“Non affitto casa a chi ha tatuaggi, fate schifo”. E poi lo chiamiamo progresso...

La coppia di tatuatori è stata discriminata mentre cercava una casa a Torino. La loro denuncia è diventata virale: “Per la prima volta mi ha fatto mettere in dubbio le mie scelte e mi ha fatto pensare di non poter essere trattata in questo Paese da persona normale, quale sono”

di CHIARA CARAVELLI
9 settembre 2024
Alessia Castellani e Daniel Iaconis

Alessia Castellani e Daniel Iaconis (Instagram)

Alessia Castellani e Daniel Iaconis sono una coppia di tatuatori che sta cercando casa a Torino. Purtroppo la ricerca di una sistemazione si è trasformata nell’ennesimo episodio di discriminazione. “Come pretendi che qualcuno possa darvi una casa conciati così? Fate schifo, sembrate drogati e sporchi. Se avessi una casa la brucerei piuttosto che darla a voi. Non troverete mai casa o lavoro con quei tatuaggi” è stata la risposta, che già di per sé si commenta, che Alessia ha ricevuto dopo aver pubblicato la richiesta per un bilocale a 750 euro.

Nella richiesta, i due ragazzi avevano scritto di essere tatuatori e di avere la partita Iva, cosa che li penalizzava molto nella ricerca di un immobile. La risposta fa riflettere non solo sul livello altissimo di odio presente nel nostro Paese nei più svariati contesti, ma anche su quanto ancora ci sia da lavorare sulla discriminazione. Alessia e Daniel, intervistati da Repubblica, hanno raccontato di essere "abituati” agli sguardi della gente, agli insulti, nonostante sia proprio il lavoro di tatuatori che dà loro da vivere.

"Stavolta però è stato diverso – ha spiegato Alessia – perché per la prima volta mi ha fatto mettere in dubbio le mie scelte e mi ha fatto pensare di non poter essere trattata in questo Paese da persona normale, quale sono, per come ho scelto di vivere il mio corpo. E non è giusto”.

No, non è giusto. Perché ognuno di noi deve essere libero di scegliere cosa fare con il proprio corpo e soprattutto non deve essere discriminato se ha scelto di riempire quel corpo di tatuaggi. Fa riflettere come nel 2024 ci siano ancora pregiudizi di questo tipo, di come ancora dei ragazzi debbano essere insultati e offesi solo perché hanno deciso di decorare con dell’inchiostro, non è importante quanto, la loro pelle.

"Dietro a quei tatuaggi – ha detto la ragazza – ci sono persone delle quali voi ignorate la vita. Non sapete se sono laureate, se fanno beneficenza o se aiutano il prossimo! Vi fermate al paragone tatuato=drogato. Non siamo più negli anni 60 in cui la maggior parte erano galeotti, siamo nel 2024 e ancora combattiamo contro i tatuaggi anziché combattere contro le persone che odiano le altre persone. Siete voi il male della società, non noi”.

Alessia e Daniel, per fortuna, non si sono persi d’animo e sono pronti a continuare la loro ricerca finché non troveranno una sistemazione: "Nonostante i tatuatori abbiano uno stipendio normale – sottolineano – alle partite Iva non vuole affittare nessuno. Non ci scoraggiamo: speriamo di trovare al più presto una sistemazione in questa città che amiamo e che conosciamo bene, e in cui Daniel ha già trovato uno studio”.