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Home » Attualità » Maternità surrogata, cos’è e perché potrebbe diventare un “reato universale”

Maternità surrogata, cos’è e perché potrebbe diventare un “reato universale”

La Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base della legge che propone di perseguire la surrogazione di maternità anche all'estero. Le pene sono la reclusione fino a 2 anni e una multa fino a 1 milione di euro

Remy Morandi
21 Aprile 2022
maternità surrogata

maternità surrogata

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Cos’è la maternità surrogata è la domanda che in molti si stanno ponendo in queste ore, dopo che la Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base della legge che propone di perseguire la surrogazione di maternità (anche chiamata più comunemente ma in senso dispregiativo “utero in affitto“) come reato universale. Prima di rispondere però alla domanda è necessario cercare di capire che cos’è successo oggi in Commissione e che cosa prevede il testo base della legge, in base al quale, se il provvedimento dovesse diventare definitivo, in Italia potranno essere processate tutte quelle persone che si recano all’estero per concepire un figlio grazie alla gestazione di terzi.

La maternità surrogata potrebbe diventare un reato universale. La Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base della legge che propone di perseguire la surrogazione di maternità anche all’estero

Maternità surrogata come reato universale, cosa prevede il testo base

La Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base della legge che propone di perseguire la maternità surrogata come reato universale, anche se commessa all’estero. In commissione sono state presentate due proposte di legge molto simili, una di Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia, e una a prima firma di Mara Carfagna, ministra (Forza Italia) per il Sud e la coesione territoriale. Come testo base è stato adottato quello di Giorgia Meloni e nei prossimi giorni verrà fissato il termine per gli emendamenti. A votare con Fratelli d’Italia sono stati Forza Italia, Lega e Coraggio Italia e parte del gruppo Misto. Contrari invece Pd e M5s.

La legislazione italiana già vieta la pratica della maternità surrogata, riconosciuta e definita come reato dalla legge 40 del 2004 sulle Norme in materia di procreazione medicalmente assistita. Le pene sono la reclusione da 3 mesi fino a 2 anni e con una multa da 600.000 euro fino a 1 milione di euro. Il nuovo testo presentato da Giorgia Meloni aggiunge semplicemente il fatto che “le pene si applicano anche se il fatto è commesso all’estero“. Mentre nel testo a prima firma di Mara Carfagna è previsto che la legge possa perseguire chi commette il reato all’estero, purché si tratti di un cittadino italiano.

L’Italia già vieta la pratica della maternità surrogata, definita come reato dalla legge 40 del 2004 sulle Norme in materia di procreazione medicalmente assistita

Reato universale, che cosa significa

“Reato universale” è un concetto che viene applicato a crimini ritenuti particolarmente gravi. Se dovesse diventare definitivo il provvedimento, la barriera dei confini nazionali potrà essere superata dalla legislazione italiana. Lo Stato dunque potrà rivendicare la possibilità di perseguire reati e persone a prescindere dal luogo in cui si sono verificati i fatti.

Ha espresso soddisfazione la relatrice Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Giustizia: “Il centrodestra compatto incassa la sua prima vittoria nella battaglia per la proposta di legge sulla maternità surrogata. La commissione Giustizia ha votato infatti per la Proposta di legge Meloni come testo base in materia di utero in affitto. A favore si sono espressi Forza Italia, Lega, Coraggio Italia e parte del gruppo Misto. Resta abbinata anche la Pdl Carfagna, e ci aspettiamo ovviamente l’arrivo di emendamenti soppressivi, ma siamo molto soddisfatti di questo ulteriore passo avanti nella direzione di combattere il fenomeno dell’utero in affitto e ringrazio tutti i colleghi di centrodestra”.

“La gravidanza non è una merce”, ha ricordato Mara Carfagna che ha sottolineato come la decisione presa oggi in commissione sia “un passo avanti nella tutela della dignità delle donne e dei diritti inderogabili dell’essere umano. A chi dice che questa norma è discriminatoria verso la comunità Lgbt – ha dichiarato la ministra – ricordo che la gravidanza non è una merce e i corpi delle donne, come quelli di chiunque altro, non sono oggetti di libero utilizzo: chiunque li riduca a tali, omosessuale o eterosessuale che sia, deve sapere che la legge italiana lo sanzionerà, ovunque abbia commesso il suo reato”.

La mappa mondiale degli Stati dove è consentita e vietata la maternità surrogata (Infografica Ansa / Centimetri)

Maternità surrogata, cos’è

La maternità surrogata è una forma di procreazione assistita. In sostanza, una donna viene fecondata, in modo naturale o con l’impianto dell’ovulo, e accoglie nel suo grembo il nascituro con l’accordo di consegnarlo alla persona o alla coppia che aveva commissionato l’incarico e che così riceve un figlio. La surrogazione di maternità, in particolare, si ha quando una donna si presta a portare a termine un’intera gravidanza fino al parto, accogliendo un embrione generato su iniziativa di single o di coppie, normalmente incapaci di generare o concepire un bambino. Esistono due tipi di surrogazione di maternità: quella “altruistica” e quella “retribuita“. Nel primo caso la Gestazione per Altri (GPA) avviene senza un compenso pecunario, nel secondo caso è invece previsto. In Russia e in Ucraina, una delle mete più frequenti delle coppie o delle persone che ricorrono alla maternità surrogata, esistono leggi che regolano sia la GPA altruistica che quella retribuita. Negli Stati membri dell’Unione europea dove la pratica è legale, come l’Olanda, la Repubblica Ceca, la Romania, non è previsto e permesso un contributo pecunario alla gestante.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

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  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

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  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Cos'è la maternità surrogata è la domanda che in molti si stanno ponendo in queste ore, dopo che la Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base della legge che propone di perseguire la surrogazione di maternità (anche chiamata più comunemente ma in senso dispregiativo "utero in affitto") come reato universale. Prima di rispondere però alla domanda è necessario cercare di capire che cos'è successo oggi in Commissione e che cosa prevede il testo base della legge, in base al quale, se il provvedimento dovesse diventare definitivo, in Italia potranno essere processate tutte quelle persone che si recano all'estero per concepire un figlio grazie alla gestazione di terzi.
La maternità surrogata potrebbe diventare un reato universale. La Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base della legge che propone di perseguire la surrogazione di maternità anche all'estero

Maternità surrogata come reato universale, cosa prevede il testo base

La Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base della legge che propone di perseguire la maternità surrogata come reato universale, anche se commessa all'estero. In commissione sono state presentate due proposte di legge molto simili, una di Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d'Italia, e una a prima firma di Mara Carfagna, ministra (Forza Italia) per il Sud e la coesione territoriale. Come testo base è stato adottato quello di Giorgia Meloni e nei prossimi giorni verrà fissato il termine per gli emendamenti. A votare con Fratelli d'Italia sono stati Forza Italia, Lega e Coraggio Italia e parte del gruppo Misto. Contrari invece Pd e M5s. La legislazione italiana già vieta la pratica della maternità surrogata, riconosciuta e definita come reato dalla legge 40 del 2004 sulle Norme in materia di procreazione medicalmente assistita. Le pene sono la reclusione da 3 mesi fino a 2 anni e con una multa da 600.000 euro fino a 1 milione di euro. Il nuovo testo presentato da Giorgia Meloni aggiunge semplicemente il fatto che "le pene si applicano anche se il fatto è commesso all'estero". Mentre nel testo a prima firma di Mara Carfagna è previsto che la legge possa perseguire chi commette il reato all'estero, purché si tratti di un cittadino italiano.
L'Italia già vieta la pratica della maternità surrogata, definita come reato dalla legge 40 del 2004 sulle Norme in materia di procreazione medicalmente assistita

Reato universale, che cosa significa

"Reato universale" è un concetto che viene applicato a crimini ritenuti particolarmente gravi. Se dovesse diventare definitivo il provvedimento, la barriera dei confini nazionali potrà essere superata dalla legislazione italiana. Lo Stato dunque potrà rivendicare la possibilità di perseguire reati e persone a prescindere dal luogo in cui si sono verificati i fatti. Ha espresso soddisfazione la relatrice Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Giustizia: "Il centrodestra compatto incassa la sua prima vittoria nella battaglia per la proposta di legge sulla maternità surrogata. La commissione Giustizia ha votato infatti per la Proposta di legge Meloni come testo base in materia di utero in affitto. A favore si sono espressi Forza Italia, Lega, Coraggio Italia e parte del gruppo Misto. Resta abbinata anche la Pdl Carfagna, e ci aspettiamo ovviamente l'arrivo di emendamenti soppressivi, ma siamo molto soddisfatti di questo ulteriore passo avanti nella direzione di combattere il fenomeno dell'utero in affitto e ringrazio tutti i colleghi di centrodestra". "La gravidanza non è una merce", ha ricordato Mara Carfagna che ha sottolineato come la decisione presa oggi in commissione sia "un passo avanti nella tutela della dignità delle donne e dei diritti inderogabili dell'essere umano. A chi dice che questa norma è discriminatoria verso la comunità Lgbt - ha dichiarato la ministra - ricordo che la gravidanza non è una merce e i corpi delle donne, come quelli di chiunque altro, non sono oggetti di libero utilizzo: chiunque li riduca a tali, omosessuale o eterosessuale che sia, deve sapere che la legge italiana lo sanzionerà, ovunque abbia commesso il suo reato".
La mappa mondiale degli Stati dove è consentita e vietata la maternità surrogata (Infografica Ansa / Centimetri)

Maternità surrogata, cos'è

La maternità surrogata è una forma di procreazione assistita. In sostanza, una donna viene fecondata, in modo naturale o con l'impianto dell'ovulo, e accoglie nel suo grembo il nascituro con l'accordo di consegnarlo alla persona o alla coppia che aveva commissionato l'incarico e che così riceve un figlio. La surrogazione di maternità, in particolare, si ha quando una donna si presta a portare a termine un'intera gravidanza fino al parto, accogliendo un embrione generato su iniziativa di single o di coppie, normalmente incapaci di generare o concepire un bambino. Esistono due tipi di surrogazione di maternità: quella "altruistica" e quella "retribuita". Nel primo caso la Gestazione per Altri (GPA) avviene senza un compenso pecunario, nel secondo caso è invece previsto. In Russia e in Ucraina, una delle mete più frequenti delle coppie o delle persone che ricorrono alla maternità surrogata, esistono leggi che regolano sia la GPA altruistica che quella retribuita. Negli Stati membri dell'Unione europea dove la pratica è legale, come l'Olanda, la Repubblica Ceca, la Romania, non è previsto e permesso un contributo pecunario alla gestante.
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