
Hugo Guilherme
È nato ieri, 16 agosto, in un ospedale di Oporto e pesa quasi quattro chili: è il primo figlio concepito dopo la morte del padre in Portogallo. "Oggi il nostro mondo è diventato più luminoso, Guilherme è nato alle 11:09 con 3,915 chili e 50,5 centimetri", ha rivelato la mamma, Ângela Ferreira, su Instagram. Era stata lei a guidare l'iniziativa perché nello Stato venisse modificata la legge per consentire l'inseminazione "post mortem".
La mamma ha annunciato la nascita del bambino in un messaggio che include anche un omaggio al marito. "Ora mi isolerò in questa bolla d'amore e me la godrò il più possibile. Potrei, e forse dovrei, dire di più, ma ora voglio godermi questo amore infinito", ha spiegato. Secondo la CNN Portogallo, Hugo Guilherme Castro Ferreira è nato mercoledì al Centro Materno-Infantile do Norte di Porto.
Il progetto di aggiungere anche questo caso nella Legge sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) è nato da un'Iniziativa Legislativa Cittadina, promossa dalla donna, che desiderava rimanere incinta del marito morto per un cancro. All'epoca questa proposta suscitò un grande scalpore all'interno e all'esterno del Parlamento, che finì per approvare a marzo 2021 il decreto che consentiva l'uso di questa tecnica nei casi di progetti parentali espressamente acconsentiti. Il testo fu sottoposto a veto il 22 aprile e rinviato ai legislatori dal Presidente della Repubblica, con la motivazione che dovevano essere chiarite le questioni relative ai diritti ereditari. Sei mesi dopo, il decreto è stato approvato, con gli emendamenti proposti da PS, BE, PCP, PAN e PEV, rispondendo ai dubbi sollevati.
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Il primo figlio concepito "post mortem"
Il primo nome è quello del papà scomparso, Hugo, e il secondo, Guilherme, lo aveva scelto per lui proprio il padre. Il genitore è morto di cancro nel 2019, a 29 anni, non senza però aver prima lasciato il suo seme crioconservato e un'autorizzazione scritta a procedere alla fecondazione assistita. Il resto della battaglia legale, come detto, lo ha dovuto combattere la vedova, Ângela Ferreira, ora madre del piccolo Hugo Guilherme.
Il padre del neonato è morto a 29 anni, nel 2019, di cancro. Prima però aveva lasciato il suo seme crioconservato
La battaglia legale di Ângela Ferreira
La legge portoghese sulla procreazione assistita risaliva al 2006 e proibiva la fecondazione con materiale genetico di un donatore defunto. Il paradosso, però, era che il divieto si potesse applicare solo ai donatori di famiglia e non agli anonimi, che in quanto tali potrebbero essere già deceduti. È stato l'impegno di Ferreira, protagonista di documentari e servizi giornalistici, a portare prima a una raccolta di firme e poi a un dibattito parlamentare e sociale. Il Partito socialista, i comunisti e il Blocco di sinistra hanno deciso insieme di modificare la legge, inserendo il Portogallo tra i non molti Paesi che permettono questa pratica dopo la morte di uno dei coniugi.
In Portogallo, grazie alla battaglia sociale e parlamentare di Ângela Ferreira, è stata modificata la legge sulla fecondazione assistita