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Home » Attualità » La lettera di Achille Lauro all’eterna Loredana Bertè: l’uomo incapace di chiedere scusa

La lettera di Achille Lauro all’eterna Loredana Bertè: l’uomo incapace di chiedere scusa

Standing ovation per la coppia che ha cantato "Sei bellissima" tra i brani più famosi della 71enne. Al termine il rapper le regala un mazzo di rose rosse e una dedica "per l'immensa donna e artista"

Marianna Grazi
4 Febbraio 2022
Italian singers Achille Lauro (R) and Loredana Berte' perform on stage at the Ariston theatre during the 72nd Sanremo Italian Song Festival, Sanremo, Italy, 04 February 2022. The music festival runs from 01 to 05 February 2022.  ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Italian singers Achille Lauro (R) and Loredana Berte' perform on stage at the Ariston theatre during the 72nd Sanremo Italian Song Festival, Sanremo, Italy, 04 February 2022. The music festival runs from 01 to 05 February 2022. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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Loredana Bertè e Achille Lauro a Sanremo durante la serata cover

Nella serata delle cover a Sanremo 2022 Achille Lauro si esibisce con un eterna e sempre piena di grinta e vitalità Loredana Bertè in Sei bellissima, uno dei pezzi più famosi dell’interprete. Dopo l’Harlem Gospel Choir in Domenica, brano in gara tra i 25 concorrenti che si sfidano per la vittoria della 72esima edizione del festival della canzone italiana, il cantautore e rapper 31 sceglie l’icona rock della musica del Belpaese per accompagnarla in quel brano cardine del panorama artistico italiano. Uscito nel lontano 1975 Sei bellissima ancora oggi scuote le coscienze, raccontando un amore travagliato in cui la donna ripensa al suo uomo, da cui si sentiva protetta e poi vittima dei suoi cambi d’umore, insicura: “Per lui ero solo un pagliaccio E poi mi diceva sempre Non vali che un po’ più di niente. Io mi vestivo di ricordi Per affrontare il presente”. Un testo quantomai attuale e ancora vivo nella coscienza di tante, troppe donne anche oggi, tanto che l’esibizione dei due artisti infiamma il pubblico dell’Ariston, che sulle note finali della musica regala loro una standing ovation.

La lettera

Loredana Berté e Achille Lauro cantano “Sei Bellissima”

Dopo il lungo applauso, come in una dichiarazione d’amore, Achille Lauro si inginocchia per rendere omaggio a Loredana Bertè, e lo fa in un modo speciale e del tutto inatteso. Un mazzo di rose rosse e poche righe ma significative, un biglietto che l’artista consegna al direttore artistico Amadeus dicendo: “Per l’immensa artista a incredibile donna che è Loredana, mi sono permesso di scrivere un biglietto che forse sono le parole che tutti avremmo dovuto dirle da tempo“. Ecco il testo della lettera:

“Che strano Uomo sono io, incapace di chiedere scusa,
Perché confonde il perdono con la vergogna.
Che strano Uomo sono io, che ti chiama pagliaccio
Perché pensa di dover combattere ciò che non riesce a raggiungere.
Che strano Uomo sono io, Capace solo di dire “sei bellissima”.
Perché ancora ha paura di riconoscere il tuo valore.
Stasera, ‘per i tuoi occhi ancora’, Chiedo scusa e vado via”.

Usa le parole del brano, ma questa volta dal punto di vista maschile, chiedendo scusa (‘Che strano Uomo sono io, incapace di chiedere scusa’) a Loredana ma anche a tutte le donne, simbolicamente. A tutte coloro che, omaggiate dai complimenti, sono schiave di uomini incapaci di riconoscere il loro vero valore, incapaci di aprirsi alle emozioni, al perdono, ma invece capaci di arroccarsi su giudizi (‘Che strano Uomo sono io, che ti chiama pagliaccio’) per non ammetter la propria fragilità davanti all’immenso amore e all’infinita forza di vita. Alle donne, insomma.

La risposta di Loredana Berté

“La tua lettera mi ha davvero commossa, sei un’anima sensibile” scrive Loredana Bertè su Twitter rispondendo alla lettera che Achille Lauro le ha dedicato alla fine dell’esibizione di Sei bellissima sul palco dell’Ariston. “Questo ricordo – aggiunge Bertè – lo porterò per sempre con me”.

 

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Loredana Bertè e Achille Lauro a Sanremo durante la serata cover
Nella serata delle cover a Sanremo 2022 Achille Lauro si esibisce con un eterna e sempre piena di grinta e vitalità Loredana Bertè in Sei bellissima, uno dei pezzi più famosi dell’interprete. Dopo l’Harlem Gospel Choir in Domenica, brano in gara tra i 25 concorrenti che si sfidano per la vittoria della 72esima edizione del festival della canzone italiana, il cantautore e rapper 31 sceglie l'icona rock della musica del Belpaese per accompagnarla in quel brano cardine del panorama artistico italiano. Uscito nel lontano 1975 Sei bellissima ancora oggi scuote le coscienze, raccontando un amore travagliato in cui la donna ripensa al suo uomo, da cui si sentiva protetta e poi vittima dei suoi cambi d'umore, insicura: "Per lui ero solo un pagliaccio E poi mi diceva sempre Non vali che un po' più di niente. Io mi vestivo di ricordi Per affrontare il presente". Un testo quantomai attuale e ancora vivo nella coscienza di tante, troppe donne anche oggi, tanto che l'esibizione dei due artisti infiamma il pubblico dell'Ariston, che sulle note finali della musica regala loro una standing ovation.

La lettera

Loredana Berté e Achille Lauro cantano "Sei Bellissima"
Dopo il lungo applauso, come in una dichiarazione d'amore, Achille Lauro si inginocchia per rendere omaggio a Loredana Bertè, e lo fa in un modo speciale e del tutto inatteso. Un mazzo di rose rosse e poche righe ma significative, un biglietto che l'artista consegna al direttore artistico Amadeus dicendo: "Per l'immensa artista a incredibile donna che è Loredana, mi sono permesso di scrivere un biglietto che forse sono le parole che tutti avremmo dovuto dirle da tempo". Ecco il testo della lettera: "Che strano Uomo sono io, incapace di chiedere scusa, Perché confonde il perdono con la vergogna. Che strano Uomo sono io, che ti chiama pagliaccio Perché pensa di dover combattere ciò che non riesce a raggiungere. Che strano Uomo sono io, Capace solo di dire “sei bellissima”. Perché ancora ha paura di riconoscere il tuo valore. Stasera, 'per i tuoi occhi ancora', Chiedo scusa e vado via". Usa le parole del brano, ma questa volta dal punto di vista maschile, chiedendo scusa ('Che strano Uomo sono io, incapace di chiedere scusa') a Loredana ma anche a tutte le donne, simbolicamente. A tutte coloro che, omaggiate dai complimenti, sono schiave di uomini incapaci di riconoscere il loro vero valore, incapaci di aprirsi alle emozioni, al perdono, ma invece capaci di arroccarsi su giudizi ('Che strano Uomo sono io, che ti chiama pagliaccio') per non ammetter la propria fragilità davanti all'immenso amore e all'infinita forza di vita. Alle donne, insomma.

La risposta di Loredana Berté

"La tua lettera mi ha davvero commossa, sei un'anima sensibile" scrive Loredana Bertè su Twitter rispondendo alla lettera che Achille Lauro le ha dedicato alla fine dell'esibizione di Sei bellissima sul palco dell'Ariston. "Questo ricordo – aggiunge Bertè – lo porterò per sempre con me".  
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