Stop triptorelina Careggi? “No, solo un rallentamento"

Dopo il centro stesso, anche il Movimento identità trans smentisce la notizia di uno stop al farmaco bloccante della pubertà all’ospedale fiorentino: "Le prescrizioni vanno avanti. Dal Governo una campagna ideologica"

di ELENA MAGAGNOLI
13 maggio 2024
La portavoce del Movimento identità trans (MIT), Roberta Parigiani

La portavoce del Movimento identità trans (MIT), Roberta Parigiani

A Careggi prosegue, pur con qualche ritardo, la prescrizione della triptorelina per vecchi e nuovi pazienti. L’ospedale aveva già smentito la notizia di un presunto stop alla somministrazione del farmaco pubblicata da alcuni giornali e rilanciata con toni entusiastici dall’associazione Pro Vita. Nessuna interruzione per le attività del centro fiorentino specializzato per l’incongruenza e la disforia di genere, ma soltanto qualche normale rallentamento.

Lo conferma la portavoce del Movimento identità trans (MIT), Roberta Parigiani: "Le notizie riportate si limitano a manipolare un’intervista ad alcune mamme di Genderlens (associazione di famiglie con figli transgender) che rappresentavano soltanto le proprie preoccupazioni riguardo alla prosecuzione del servizio. La triptorelina continua e continuerà a essere erogata. La verità è che c’è stato un rallentamento dovuto al fatto che il comitato medico interno a Careggi non ha avuto modo di riunirsi in considerazione dell’ispezione ministeriale".

La relazione del ministero della Salute all’esito dell’ispezione (avvenuta tra il 23 e il 24 gennaio all’interno della struttura) ha richiesto all’ospedale undici "azioni di miglioramento" per adeguarsi alle procedure individuate dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) nel 2019. Una serie di azioni correttive, tra cui una programmazione congrua del percorso psicoterapeutico e l’assunzione di un neuropsichiatra infantile. Nessuna preclusione all’uso del farmaco che blocca la pubertà, dunque, semmai un potenziamento del servizio.

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Quello che è emerso dalla relazione ministeriale, secondo Parigiani, è che il Governo stia "perseguendo una campagna ideologica, perché le raccomandazioni esordiscono prendendo atto del fatto che il parere di Aifa è scritto in modo poco chiaro e suscettibile di interpretazioni diverse". Quanto alle nuove prese in carico, "sono slittate in avanti di qualche giorno a causa delle ovvie contingenze. Alcune nuove prescrizioni avrebbero dovuto essere fatte la settimana scorsa, ma sono passate a questa settimana. È importante saperlo perché per alcune persone i bloccanti sono un’ancora di salvezza".

Nel frattempo la Procura di Firenze ha aperto un’inchiesta sulla base di due esposti presentati da Annamaria Bernardini de Pace. "Che senso ha interrompere la pubertà, quindi eliminare tutti gli ormoni di alcuni ragazzi, perché decidano in quel momento, senza ormoni, se vogliono essere maschio o femmina?", riferisce l’avvocata. L’ipotesi di reato, secondo de Pace, sarebbe quello di lesioni gravi a danno di minori. Alla Camera proseguono i lavori della commissione Affari sociali sulla definizione delle linee guida in materia di disforia di genere. Prevista per oggi l’audizione del nuovo presidente dell’Aifa, Robert Nisticò.