Taranto, la mamma del neonato abbandonato chiede di riconoscerlo

La ragazza, 23enne georgiana che fa la badante in casa di un'anziana, ha partorito nel bagno di questa e sabato scorso ha lasciato il figlio vicino ai cassonetti per paura di perdere il lavoro

di MARIANNA GRAZI -
17 agosto 2023
neonato abbandonato

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La mamma di Lorenzo ora vuole riconoscerlo. La donna, georgiana di 23 anni, che nei giorni scorsi ha abbandonato il figlio partorito poche ore prima accanto ai cassonetti di via Pisanelli, a Taranto, ha manifestato l'intenzione di riconoscere il neonato, che si trova al Santissima Annunziata. La giovane donna è ricoverata nel reparto di ginecologia dello stesso ospedale e il 16 agosto è stata ascoltata dal personale sanitario e dagli agenti di polizia, su disposizione della Procura minorile che ha preso atto di quanto dichiarato spiegandole che sull'affidamento del bimbo andranno fatte delle valutazioni.
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Il bimbo, a cui il personale dell'Utin ha dato il nome di Lorenzo, pesa 3 chili e sta bene

Un ravvedimento quasi immediato, il suo, che sin dai primi giorni ha manifestato la volontà di vedere il figlio. Segno che quell'abbandono, dettato dal timore, non era altro che un gesto disperato di una donna che non sapeva come andare avanti, come mantenerlo e come fare per continuare a lavorare con un neonato di cui occuparsi e nessuno a cui affidarlo nel nostro Paese.

Il parto e la scelta di abbandonarlo

Nel pomeriggio di venerdì 11 agosto, la 23enne aveva partorito il bambino nel bagno della casa in cui lavora come assistente domestica (unico lavoro che era riuscita a trovare grazie alla cooperativa a cui si era affidata dopo l'arrivo nel nostro Paese), recidendo poi da sola il cordone ombelicale e gettando la placenta nella spazzatura. La mattina seguente aveva lasciato il piccolo in una busta rigida della spesa, avvolto in una copertina, con accanto un cambio di vestitini e un peluche, vicino ai bidoni per la raccolta differenziata e si era allontanata.
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La polizia a Taranto mentre ispezionava la zona dove è stato trovato il bimbo abbandonato

A scoprire il piccolo era stata una donna che portava a passeggio i suoi cani, attirata dai vagiti del neonato, che aveva immediatamente chiamato i soccorsi. Una volta condotto in ospedale con un'ambulanza del 118, già dopo i primi accertamenti, era risultato che il piccolo stava bene ed era appunto venuto al mondo da pochissimo. Erano stati medici e infermieri dell'Utin a dargli il nome Lorenzo e a prendersi cura di lui, mentre gli agenti concentravano le ricerche sulla sua mamma, probabilmente bisognosa di assistenza visto il parto di poche ore prima.

La mamma, 23enne badante georgiana

La badante di nazionalità georgiana era stata infatti rintracciata qualche ora dopo dalla Polizia, che aveva controllato le immagini delle telecamere di videosorveglianza nella zona dove era stato ritrovato il piccolo. Per il caso si era immediatamente messa in moto l'ambasciata della Georgia in Italia. Apparsa fin da subito fragile e disorientata da quanto appreso era da poco tempo giunta a Taranto, ha un compagno della stessa nazionalità, giovane anch'egli, e pare che risieda nella stessa zona dove il piccino è stato trovato da una donna che portava a spasso il cane. La Squadra Mobile di Taranto, una volta scoperta la sua identità, è andata a casa della giovanissima donna, dove gli agenti l'hanno prelevata nel tardo pomeriggio di domenica e trasportata in ospedale per i controlli medici.
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È stata una donna che portava a spasso i cani a trovare, sabato 12 agosto, un neonato abbandonato in un sacco di tela vicino a un cassonetto

Qui è stata ricoverata nel reparto di ginecologia, perché necessitava di cure (ha anche rischiato l'emorragia dopo il parto). La 24enne, assistita dall'avvocato Francesco Zinzi, è indagata per abbandono di minore aggravato. Probabilmente non era nemmeno a conoscenza delle norme italiane che, da tempo, permettono di partorire in ospedale in assoluta libertà e sicurezza, così come ignorava che uno degli accessi del Santissima Annunziata è munito da anni della cosiddetta "culla della vita" dove i neonati possono essere lasciati. Per alcune ore, quel pomeriggio, era emersa un'altra versione. Che la giovane, in mattinata, fosse andata nell'altra struttura della città, al Moscati, nel rione Paolo VI, molto distante dal centro, per un controllo medico dileguandosi in tutta fretta. Ma poi si è chiarito che si trattava in realtà di un'altra donna, italiana, residente pare nello stesso quartiere Paolo VI. Lorenzo, che pesa circa 3 chili e sta bene, è stato dato alla luce a termine, come hanno spiegato i medici, ed è costantemente monitorato nei suoi parametri vitali. A sostegno del neonato, è scattata una gara di solidarietà e il sindaco Rinaldo Melucci ha attivato un iban per le donazioni al piccolo.

La richiesta di riconoscimento

A quanto si è appreso, dovrebbe depositare l'istanza per il riconoscimento della maternità nelle prossime ore e comunque prima che scadano i 10 giorni previsti dalla legge. La ragazza, una volta superato lo shock del parto, ha capito che l'abbandono non era la scelta giusta: un pentimento umano che, se le cose andranno per il meglio, non rimarrà nemmeno nei ricordi di mamma e figlio. La stessa ha detto che separarsi dal bambino, con cui è rimasta dal momento del parto in casa della signora anziana da cui lavora fino all'alba del giorno dopo, è stato un gesto di smarrimento e di disorientamento dettato dalla paura di perdere il lavoro di badante. Già madre di un bambino di 5 anni rimasto nel suo Paese d'origine, la donna ha confessato questo suo timore agli investigatori in ospedale. La decisione finale sull'eventuale affidamento, tuttavia, spetta alla Procura della Repubblica del Tribunale dei Minori di Taranto. Mercoledì mattina la sostituto procuratore del Tribunale dei minori di Taranto, Stefania Ferreri Caputi, ha voluto parlare con la giovane donna dopo che, con il difensore, ha temporaneamente lasciato il reparto dove è ricoverata ed è andata nell'ufficio del nosocomio dove avvengono i riconoscimenti dei neonati.