“Così umiliate le persone trans”: Cathy La Torre sulle liste elettorali divise per genere

La legale e attivista torna sul tema, dopo la bocciatura della proposta che chiedeva una divisione in ordine alfabetico: “Bastava così poco per un cambiamento che per migliaia di persone significa tanto”

di CHIARA CARAVELLI -
15 marzo 2024
Cathy La Torre, attivista e avvocata

Cathy La Torre, attivista e avvocata

Le liste elettorali dovranno rimanere divise tra maschi e femmine. Nessuna novità, quindi, rispetto al 1946. Considerando che ci sono 78 anni di mezzo per arrivare ai giorni nostri, si può dire che, nonostante il tempo, non sia cambiato assolutamente niente. Un registro elettorale rosa per le donne e azzurro per gli uomini.

A intervenire sul tema è l’avvocata e attivista Cathy La Torre che, attraverso un post sulla sua pagina Instagram, denuncia questa forma di discriminazione: “C’è una legge – scrive – del 1947 mai abrogata che stabilisce che nelle liste elettorali la donna sia identificata anche con il cognome del marito. Perciò accanto al cognome di una donna sposata e persino di una donna divorziata c’è il cognome del marito (o dell’ex marito). Le file divise in uomini e donne umiliano migliaia di persone trans costrette a stare in una fila diversa dal loro genere vissuto e dunque costrette a far sapere a tutti i presenti che sono persone trans”.

La legale, tra le più attive nella battaglia per il riconoscimento dei diritti alle persone Lgbtqia+, aveva già denunciato la divisione tra maschi e femmine alle elezioni politiche del 2022 quando raccontò sui social la sua esperienza al seggio: “Sono appena uscita dal seggio – così aveva raccontato la vicenda – e sono davvero molto scossa: dopo aver chiesto che venisse messo a verbale che la suddivisione in liste uomini/donne è lesiva della privacy e della dignità delle persone transgender perché le costringe a fare un coming out, a raccontare a tutti quelli che sono al seggio che sono persone in transizione di genere, uno scrutatore ha chiamato le forze dell'ordine. Queste sono state impeccabili: hanno garantito che io potessi mettere a verbale tutto quanto così come sono state impeccabili la presidente del seggio e gli altri scrutatori. Ma quello scrutatore mi ha diffamata davanti a tutti urlandomi ‘pazza’. E questo perché? Perché io volevo esercitare il mio diritto di mettere a verbale quanto previsto dalla legge, cioè una ingiustizia”.

Liste elettorali divise per genere

I registri degli elettori, azzurro quello maschile e rosa quello femminile
I registri degli elettori, azzurro quello maschile e rosa quello femminile

La divisione delle liste elettorali in maschi e femmine è senza dubbio discriminatoria perché mette in difficoltà sia le persone che hanno iniziato un percorso di transizione e non hanno i documenti aggiornati, sia le persone che invece lo hanno concluso e che, in molti casi, sono state accusate di essere nelle fila sbagliata. Non solo, discrimina anche coloro che rifiutano una concezione binaria del genere e quindi non si riconoscono né in quello maschile né in quello femminile.

La Torre ha anche parlato di come l’emendamento proposto dalle opposizioni con una divisione delle liste in base all’ordine alfabetico e non al genere, sia stato bocciato. “Per quelli che mi diranno – continua le legale – che si tratta di ‘inezie’ io rispondo che sentirsi umiliati non è mai un’inezia. Dover mostrare a perfetti estranei di essere persone trans, quindi fare un coming out forzato non è un’inezia. Rinunciare ad andare a votare per evitare tutto ciò non è un’inezia. Bastava così poco per un cambiamento che per migliaia di persone trans significa tanto. E invece no: le liste elettorali devono rimanere divise in maschi e femmine. Perché tanto si sa, sono sempre tutte inezie di noi fissati coi diritti, nel frattempo l’economia prospera, abbiamo tutti un lavoro, il governo si è occupato solo di cose fondamentali e importanti e questo è il Paese delle meraviglie”.