India, insieme si può vincere la violenza: la storia di Gayathri, sfregiata con l’acido

Dall’impegno di OTB Foundation e della Fondazione Hothur, nasce un progetto che vuole aiutare le sopravvissute a questo tipo di aggressione, sia pagando gli interventi sia supportandole in un percorso di reinserimento sociale e lavorativo. Con un’attenzione particolare anche ai figli

di MARIANNA GRAZI -
4 maggio 2024
Gayathri, vittima di un attacco con l'acido

Gayathri, vittima di un attacco con l'acido

Sopravvissuta a un brutale attacco con l’acido quando era appena una studentessa universitaria in India, Gayathari oggi si batte per mettere fine a un fenomeno che valica i confini nazionali e coinvolge migliaia di donne ogni anno in tutto il mondo: la violenza di genere. 

La violenza di genere oltre i confini

Provate a immaginare di essere aggredite da un uomo, magari un familiare o un marito o semplicemente uno che non si arrende davanti a un no. Pensate al dover convivere non solo con il dolore immediato, fisico, con le ferite che non si rimargineranno mai lasciandovi segni perenni di quello che avete subito, ma anche con la sofferenza psicologica di dover sopportare le occhiate, i giudizi, la vergogna. In una società che nella maggior parte dei casi punta il dito contro di voi, perché siete voi quelle sbagliate o che hanno sbagliato e si sono, di conseguenza, meritate quel trattamento. 

La vittima di violenza con l'acido in India
La vittima di violenza con l'acido in India

È quello che succede a tantissime donne India, per esempio, dove nonostante le donne siano riuscite a ricoprire cariche istituzionali importanti già dagli anni ’60, si assiste però a una spaventosa dicotomia che è inversamente proporzionale al potere che queste hanno avuto in politica: le donne continuano a subire ogni genere di violenza, ma tra tutte emergono gli attacchi con l’acido, che colpiscono le appartenenti a qualsiasi classe sociale, casta, credo e religione. Oggi più che mai la violenza di genere è un tema che scuote l’opinione pubblica sempre più indignata, eppure appare anche come un fenomeno in continua crescita, data anche la varietà e l’imprevedibilità del modus operandi di chi aggredisce.

La storia e la testimonianza di Gayathri

Gayathri è una di queste vittime che, da sopravvissuta, ha poi trovato il coraggio di raccontare la sua vicenda e di mettersi in gioco perché altre donne non debbano subire un destino come il suo.

La sua storia di resilienza inizia ai tempi dell’università, quando era una giovane e brillante studentessa che subiva ossessive avances da un ragazzo; attenzioni talmente malate che sono presto degenerate anche in aggressioni fisiche. Quando lo stalker ha chiesto alla famiglia della ragazza di poterla sposare, il padre ha rifiutato, rispettando la volontà della figlia, ma questa decisione ha scatenato l’ira del giovane che si è vendicato, sfregiandola con l’acido. Non contento, la colpirà più volte con un coltello lasciandola gravemente ferita.

Da quel momento la vita di Gayathari è cambiata: si è trovata sola,i condizioni di salute e psicologiche a dir poco tremende e sorpattutto rifiutata dalla società.

In India essere vittima di acido è un disonore, un’onta gravosa che porta perfino le famiglie di origine delle vittime ad allontanarsi. Grazie a Hothur Foundation, però, la ragazza ha potuto affrontare nel corso degli anni costosissime operazioni di innesto di pelle – al momento èa  quota 36 ma ne ha in programma altre 11 –, è riuscita a terminare gli studi e ha iniziato un percorso lavorativo pieno di soddisfazioni, dimostrando un incredibile coraggio.

Gayathri è riuscita a terminare gli studi e a intraprendere un percorso lavorativo
Gayathri è riuscita a terminare gli studi e a intraprendere un percorso lavorativo

Victory Over Violence

L’acido solforico è un’arma, non richiede un diretto contatto fisico da parte dell’aggressore, è corrosivo, penetra fino alle ossa danneggiando muscoli e provoca gravi danni funzionali; la cosa assurda è che si può comprare senza prescrizioni, in totale tranquillità a un prezzo bassissimo” spiega Kulsum Shadab Wahab, Ceo di Hothur Foundation. La Fondazione OTB, che da sempre si batte per sostenere chi è in difficoltà, ha deciso di sostenere questa organizzazione filantropica, finanziando economicamente il progetto Victory Over Violence.

“Qualsiasi donna può essere vittima di questa violenza maschile che consiste nello sfregiare il viso o il corpo con l’acido; un reato premeditato che mutila in maniera permanente la donna e viene utilizzato dall’uomo come lezione, vendetta – spiega Arianna Alessi, vice presidente della Fondazione Otb –. Il fattore scatenante è spesso il rifiuto, causato per esempio dal fatto che la donna non ha accettato una proposta di matrimonio oppure perché ha chiesto il divorzio. In India l’uomo si sente libero di aggredire in questo modo violento. Nel Paese, però, non esiste un sistema completo di registrazione delle ustioni – aggiunge –. I dati recentemente registrati sono una summa di varie fonti (le agenzie indipendenti, piccole comunità, ospedali, le vittime, comunità femminili, unità di banca della pelle): tutti questi casi portano a stimare un valore di almeno 450 casi in tutta l’India, ma il numero effettivo potrebbe superare i 1000 casi”.

Arianna Alessi e Kulsum Shadab Wahab
Arianna Alessi e Kulsum Shadab Wahab

Il progetto consiste in un programma di reinserimento sociale per le donne indiane sopravvissute, come nel caso di Gayathri, non solo attraverso il finanziamento dei loro interventi chirurgici (che sono tanti e costosi per ogni vittima), ma anche dando supporto psicologico e sostenendo la formazione lavorativa delle vittime. L'iniziativa si rivolge anche ai figli di queste donne, qualora ci fossero, che hanno bisogno di aiuto per l'istruzione.

“Il nostro obiettivo non è solo quello di riportare alla normalità le vite delle vittime di attacchi con l'acido, ma anche di renderle più forti di prima e di riconoscere che non sono vittime ma sopravvissute – dichiara ancora Alessi –. Dei 100 mila euro che allochiamo, 80 sono destinati alle donne che hanno subito violenza, serviranno a sostenere le attività necessarie come gli interventi di medicina chirurgica e psicologica. I restanti 20 mila euro saranno invece indirizzati alle famiglie, in particolare ai figli”.

“Sono molto felice che OTB Foundation si sia unita a noi per supportare questa causa – dichiara Kulsum Shadab Wahab che continua – con la fondazione Hothur ci occupiamo di reintegrare, educare, e responsabilizzare, aiutando queste donne, spesso giovani ragazze, a fare la cosa più semplice: ascoltarle. Successivamente ci mobilitiamo per poter dare loro il sostegno necessario per emergere dai loro traumi occupandoci in primis di aiuti finanziari. Ma non solo, diamo loro anche rifugio, terapia e sostegno in tutti i modi possibili. [...] Con Otb Foundation daremo la cosa più preziosa per un essere umano: la speranza”.