuni dei motivi da considerare, ma non sono i soli. Per provare a capirci qualcosa in più e a fare luce su un fenomeno tanto curioso quanto attuale, ne abbiamo parlato con Paolo Antonelli, psicologo e sessuologo.

Lo psicologo, psicoterapeuta e sessuologo Paolo Antonelli
Lo psicologo, psicoterapeuta e sessuologo Paolo Antonelli

Il primo aspetto di cui tenere conto, nell’opinione dell’esperto, riguarda il fatto che le coppie asessuate non sono una novità. “Negli ultimi anni - ha spiegato Antonelli - è cresciuto notevolmente l’interesse nei confronti delle coppie bianche. Sono molti gli studi e gli approfondimenti che mirano a comprenderne le cause e le dinamiche. Affermare però che, rispetto al passato, oggi le coppie bianche siano in crescita non è del tutto veritiero. Molto più corretto è dire invece che, finalmente, quello delle coppie bianche si è trasformato in un fenomeno che si affronta e si cerca di capire.” Consapevolezza e conoscenza delle tematiche relative alla sfera sessuale, secondo Antonelli, hanno portato a una maggiore attenzione nei confronti di un meccanismo noto e non necessariamente dai tratti negativi.

Le possibili cause

Sul fronte delle cause, lo psicologo e sessuologo lascia spazio a molte ipotesi: “Una coppia può essere bianca perché entrambi i componenti lo decidono di comune accordo e liberamente, o perché esistono problematiche e disfunzioni che, come conseguenza, portano la coppia a stare alla larga dal sesso. Nel secondo caso, è fondamentale approcciarsi a un percorso attraverso il quale affrontare il problema. Nel primo, non esistono ragioni di cui preoccuparsi.”

Sempre più coppie decidono di non avere rapporti sessuali

Un aspetto su cui Antonelli tende a porre l’accento riguarda il fatto che sono sempre di più le coppie che decidono in maniera consensuale di non avere rapporti sessuali - o di averne di natura extraconiugale - per mancanza di attrazione o interesse reciproco. Una fattispecie, nella sua opinione, in cui la coppia bianca non rappresenta uno squilibrio, ma un punto di incontro. Le coppie aperte e le relazioni poliamorose sono solo alcune delle realtà figlie di uno sdoganamento della sessualità che negli ultimi anni ha trovato spazio nella nostra società, generando dinamiche sociali e relazionali nuove. Il problema si pone quando non c’è reciprocità: “Se la coppia bianca - ha spiegato Antonelli - è tale a causa di una disfunzione sessuale o relazionale, la difficoltà deve essere riconosciuta e affrontata con l’aiuto di un professionista. Una soluzione potrebbe essere la programmazione dell’attività sessuale, ma non dobbiamo dimenticare che il sesso deve essere spontaneo e libero. Interpretarlo come una forzatura rischia di rivelarsi un fallimento, a meno che non si tratti di una terapia finalizzata al raggiungimento di un obiettivo stabilito dal terapeuta.”

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Quando diventa un problema

Al centro dell’analisi di Paolo Antonelli c’è il grande tema delle connessioni emotive: quando non ci sono valori in comune, le credenze, gli atteggiamenti e gli assetti culturali sono diversi, è da prevedere un maggior distacco e, quindi, un più alto rischio sul fronte della durata del rapporto di coppia. Anche in questo caso, però, le dinamiche possono essere molte e, dal suo punto di vista, non è detto che la mancanza di rapporti sessuali debba essere considerata la causa di uno squilibrio. “La sessualità - ha chiarito Antonelli - è uno dei pilastri della vita di una coppia, ma non l’unico. Sono molte le aree su cui si può costruire un rapporto di coppia. Di rapporti che non si basano essenzialmente sulla sessualità ne esistono tantissimi. Il problema nasce se uno dei due desidera una sessualità più attiva e l’altro no. Le asimmetrie possono rivelarsi pericolose.” E attenzione a pensare che la faccenda riguardi solo gli over. Ragionando con l’esperto, si evince nitidamente che la mancanza di sesso nelle coppie non è certo legata all’età dei suoi componenti. Recenti studi scientifici dimostrano, infatti, che le coppie bianche sono principalmente formate da persone tra i 18 e i 40 anni.

L’asessualità non è sempre sinonimo di infelicità

La sintesi è presto fatta: una persona che liberamente decide di non avere rapporti sessuali o di averne in maniera ridotta, non essendo particolarmente interessata all’espressione di sé attraverso l’identità sessuale e preferendo basare la propria vita su altre aree di interesse, non è detto che sia infelice. Non a caso, anche in Italia sono nate associazioni di persone asessuali che si riuniscono per conoscersi, riconoscersi e, perché no, per stabilire relazioni basate sui medesimi principi. L’importante - come ha sottolineato più volte lo psicologo e sessuologo Paolo Antonelli - è l’equilibrio. Quando c’è squilibrio, le insoddisfazioni sono naturali e il rischio delle relazioni extraconiugali appare reale.

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Se ne parla poco, si giudica troppo

A questo punto del ragionamento, viene da chiedersi se quello relazionale sia un mondo ancora da indagare in una società in cui si tende sempre di più a marginalizzare la sfera emotiva e quella sentimentale. Parlare di più e meglio di relazioni e sentimenti, imparare a esternare le emozioni, potrebbe rivelarsi salvifico, sia per chi è immerso in un rapporto di coppia problematico che per chi, liberamente, ha deciso di non avere rapporti sessuali, ma si trova costretto a dover fare i conti con etichette sociali e sterili classificazioni. A osservarla neanche troppo dall’esterno, quella in cui siamo inserite e inseriti è un’impalcatura sociale in cui dare a tutto un nome sembra essere la via d’uscita per deresponsabilizzarsi. Il fatto è che, quando di mezzo ci sono le dinamiche interpersonali, dare la colpa a qualcosa o qualcun altro da noi appare un mezzuccio poco astuto. Molto più utile, invece, sarebbe capire cosa sta accadendo agli ingranaggi che tengono unite - o separano - le persone. 

Affinità elettive, metà di mele ormai sempre più ridotte al torsolo, colpi di fulmine, fuochi di paglia, grandi amori, relazioni tormentate: nell’Italia degli anni ‘20 del Duemila abbiamo smesso di parlarne, dalla cinematografia alla letteratura, lasciando spazio a un realismo capace solo di raccontare ciò che si vede. Lo psicologo e sessuologo Paolo Antonelli ci invita a fare l’esatto opposto, cercando di osservare al di là di ciò che i media fanno sembrare. Un esercizio difficile, ma utilissimo. Per tutti e per ciascuno.