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Home » Attualità » Messico, bimba si risveglia al suo funerale. Muore poco dopo in ambulanza

Messico, bimba si risveglia al suo funerale. Muore poco dopo in ambulanza

Un caso che mette in evidenza la scarsa qualità dell'assistenza medica messicana. Aperta un'inchiesta

Ilaria Vallerini
27 Agosto 2022
Bimba di 3 anni si risveglia al suo funerale, la corsa in ospedale ma muore poco dopo

La piccola Camila Roxana Martínez: la bimba di 3 anni si risveglia al suo funerale, la corsa in ospedale ma muore poco dopo

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Si è risvegliata al suo funerale. La storia della piccola Camilla ha sconvolto il Messico. La bimba, di soli 3 anni, era stata dichiarata deceduta dai medici, ma nel giorno dell’addio, ha dato segni di vita mentre era nella bara del suo funerale, la piccola è stata trasferita d’urgenza in ospedale, ma  è morta durante il tragitto. Un caso che mette in evidenza la scarsa qualità dell’assistenza medica nelle aree rurali del paese nordamericano.

La storia

Messico, bimba di 3 anni si risveglia al suo funerale e muore poco dopo
Messico, bimba di 3 anni si risveglia al suo funerale e muore poco dopo

Mary Jane Peralta, madre della piccola, ha raccontato di aver portato la figlia da un pediatra nel comune di Villa de Ramos dopo che la bambina ha iniziato a stare male. Il medico ha raccomandato ai genitori di trasferirla in ospedale per essere curata, poiché presentava un quadro di disidratazione. La piccola è stata portata all’ospedale comunitario di base di Salinas de Hidalgo, ma un’ora dopo, i medici l’hanno dimessa.

Non avendo visto alcun miglioramento nella figlia, i genitori hanno deciso di riportare Camila all’ospedale comunitario, dove è stata dichiarata morta. Il certificato elencava nella causa del decesso diarrea acuta, grave disidratazione e shock ipovolemico.

Ore dopo, mentre si svolgeva il funerale della bambina, la terribile scoperta: la madre e la suocera si sono accorte che la piccola muoveva gli occhi e che il vetro della bara si appannava, così hanno chiamato un’infermiera che ha confermato la presenza di segni vitali. Chiamati i soccorsi, la piccola è morta durante il viaggio in ambulanza verso l’ospedale. Il secondo certificato di morte afferma che il decesso è dovuto a “edema cerebrale, insufficienza metabolica e disidratazione”.

Le indagini

La Procura di Stato di San Luis Potosí ha annunciato di aver aperto un’inchiesta per accertare le responsabilità nel caso, in particolare dei medici che hanno curato la piccola Camila Roxana Martínez dichiarata morta due volte in meno di 24 ore. Quasi 10.000 bambini di età inferiore ai cinque anni muoiono ogni anno in America Latina a causa di malattie diarroiche acute, la seconda causa di morte infantile nel mondo.

Disidratazione

La piccola Camila Roxana M:artínez: la bimba di 3 anni si è risvegliata al suo funerale. Vana la corsa in ospedale, la bimba è morta poco dopo

La famiglia ha portato la piccola  da un pediatra, che aveva confermato la disidratazione, raccomandando ai genitori il suo trasferimento all’ospedale comunitario di base di Salinas de Hidalgo, a San Luis Potosí. “L’ho portata in ospedale, sono entrato con lei e le hanno tolto i vestiti, le hanno messo degli asciugamani bagnati per abbassare la febbre e un cardiofrequenzimetro al dito – le parole della madre – . Mi hanno detto di ordinare delle supposte, le hanno somministrate. Dopo un’ora l’hanno consegnata, dicendo che stava bene, quindi le hanno prescritto due bustine di soluzione salina e 30 gocce di paracetamolo”.
Vedendo che la bimba era ancora nelle stesse condizioni, i familiari l’hanno portata da un altro medico privato, che le ha prescritto altre medicine e le ha raccomandato di darle frutta e acqua, cibi che la piccola malata continuava a rifiutare.

Disperata, la famiglia ha deciso di riportarla al Basic Community Hospital di Salinas de Hidalgo dove, secondo sua madre, si sarebbero presi del tempo per assisterla “perché non riuscivano a trovare le sue vene”. Poco tempo dopo, la madre è stata informata della morte della figlia . “Dieci minuti dopo l’hanno data per morta, non hanno nemmeno fatto un elettrocardiogramma. Sono venuti a prendere la mia bambina e l’hanno portata via dicendo: ‘Ecco fatto, lasciala riposare in pace’”.

Stando al racconto di Mendoza la notte gli infermieri e i medici avrebbero messo Camila in una stanza separata, chiusa a chiave dove la mamma non poteva entrare. Il giorno dopo la piccola è stata dichiarata morta per disidratazione. Ora le autorità locali hanno avviato indagini per accertare le responsabilità dei medici che hanno visitato la piccola Camila Roxana Martínez, quando i genitori hanno cercato di curarla.

Due certificati di morte

“Siamo devastati, perché la mia piccina era molto felice, andava d’accordo con tutti”, ha detto la madre a El Universal. Ora la famiglia ha due certificati di morte: uno che dice che la morte è stata per disidratazione e un altro che dice che la causa era un gonfiore del cervello.

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Instagram

  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
Si è risvegliata al suo funerale. La storia della piccola Camilla ha sconvolto il Messico. La bimba, di soli 3 anni, era stata dichiarata deceduta dai medici, ma nel giorno dell'addio, ha dato segni di vita mentre era nella bara del suo funerale, la piccola è stata trasferita d'urgenza in ospedale, ma  è morta durante il tragitto. Un caso che mette in evidenza la scarsa qualità dell'assistenza medica nelle aree rurali del paese nordamericano.

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Le indagini

La Procura di Stato di San Luis Potosí ha annunciato di aver aperto un'inchiesta per accertare le responsabilità nel caso, in particolare dei medici che hanno curato la piccola Camila Roxana Martínez dichiarata morta due volte in meno di 24 ore. Quasi 10.000 bambini di età inferiore ai cinque anni muoiono ogni anno in America Latina a causa di malattie diarroiche acute, la seconda causa di morte infantile nel mondo.

Disidratazione

La piccola Camila Roxana M:artínez: la bimba di 3 anni si è risvegliata al suo funerale. Vana la corsa in ospedale, la bimba è morta poco dopo
La famiglia ha portato la piccola  da un pediatra, che aveva confermato la disidratazione, raccomandando ai genitori il suo trasferimento all’ospedale comunitario di base di Salinas de Hidalgo, a San Luis Potosí. “L’ho portata in ospedale, sono entrato con lei e le hanno tolto i vestiti, le hanno messo degli asciugamani bagnati per abbassare la febbre e un cardiofrequenzimetro al dito - le parole della madre - . Mi hanno detto di ordinare delle supposte, le hanno somministrate. Dopo un’ora l’hanno consegnata, dicendo che stava bene, quindi le hanno prescritto due bustine di soluzione salina e 30 gocce di paracetamolo”. Vedendo che la bimba era ancora nelle stesse condizioni, i familiari l’hanno portata da un altro medico privato, che le ha prescritto altre medicine e le ha raccomandato di darle frutta e acqua, cibi che la piccola malata continuava a rifiutare. Disperata, la famiglia ha deciso di riportarla al Basic Community Hospital di Salinas de Hidalgo dove, secondo sua madre, si sarebbero presi del tempo per assisterla “perché non riuscivano a trovare le sue vene”. Poco tempo dopo, la madre è stata informata della morte della figlia . “Dieci minuti dopo l’hanno data per morta, non hanno nemmeno fatto un elettrocardiogramma. Sono venuti a prendere la mia bambina e l'hanno portata via dicendo: ‘Ecco fatto, lasciala riposare in pace’”. Stando al racconto di Mendoza la notte gli infermieri e i medici avrebbero messo Camila in una stanza separata, chiusa a chiave dove la mamma non poteva entrare. Il giorno dopo la piccola è stata dichiarata morta per disidratazione. Ora le autorità locali hanno avviato indagini per accertare le responsabilità dei medici che hanno visitato la piccola Camila Roxana Martínez, quando i genitori hanno cercato di curarla.

Due certificati di morte

"Siamo devastati, perché la mia piccina era molto felice, andava d'accordo con tutti", ha detto la madre a El Universal. Ora la famiglia ha due certificati di morte: uno che dice che la morte è stata per disidratazione e un altro che dice che la causa era un gonfiore del cervello.

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