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Home » Attualità » Montoro, celebrata la prima unione civile. A che punto siamo sui matrimoni egualitari?

Montoro, celebrata la prima unione civile. A che punto siamo sui matrimoni egualitari?

Quella tra Valentina e Rossella è la prima cerimonia di questo tipo per il piccolo comune in Irpinia. Tra congratulazioni e qualche polemica. Intanto a livello nazionale si discute sull'approvazione dei matrimoni tra coppie omosessuali

Marianna Grazi
30 Maggio 2022
rossella e valentina unione civile

Rossella e Valentina si sono unite civilmente a Montoro (AV) in una cerimonia officiata dal sindaco Girolamo Giaquinto

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“Grazie per aver avuto il coraggio e la capacità di mostrare i vostri sentimenti senza temere la disapprovazione altrui”. Sono le parole che l’assessora alle Pari Opportunità ha rivolto a Rossella e Valentina, le due donne che si sono sposate nel comune di Montoro, in provincia di Avellino, nella prima unione civile locale. La cerimonia è stata celebrata sabato 28 maggio dal primo cittadino del paese irpino, Girolamo Giaquinto, alla presenza di familiari e amici della coppia, visibilmente commossi.

unione civile montoro
Rossella e Valentina con il sindaco di Montoro che ne ha celebrato l’unione civile

Perché la consacrazione di un amore è sempre un momento emozionante, che davanti all’altare – o in questo caso alla scrivania di un sindaco – ci siano un uomo e una donna, due donne o due uomini. L’amore è amore, e non conosce genere. “Alle Unite Civilmente, gli auguri dell’Amministrazione Comunale per un lungo e luminoso percorso di vita insieme” ha scritto in una nota il Comune stesso.

L’amore oltre la disapprovazione

rossella-valentina-unione-civile
Lo scambio delle fedi tra Rossella e Valentina nella prima unione civile celebrata a Montoro, in Irpinia

Nelle foto diffuse sui social dall’amministrazione si vedono i passaggi clou della celebrazione, come lo scambio delle fedi tra le spose. E poi la grande festa una volta conclusa l’unione civile e lo scatto di rito tra l’officiante, il sindaco Girolamo Giaquinto, insieme a Valentina e Rossella. È stato un giorno importante, una tappa storica per il paesini e un piccolo passo verso la modernità, verso la normalizzazione di quel tipo di famiglia che trova nell’opinione pubblica tanti apprezzamenti quanto, ancora, sacche di disapprovazione di chi non riesce ad accettare che due persone dello stesso sesso possano provare sentimenti profondi e reciproci tali e quali a due persone di sesso diverso. Basta leggere i commenti sotto i post del comune in cui si vedono le immagini della cerimonia: tra i tantissimi auguri, le congratulazioni, le parole di sostegno e di gioia per l’unione civile di Rossella e Valentina, spuntano anche le polemiche da parte di alcuni cittadini che, invece di congratularsi o al massimo lasciar correre qualcosa che per loro non è ‘giusta’, hanno invece puntato il dito contro la coppia, colpevole di non rappresentare l’ideale della “famiglia tradizionale”, ovvero “formata da uomo e donna”.

La replica

Polemiche che però sono state subito rispedite al mittente dall’assessora per le Pari opportunità di Montoro, Antonietta Montanera: “Non mi va di prestare attenzione a chi non benedice cotanta bellezza – ha replicato – dei loro ‘insegnamenti’ celati dietro alla libertà d’espressione posso farne sicuramente a meno. Ciò che però desidero fare è estendere gli auguri di un profondo e eterno amore reciproco a queste due meravigliose donne. Rossella e Valentina grazie per la vostra forza! Grazie per aver avuto il coraggio e la capacità di mostrare i vostri sentimenti senza temere la disapprovazione altrui. La città di Montoro ha accolto con fierezza il vostro amore, siate felici”.

Unioni civili e matrimoni egualitari: a che punto siamo?

Matrimonio-egualitari-Italia
Unioni civili e matrimoni egualitari. Ecco le sostanziali differenze

La cerimonia che ha coronato il sogno d’amore di Rossella e Valentina, dicevamo, è stata un’unione civile. Che, per quanto somigli ad un vero e proprio matrimonio, ha le sue importanti differenze. Le unioni civili, legali in Italia dal 2016 dopo l’approvazione della cosiddetta Legge Cirinnà, dal nome della senatrice del Pd che l’aveva proposta, garantiscono alle persone omosessuali che scelgono di ‘sposarsi’ la tutela dal punto di vista legale e alcuni diritti e doveri previsti anche per il matrimoni. Non tutti. Da allora, comunque, sono più di 10.000 coppie in tutta Italia ad aver contratto un’unione di questo genere.

Tuttavia, per quanto questo tipo di istituto rappresenti un passo avanti importante nel riconoscimento dei diritti della comunità Lgbtq+, nel nostro Paese siamo ancora ben lontani dall’essere considerati all’avanguardia sul tema. Intanto perché i matrimoni tra persone dello stesso sesso erano e sono illegali. Vediamo quindi quali sono le differenze – sostanziali – tra le due formule:

  • il matrimonio civile viene celebrato solo tra un uomo e una donna, l’unione civile solo tra persone dello stesso sesso;
  • nel matrimonio sono necessarie le pubblicazioni, nell’unione civile non sono previste;
  • il matrimonio in Italia può essere sia concordatario (con celebrazione in chiesa e poi relativo riconoscimento da parte dello Stato), sia civile, celebrato nel comune scelto dai due coniugi. L’unione civile si può celebrare invece esclusivamente davanti all’ufficiale di Stato Civile e a due testimoni;
  • i diritti dei coniugi nel matrimonio e nell’unione civile sono simili (obbligo di coabitazione, assistenza morale e materiale e di contribuire al bene comune della famiglia) ma ci sono due importanti differenze per quanto riguarda le adozioni dei figli e l’obbligo di fedeltà, che non sono previsti per le coppie dello stesso sesso;
  • per il divorzio le coppie sposate possono richiederlo dopo 6/12 mesi, mentre le coppie unite civilmente possono ricorrervi tramite una dichiarazione all’ufficiale di Stato Civile. Dopo soli tre mesi, la coppia può chiudere l’unione rivolgendosi al tribunale.

Com’è intuibile quella del matrimonio egualitario è una richiesta pressante che le coppie Lgbtq+ e gli attivisti della comunità stanno facendo da tempo alle nostre istituzioni. Anche perché ci troviamo, come spesso accade in questo frangente tematico, ad essere tra gli ultimi Paesi in materia di diritti per le persone dello stesso sesso. Basti pensare che siamo l’unica nazione dell’Europa occidentale a non prevederlo, mentre è valido, ad oggi, in 28 paesi del mondo, tra i quali Spagna, Germania e Malta. Per questo in Senato sono stati presentati, solo negli ultimi mesi, sia una proposta di referendum sia un disegno di legge perché il matrimonio egualitario diventi legale anche in Italia. Staremo a vedere, ma intanto celebriamo l’amore.

 

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
"Grazie per aver avuto il coraggio e la capacità di mostrare i vostri sentimenti senza temere la disapprovazione altrui". Sono le parole che l'assessora alle Pari Opportunità ha rivolto a Rossella e Valentina, le due donne che si sono sposate nel comune di Montoro, in provincia di Avellino, nella prima unione civile locale. La cerimonia è stata celebrata sabato 28 maggio dal primo cittadino del paese irpino, Girolamo Giaquinto, alla presenza di familiari e amici della coppia, visibilmente commossi.
unione civile montoro
Rossella e Valentina con il sindaco di Montoro che ne ha celebrato l'unione civile
Perché la consacrazione di un amore è sempre un momento emozionante, che davanti all'altare – o in questo caso alla scrivania di un sindaco – ci siano un uomo e una donna, due donne o due uomini. L'amore è amore, e non conosce genere. "Alle Unite Civilmente, gli auguri dell'Amministrazione Comunale per un lungo e luminoso percorso di vita insieme" ha scritto in una nota il Comune stesso.

L'amore oltre la disapprovazione

rossella-valentina-unione-civile
Lo scambio delle fedi tra Rossella e Valentina nella prima unione civile celebrata a Montoro, in Irpinia
Nelle foto diffuse sui social dall'amministrazione si vedono i passaggi clou della celebrazione, come lo scambio delle fedi tra le spose. E poi la grande festa una volta conclusa l'unione civile e lo scatto di rito tra l'officiante, il sindaco Girolamo Giaquinto, insieme a Valentina e Rossella. È stato un giorno importante, una tappa storica per il paesini e un piccolo passo verso la modernità, verso la normalizzazione di quel tipo di famiglia che trova nell'opinione pubblica tanti apprezzamenti quanto, ancora, sacche di disapprovazione di chi non riesce ad accettare che due persone dello stesso sesso possano provare sentimenti profondi e reciproci tali e quali a due persone di sesso diverso. Basta leggere i commenti sotto i post del comune in cui si vedono le immagini della cerimonia: tra i tantissimi auguri, le congratulazioni, le parole di sostegno e di gioia per l'unione civile di Rossella e Valentina, spuntano anche le polemiche da parte di alcuni cittadini che, invece di congratularsi o al massimo lasciar correre qualcosa che per loro non è 'giusta', hanno invece puntato il dito contro la coppia, colpevole di non rappresentare l'ideale della "famiglia tradizionale", ovvero "formata da uomo e donna".

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Polemiche che però sono state subito rispedite al mittente dall'assessora per le Pari opportunità di Montoro, Antonietta Montanera: "Non mi va di prestare attenzione a chi non benedice cotanta bellezza – ha replicato – dei loro 'insegnamenti' celati dietro alla libertà d'espressione posso farne sicuramente a meno. Ciò che però desidero fare è estendere gli auguri di un profondo e eterno amore reciproco a queste due meravigliose donne. Rossella e Valentina grazie per la vostra forza! Grazie per aver avuto il coraggio e la capacità di mostrare i vostri sentimenti senza temere la disapprovazione altrui. La città di Montoro ha accolto con fierezza il vostro amore, siate felici".

Unioni civili e matrimoni egualitari: a che punto siamo?

Matrimonio-egualitari-Italia
Unioni civili e matrimoni egualitari. Ecco le sostanziali differenze
La cerimonia che ha coronato il sogno d'amore di Rossella e Valentina, dicevamo, è stata un'unione civile. Che, per quanto somigli ad un vero e proprio matrimonio, ha le sue importanti differenze. Le unioni civili, legali in Italia dal 2016 dopo l'approvazione della cosiddetta Legge Cirinnà, dal nome della senatrice del Pd che l'aveva proposta, garantiscono alle persone omosessuali che scelgono di 'sposarsi' la tutela dal punto di vista legale e alcuni diritti e doveri previsti anche per il matrimoni. Non tutti. Da allora, comunque, sono più di 10.000 coppie in tutta Italia ad aver contratto un'unione di questo genere. Tuttavia, per quanto questo tipo di istituto rappresenti un passo avanti importante nel riconoscimento dei diritti della comunità Lgbtq+, nel nostro Paese siamo ancora ben lontani dall'essere considerati all'avanguardia sul tema. Intanto perché i matrimoni tra persone dello stesso sesso erano e sono illegali. Vediamo quindi quali sono le differenze – sostanziali – tra le due formule:
  • il matrimonio civile viene celebrato solo tra un uomo e una donna, l’unione civile solo tra persone dello stesso sesso;
  • nel matrimonio sono necessarie le pubblicazioni, nell'unione civile non sono previste;
  • il matrimonio in Italia può essere sia concordatario (con celebrazione in chiesa e poi relativo riconoscimento da parte dello Stato), sia civile, celebrato nel comune scelto dai due coniugi. L’unione civile si può celebrare invece esclusivamente davanti all’ufficiale di Stato Civile e a due testimoni;
  • i diritti dei coniugi nel matrimonio e nell'unione civile sono simili (obbligo di coabitazione, assistenza morale e materiale e di contribuire al bene comune della famiglia) ma ci sono due importanti differenze per quanto riguarda le adozioni dei figli e l'obbligo di fedeltà, che non sono previsti per le coppie dello stesso sesso;
  • per il divorzio le coppie sposate possono richiederlo dopo 6/12 mesi, mentre le coppie unite civilmente possono ricorrervi tramite una dichiarazione all’ufficiale di Stato Civile. Dopo soli tre mesi, la coppia può chiudere l’unione rivolgendosi al tribunale.
Com'è intuibile quella del matrimonio egualitario è una richiesta pressante che le coppie Lgbtq+ e gli attivisti della comunità stanno facendo da tempo alle nostre istituzioni. Anche perché ci troviamo, come spesso accade in questo frangente tematico, ad essere tra gli ultimi Paesi in materia di diritti per le persone dello stesso sesso. Basti pensare che siamo l'unica nazione dell'Europa occidentale a non prevederlo, mentre è valido, ad oggi, in 28 paesi del mondo, tra i quali Spagna, Germania e Malta. Per questo in Senato sono stati presentati, solo negli ultimi mesi, sia una proposta di referendum sia un disegno di legge perché il matrimonio egualitario diventi legale anche in Italia. Staremo a vedere, ma intanto celebriamo l'amore.  
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