Lina Attalah ha lo sguardo gentile e deciso di chi non teme niente: due grandi occhi marroni, capelli neri cortissimi e piercing al naso. In volto le si leggono tutte le battaglie affrontate: Lina è una giornalista e attivista egiziana, co-fondatrice e direttrice di Mada Masr, una delle uniche fonti di informazione indipendente in Egitto. L'abbiamo incontrata durante la rassegna "Piazze inquiete" in corso alla Fondazione Feltrinelli di Milano.
"Mi piace sempre trovare delle opportunità nelle situazioni più difficili. Fare giornalismo dove il giornalismo libero non è praticamente ammesso ne mostra il valore più chiaro": è così che Attalah inizia a raccontarci cosa significhi fare informazione e inchieste in un Paese in cui il governo del presidente al-Sisi reprime la stampa indipendente. "È fondamentalmente un'opportunità per vedere il valore del giornalismo libero e un'opportunità per insistere su di esso nonostante tutti gli ostacoli".Visualizza questo post su Instagram
Chi è Lina Attalah
E di ostacoli, la 40enne, ne ha affrontati parecchi durante il suo percorso. Dopo gli studi tra Duino, Comune in provincia di Trieste, e l'università americana del Cairo, Attalah finisce subito in prima linea a raccontare il conflitto del Darfur per conto della BBC.
Nel 2011 segue le proteste scoppiate durante il periodo della Primavera araba in Siria e in Egitto, dove è fra i giornalisti picchiati dalle forze di sicurezza durante gli scontri con i manifestanti. La sua attività giornalistica resistente all'oppressione e alla censura l'ha portata all'arresto per ben due volte per poi essere rilasciata dopo poche ore.