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Movimento Lgbtqia+ contro il vescovo di Livorno: "Chiesa resti fuori dal dibattito politico"

La risposta di Arcigay e Uaar a monsignor Giusti sui diritti: "La gestazione per altri non è mercificazione dei corpi ma autodeterminazione delle donne"

di ILARIA VALLERINI -
22 maggio 2023
MILANO MANIFESTAZIONE FAMIGLIE ARCOBALENO

MILANO MANIFESTAZIONE FAMIGLIE ARCOBALENO

"Siamo costretti a dover rispondere all'ennesimo attacco ideologico del monsignor Simone Giusti, vescovo di Livorno, che recentemente è intervenuto sui temi riguardanti il movimento Lgbtqia+, la sessualità, la contraccezione e i giovani in maniera scorretta, superficiale ed estremamente offensiva, senza averne cognizione di causa e prendendo parte ad un dibattito che in uno Stato laico dovrebbe riguardare le componenti politiche". Così Arcigay e Circolo Uaar di Livorno, primi firmatari di una nota sottoscritta da altre numerose realtà, rispondono al più feroce attacco degli ultimi anni alla Sinistra da parte della Chiesa livornese di monsignor Giusti. "Le battaglie che portiamo avanti rimangono e devono rimanere estranee al dogmatismo e alle ingerenze cattoliche sul nostro Paese e ci auguriamo e lottiamo per un futuro di autentica laicità e democrazia dove ognuno si possa muovere all’interno dei propri spazi e ambiti di competenza".
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Simone Giusti, vescovo di Livorno

Famiglie arcobaleno

Il vescovo labronico, infatti, ha soffiato sul fuoco del dibattito sulla genitorialità delle coppie omosessuali, facendo riferimento alla "mercificazione dei corpi e all'utero in affitto". Al che è arrivata subito la controffensiva di Arcigay e Circolo Uaar di Livorno che hanno risposto: "La Gestazione per altri è una pratica che, laddove ben regolamentata, dà a una donna la possibilità di scelta e autodeterminazione sul portare avanti una gravidanza per una coppia (sia questa omogenitoriale o eterogenitoriale) con totale consapevolezza e rispetto del proprio corpo e della propria integrità". "Non è forse vero che il timore più grande è proprio l’autodeterminazione dei corpi delle donne?  Ci pare di sì, come si vede anche dalla becera lotta che viene portata avanti, anche proprio da Monsignor Gusti, sul tema dell’interruzione volontaria di gravidanza. Ci viene spontaneo, però, chiederci da dove emerga il dibattito sulla Gpa, dato che in Italia non è in corso un dibattito sulla sua regolamentazione, bensì sulla tutela delle famiglie omogenitoriali dai recenti vili attacchi".
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Una coppia di madri alla manifestazione a Milano per le famiglie arcobaleno. Almeno 10mila i partecipanti

Crimini d'odio

Con dati alla mano e a pochi giorni dalla Giornata contro l’omolesbobiatransfobia "possiamo fermamente affermare  - proseguono le associazioni firmatarie - che l’ideologia gender, poiché inesistente, sia una falsa emergenza sociale, al contrario invece dei crimini d’odio basati sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere che in un anno risultano essere più di 150, al netto di tutti quegli episodi di discriminazione e violenza non denunciati e quindi non riportati". "Un altro dato interessante - evidenziano -  è quello di Ilga Europe, associazione internazionale per i diritti Lgbt+, che classifica l'Italia al 34esimo posto tra i Paesi europei per le politiche a tutela delle persone Lgbtqia+: tra le ragioni di questo pessimo posizionamento vi è sicuramente l’assenza totale di una legge che punisca i crimini d’odio".
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Diritti Lgbt, Italia declassata al 34esimo posto in Europa

Identità sessuale e giovani

Rispediscono al mittente anche l'attacco su identità sessuale e giovani: "Ci fa invece molto piacere che il monsignor Giusti si preoccupi dell’espressione dell’identità sessuale da parte dei giovani, perché è quello che facciamo anche noi attraverso la promozione di una cultura attenta a tutte le differenze, a tutte le affettività, a tutte le sessualità e a tutte le identità". "Come il Vescovo saprà, l’identità sessuale è composta da più elementi che non sono correlati soltanto con il 'dato biologico o psicologico' ma che hanno a che vedere con l’orientamento sessuale, con l’identità di genere, con i ruoli e le espressioni del genere. Elementi che rientrano dunque nella sfera dell’autodeterminazione di ogni essere umano, le cui 'problematiche e paranoie' nascono a causa della negazione della propria identità e non con il contrario".